parcheggi abusivi aeroporto

OCCHIO A CHI LASCIATE LA MACCHINA! – SI ALLARGA LO SCANDALO DEI PARCHEGGI LOW COST NEGLI AEROPORTI: AUTO SISTEMATE DOVE CAPITA, IN PARCHEGGI ESTERNI O LUNGO LA STRADA, RICONSEGNATE CON 300 CHILOMETRI IN PIÙ SENZA SAPERE CHI LE HA GUIDATE – DOPO IL PROBLEMA AL “SERVER” DI MALPENSA, SI SCOPRE CHE ANCHE A FIUMICINO C’È QUALCHE ABUSIVO CHE SE NE APPROFITTA: COSA FARE PER EVITARE FREGATURE

Luigi Grassia per “la Stampa”

 

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Ogni volta che consegniamo l' automobile ai parcheggiatori di un aeroporto, con tanto di chiavi e di libretto di circolazione, abbiamo sempre un momento di dubbio, che naturalmente scacciamo, dicendo a noi stessi che non c' è da preoccuparsi, e che quella vettura sarà trattata con ogni attenzione; ma in questi giorni le notizie da alcuni parcheggi attorno alla Malpensa (e anche al resto d' Italia) inducono a un nero pessimismo.

 

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Un problema al «server» di un parcheggio di Somma Lombardo ha fatto saltare per parecchie ore le riconsegne delle auto, ma soprattutto ha scoperchiato un mondo sconosciuto, in cui le vetture non sono custodite nello spazio recintato che il cliente vede alla consegna, ma vengono sistemate ovunque capiti, in parcheggi esterni anche molto distanti, che possono essere di proprietà dei gestori, oppure trovarsi nella terra di nessuno, in spazi davanti a supermercati, o a cimiteri, o a fabbriche abbandonate; le auto possono addirittura essere lasciate ai margini di una qualunque strada, e a volte vengono persino multate per (effettivi) divieti di sosta.

 

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«È una cosa indecente» dice Rosaro Trefiletti, presidente dell' Istituto per gli studi sul consumo, «che espone al rischio di danneggiamenti, di furti, e anche a conseguenze penali, perché se la tua vettura ti viene riconsegnata (come è successo) con 300 chilometri in più, non sai se chi ha guidato abusivamente quella macchina ha causato incidenti, di cui sarà chiamato a rispondere il proprietario, o se il conducente abusivo ha addirittura commesso dei reati, se si è accompagnato con prostitute, o se ha fatto una rapina (che ne sappiamo?). È già una fortuna se non ha cumulato troppe multe per eccesso di velocità».

 

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Un verminaio scandaloso. La mancata custodia delle auto non è un peccato veniale, è un fatto gravissimo. La notizia cattiva (un' altra) è che adesso che se ne parla si scopre che il fenomeno non è limitato a Malpensa ma riguarda anche altri aeroporti italiani; e il Codacons sta svolgendo un' indagine attorno a Fiumicino, con l' intento di girare i risultati alla procura della Repubblica.

 

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Invece la notizia buona è che solo pochi parcheggi si macchiano di questi disservizi; il problema è come distinguere il grano dal loglio. Per andare sul sicuro, «i parcheggi interni ai perimetri degli aeroporti sono tutti certificati e controllati dall' Enac», ci informano dall' Ente nazionale per l' aviazione civile.

 

Fra quelli esterni, a causare problemi sono in particolare «quelli che sparano le tariffe più basse e poi non possono o non vogliono custodire le auto come si sono impegnati a fare» spiega Carlo Rienzi, presidente del Codacons: «Il problema - aggiunge - è che chiunque sia proprietario di un terreno esterno agli aeroporti può avviare l' attività di parcheggiatore.

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Deve aprire una partita Iva e rilasciare fatture, ma poi non è soggetto ad alcuna autorità di controllo, come ad esempio l' Enac. Si può solo sperare che intervengano la polizia e i carabinieri».

 

Umberto Cantù, comandante della Polizia locale di Somma Lombardo, nel cui territorio sorgono vari parcheggi al servizio di Malpensa, spiega che in due di queste strutture del suo Comune (soltanto due, sempre le stesse) i problemi sono continui: «Ci tocca mandare spesso delle pattuglie perché i clienti protestano per varie questioni, che a volte non sono di nostra competenza, comunque noi e i carabinieri interveniamo sempre, per calmare gli animi e impedire che la situazione trascenda».

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Se poi si scopre che un' auto non è stata custodita nella zona recintata, «scatta una multa da 1032 euro per ogni singolo illecito», dice ancora il comandante Cantù. E quante ne avete comminate?

 

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«Solo quest' estate una quindicina». Da altre fonti apprendiamo che nei vari parcheggi, in vari Comuni attorno a Malpensa, le multe per questa infrazione sono state un centinaio.

 

Purtroppo né la polizia né i carabinieri ci hanno riferito i nomi delle poche strutture che vengono così spesso multate; sarebbe di interesse pubblico conoscere questi nomi, tanto più che sono oggetti di atti pubblici come le sanzioni, ma non siamo riusciti a ottenerli. Sono circolati online, ma il giornale non riprende voci se le fonti ufficiali decidono di non parlare.

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Il comandante Cantù ha ancora un' indicazione utile per proteggere i proprietari dall' eventuale danneggiamento dell' auto consegnata al parcheggio: «In questo caso la Polizia locale non può intervenire d' ufficio, serve una querela di parte.

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E tocca al danneggiato dimostrare il danno. Un semplice accorgimento è scattare alcune foto dell' auto con lo smartphone subito prima della consegna». Da notare che eventuali clausole da parte del parcheggiatore che «non si assume responsabilità per eventuali danneggiamenti» non hanno il benché minimo valore legale: «Esiste l' obbligo di custodia - dice Cantù - e oltretutto il gestore del parcheggio dovrebbe essere assicurato».

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