big porn for charity

IL PORNO NO, PER CARITA’! SI MOLTIPLICANO LE INIZIATIVE DI BENEFICENZA LEGATE AL MONDO DEL PORNO, MA SPESSO I BENEFICIARI RIFIUTANO I SOLDI QUANDO SCOPRONO CHE A PROMUOVERE LA RACCOLTA FONDI E’ STATO UN SITO O UNA STAR A LUCI ROSSE

Da “www.sextelling.it

 

BOB DYLAN THE FREEWHEELINBOB DYLAN THE FREEWHEELIN

Primavera del 1963. In coda al suo secondo album, The Freewheelin’, Bob Dylan inserisce la scanzonata I Shall be Free. In una strofa racconta un’ipotetica telefonata in cui il presidente Kennedy gli chiede consigli su come far crescere gli Usa.

 

«My friend John», risponde il cantautore, «Brigitte Bardot, Anita Ekberg, Sophia Loren. Il Paese crescerà». Il suggerimento dylaniano per la Nuova Frontiera era, tra le righe, un’erezione collettiva, un’eccitazione di massa, trasformare i sogni erotici in business.

 

Gli Stati Uniti sono diventati nei decenni seguenti la più florida industria pornografica del pianeta. I ricavi annuali del settore oscillano intorno ai 13 miliardi di dollari nei soli States, più di quanto fatturi Hollywood, più di quanto valgano la musica dal vivo e lo sport professionistico messi assieme.

 

Non è così strano, quindi, che a diverse persone sia venuto in mente che una fetta di questa enorme torta, forse, potrebbe essere destinata alla beneficenza. Il porn for charity è un fenomeno sfaccettato: numerose le iniziative per reperire fondi per nobili cause, tantissimi i rifiuti delle associazioni che non accettano la provenienza di questi soldi o di vedere il proprio logo accostato a corpi nudi e materiale pornografico.

HUMP THE BUNDLEHUMP THE BUNDLE

 

BENEFICIARI INTIMORITI

Uno dei modelli ideati è quello di Hump the Bundle, un sito che vende lotti di foto e video hard lasciando la possibilità all’utente di scegliere che percentuale del prezzo destinare in beneficenza. «Vendere porno al giorno d’oggi è difficile perché si trova gratis ovunque», ha spiegato il ceo del progetto che si cela dietro lo pseudonimo di Humpty Leftnut. «Ma la cosa più complicata è far accettare ai beneficiari i soldi provenienti da materiale per adulti. Hanno paura di perdere i loro grandi donatori».

HUMP THE BUNDLE 3HUMP THE BUNDLE 3

 

La pornostar (ed ex ingegnere aerospaziale) Mercedes Carrera ha invece lanciato Porn Charity, mescolando filantropia, diritto all’istruzione e performance sessuali. Insieme a cinque colleghe attrici si è esibita via webcam su una piattaforma streaming e tutto il denaro ricavato (11 mila dollari in due settimane) è stato devoluto a una borsa di studio Stem, destinata agli studenti di prestigiosi atenei scientifici statunitensi che non possono permettersi le esorbitanti tasse universitarie. «Accetterei i soldi da Hitler in persona, se servissero per qualcosa in cui credo», ha commentato Carrera per difendere la sua iniziativa.

HUMP THE BUNDLE 2HUMP THE BUNDLE 2

 

PORNHUB, IL PIÙ NAVIGATO

L’ufficio marketing più geniale del settore è senz’altro quello del colosso PornHub. Lo scorso 13 febbraio, in occasione del World Whale Day, la Giornata mondiale delle balene, il sito ha annunciato la campagna Save the Whales. Nelle successive due settimane, per ogni 2 mila video visti ha devoluto 1 centesimo alla Moclips Cetological Society, un’associazione senza fini di lucro che tutela i cetacei.

MERCEDES CARRERAMERCEDES CARRERA

 

La cifra raccolta ha superato i 26 mila dollari. Qualche anno fa, lanciarono invece Save The Boobs, un cent per ogni 30 visualizzazioni nelle categorie «big-tits» e «small-tits». Fu un successo, ma il destinatario scelto a fine iniziativa, la fondazione Susan G. Komen per la lotta al cancro al seno, rifiutò i 30 mila dollari raccolti dalla piattaforma porno. A PornHub si deve anche l’idea di piantare un albero ogni cento video visti in una specifica sezione del sito. Ne furono piantati 15 mila.

