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“YANN MOIX DICE UNA BANALE VERITÀ: UN CORPO GIOVANE E’ MEDIAMENTE PIU’ BELLO” - SELVAGGIA LUCARELLI ESCE DAL CORETTO DELLE “SCIURE” INDIGNATE PER LE PAROLE DELLO SCRITTORE FRANCESE CHE ALLE 50ENNI PREFERISCE LE PISCHELLE: “LA CONTRAEREA FEMMINISTA HA FATTO PIÙ DANNI DEL NEMICO STESSO. MOSTRARE IL PROPRIO CULO RESISTENTE ALLE INTEMPERIE O USARE L'ADDOMINALE PIATTO DI HALLE BERRY È UNA POSIZIONE ANCORA PIÙ MASCHILISTA DI QUELLA DI MOIX, A CUI CONCEDO UNA PICCOLA VITTORIA SUL CAMPO: HA AZZECCATO LA..."

Selvaggia Lucarelli per il “Fatto quotidiano”

 

selvaggia lucarelli

Da qualche giorno non riesco ad aprire Facebook o a telefonare a qualcuno senza essere tirata a forza dentro la polemica del momento, ovvero le dichiarazioni dello scrittore francese Yann Moix, quello che per promuovere il libro in uscita ha avuto un' idea geniale: far incazzare le donne di mezza età. Gli è bastato dire: "A 50 anni non sono capace di amare una donna della mia età. Le cinquantenni le trovo vecchie, invisibili. Il corpo di una donna a 25 è fantastico, a 50 non ha nulla di straordinario. Meglio ancora se asiatiche".

 

Si è ritrovato citato ovunque, bersaglio di tutti gli anatemi femminili possibili, e con una promozione di cui nessun ufficio stampa sarebbe stato capace. Lo premetto subito: ho 44 anni e dunque sono a un passo dall'invisibilità. Sono una di quelle foto sbiadite da lapide di cimitero, sono uno scheletro di donna ormai destinato all' ossario perché lì sotto da troppo tempo, ormai sfaldato, ormai dimenticato. Quindi detesto Yann Moix.

 

Yann Moix

Allo stesso tempo ho un fidanzato di anni 29, conosciuto quando ne aveva esattamente 25, che non viene da Shanghai ma più modestamente da Cremona, e che comunque mi colloca con imbarazzo nel segmento Yann Moix o Lory Del Santo, a seconda della profondità di lettura che si voglia dare alla faccenda. E quindi, le sue frasi mi hanno provocato sentimenti contrastanti e ugualmente autobiografiche.

 

Partiamo dal dato oggettivo: Moix dice una banale verità. Un corpo giovane è mediamente più bello di un corpo meno giovane (che poi non sia la regola è un' altra banale verità). E fin qui direi che siamo nella sfera delle scoperte del secolo assieme a "Le sigarette fanno male" e "Maurizio Costanzo non ha il collo".

 

COLOMBE SCHNECK

È altrettanto vero che i gusti sessuali di Moix sono cavoli suoi, e per me andrebbe bene pure se dicesse che gli piacciono le capre con tosatura integrale coda a parte. La sua replica - "Non si è responsabili per i propri gusti, non devo mica rispondere a un tribunale del gusto" - non fa una piega. Al massimo una grinza, sulla fronte di una cinquantenne irritata da Moix.

 

Poi ci sono le reazioni delle cinquantenni. Infuriate, piccate, risentite come se Moix fosse l'unico uomo sessualmente attivo (vado sulla fiducia) del pianeta. Che, voglio dire, quando ero ragazzina al mio vicino di casa piacevano solo donne molto pallide, io non ho mai pensato di dover fare bagni nel latte d'asina altrimenti non avrei avuto chance nella vita. Non sono appetibile per Moix, lo sono per un ventinovenne di Cremona, me ne farò una ragione. In alcuni casi poi, la contraerea femminista ha fatto più danni del nemico stesso.

