GIUSTIZIA E' FATTA: NON SI LICENZIA PER UN'OPINIONE – IL TRIBUNALE DEL LAVORO HA CONDANNATO IL TEATRO ALLA SCALA PER IL LICENZIAMENTO DELLA MASCHERA CHE, LO SCORSO 4 MAGGIO, AVEVA URLATO “PALESTINA LIBERA” PRIMA DELL’INIZIO DEL CONCERTO, A CUI ERA PRESENTE ANCHE GIORGIA MELONI – IL TEATRO MILANESE DOVRÀ PAGARE ALLA DONNA LE MENSILITÀ DAL LICENZIAMENTO ALLA SCADENZA NATURALE DEL CONTRATTO A TERMINE E LE SPESE PROCESSUALI...
(ANSA) - MILANO, 27 NOV - Il Teatro alla Scala dovrà pagare le mensilità dal licenziamento alla scadenza naturale del contratto a termine e le spese di lite alla maschera che è stata licenziata dopo che aveva urlato, mentre era in servizio, 'Palestina libera' lo scorso 4 maggio prima del concerto alla presenza della premier Giorgia Meloni in occasione della riunione della Asian Development Bank.
Lo comunica la Cub sottolineando che la decisione del tribunale del Lavoro conferma "che si è trattato di un licenziamento politico", come ha spiegato il rappresentante del sindacato Roberto D'Ambrosio.
presidio permanente propal davanti al teatro alla scala di milano
LE BRACCIA DA TAGLIALEGNA DI GIORGIA MELONI ALLA PRIMA DELLA SCALA
giorgia meloni alla prima della scala 2022.