Colombe Schneck

 

La cinquantaduenne scrittrice francese Colombe Schneck, che su Twitter ha pubblicato una fotografia delle sue chiappe con la scritta "Non sai cosa ti perdi", o i mille editoriali in cui si sottolinea la scarsa avvenenza di Moix o, ancora peggio, le gallery fotografiche delle attrici e signore cinquantenni ancora piacenti, dalla Aniston alla Bellucci a Jennifer Lopez, sono delle rivendicazioni goffe, che si nutrono degli stessi argomenti utilizzati da Moix per vendere il suo libro, e che mettono al centro della questione quello che non dovrebbe essere il centro della questione, quando si parla d' amore: il corpo.

 

Mostrare il proprio culo resistente alle intemperie o usare l' addominale piatto di Halle Berry per dire "guarda, a 50 anni alcune di noi sono ancora degne di attenzione" è, se possibile, una posizione ancora più maschilista di quella di Moix. È dire che, invece, le cinquantenni con la pappagorgia o le chiappe che toccano la caviglia, sono fuori dai giochi.

halle berry

 

Che l' amore, appunto, puoi meritartelo pure se sei una donna di mezza età, l'importante è che ti sia mantenuta bene. Che non sfiguri di fianco a una giapponesina in minigonna e calze al ginocchio. E invece, se proprio si desidera aiutare Moix a innaffiare l' ego replicando alle sue frasi, il tema secondo me è un altro.

 

Ha parlato d' amore, Moix. Non ha detto: "Le giovani sono più fighe delle donne di mezza età, è biologia ed estetica, non mi rompete i coglioni". No. Ha parlato di "impossibilità di innamorarsi" di qualcuno che non sia giovane, che non sia sodo, che non sia asiatico. Una provocazione sciatta, molliccia, flaccida come le palpebre di tanti cinquantenni come lui.

 

Come se l'amore seguisse logiche precise, replicabili, ciclostilate, come se fosse materia prevedibile come il meteo o quelle partite di calcio in cui a tutte e due le squadre serve il pareggio, come se potessimo scegliere da una brochure di chi innamorarci e ripararci dagli imprevisti. Probabilmente l'aver elaborato questa "teoria dei 25" fa sentire Moix molto al sicuro o molto giovane o molto brillante, ma la verità è che è solo sciatto. Noioso. Rassicurante per se stesso.

 

halle berry

C'è una bella commedia con Jack Nicholson e Diane Keaton che si intitola, non a caso, Tutto può succedere. Lui è un anziano collezionista di ragazzine, lei una scrittrice affermata sulla sessantina. Lei gli chiede "Perché solo giovanissime?". "Mi piace viaggiare leggero". "Che significa?" "Una trentenne ci arriva subito!".

 

"Vuoi dire che ci casca!" "Vuol dire che lo accetta!". "Ho capito: perché vuoi una donna non impegnativa, che non capisce il tuo gioco e te lo lascia condurre". Alla fine lui si innamorerà di lei. Non del suo culo. Della loro complicità. Poi, certo, al di là di ogni retorica, a Moix concedo una piccola vittoria sul campo: ha azzeccato la tattica, il tema, la piaga in cui infilare il dito.

 

Jack Nicholson e Diane Keaton

Di' a una donna di mezza età (attenzione, non una di 70 che ormai ha metabolizzato l'idea che il tempo passi e si sfiorisca, ma a una che è ancora stordita dalla prima ruga profonda sulla fronte o dagli esordi della menopausa) che è meno soda di una ventenne, e la mortificherai. Le dirai una parziale verità ancora faticosa e impronunciabile e colpirai nel segno. In questo Moix è stato astuto. Sapeva cosa avrebbe scatenato, ha usato la crudeltà con premeditazione e strategia. Perciò lo trovo detestabile.

 

Perché ha detto "Come mai sei così cicciona?" alla cameriera, senza essere il bambino di 4 anni al ristorante. Auguro dunque allo scrittore convinto che tutto sia scritto, solo una cosa ma precisa: di inciampare in una cinquantenne flaccida, affascinante e anaffettiva che lo costringa a reinvestire i soldi guadagnati con questo libro in molte, moltissime sedute psicanalitiche.

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