 

MERCEDES CARRERA 2MERCEDES CARRERA 2

Sul versante del porno dal cuore ecologico ecco anche Fuck for Forest, gruppo berlinese che vende film sul proprio sito o si esibisce live in performance pubbliche. Il ricavato va alle popolazioni indigene delle foreste sudamericane per aiutarle a salvaguardare flora e fauna di quegli ecosistemi.

 

La ong dal 2004 ha raccolto 100 mila dollari, ma molte organizzazioni (tra cui Rainforest Foundation Norway) hanno rifiutato le loro donazioni. In Giappone ha invece avuto buon riscontro la Boob Aid, iniziativa in cui alcune porno-dive hanno accettato una palpata al seno in cambio di una donazione benefica a favore della ricerca contro l’Aids. In 24 ore hanno portato a casa 4 milioni yen (30 mila euro).

mercedes carreramercedes carrera

 

IN ITALIA NON FUNZIONA

In Italia il fenomeno è quasi inesistente. L’unico esperimento di un certo rilievo risale ad alcuni anni fa, quando due intraprendenti 30enni hanno lanciato un crowdfunding per creare Come4, una piattaforma no profit dove gli utenti potevano caricare contenuti erotici amatoriali da condividere con gli iscritti. I ricavi di pubblicità e banner andavano a cause benefiche.

 

La raccolta fondi per creare il sito permise di ottenere 15 mila euro. La campagna pubblicitaria aveva dei claim basati su doppi sensi notevoli come: «Cosa faccio per il bene del mondo? Una sega».

 

Il progetto però, spiega uno dei fondatori, al momento è congelato e attualmente Come4 non esiste più, ma il sito è ancora online e chiede ai visitatori di aiutarli a far partire insieme la rivoluzione del porno. «I tentativi sono pochi perché il nostro è un settore ghettizzato», spiega a pagina99 la pornostar Michelle Ferrari, una delle attrici hard più importanti del panorama italiano.

BOOB AIDBOOB AID

 

«Sembra che ci siamo macchiati di chissà quale reato, dobbiamo pagare le tasse ma non ci è permesso di fare beneficenza. Tante ragazze partecipano a eventi di solidarietà per mostrare che il porno può fare del bene sociale, ma la buona volontà viene spesso delusa perché qualcuno ha paura di sporcarsi il nome ricevendo soldi da questo mondo».

 

BENEFICENZA E PORNO, CHE SCANDALO

boob aid per la lotta contro l aidsboob aid per la lotta contro l aids

Varie organizzazioni e onlus contattate in merito spiegano però di non conoscere questa particolare forma di fundraising e di non aver mai ricevuto proposte in tal senso. Alcune hanno specificato che, in ogni caso, nemmeno le accetterebbero. «In Italia è una modalità poco diffusa», spiega l’ufficio stampa di un’importante associazione animalista che ha chiesto di restare anonima.

 

MICHELLE FERRARIMICHELLE FERRARI

«Il tema suscita curiosità e ritrosia, ma fa fatica a uscire dal tabù per i retaggi culturali. Non abbiamo pregiudiziali sul porno, ma non sarebbe comunque nel nostro stile».

Una delle poche iniziative solidali nel settore, decisamente più casta degli esempi americani, è l’Hot Star Team, una sorta di nazionale di attori e attrici del cinema per adulti, che viene invitata a partite benefiche di calcio e calcetto.

 

HOT STAR TEAMHOT STAR TEAM

Ma anche in questo caso i precedenti sono poco incoraggianti: qualche anno fa l’ospedale pediatrico Gaslini di Genova declinò i 3 mila euro raccolti. Il solo possibile accostamento tra pornografia e beneficenza è considerato al limite del controverso. Una parziale eccezione è rappresentata da Rocco Siffredi, testimonial di alcune aste nel sito Charity Stars, piattaforma che mette in palio oggetti appartenenti a vip o la possibilità di incontrarli di persona, per raccogliere fondi destinati interamente a cause solidali.

 

HOT STAR TEAM 2HOT STAR TEAM 2

Un utente ha rilanciato fino a 1.500 euro per una cena con l’attore, altri si sono aggiudicati alcuni oggetti da lui usati durante l’Isola dei Famosi per poche decine di euro, che son serviti ad aiutare un’associazione di volontariato per il soccorso sanitario. Insomma, niente che possa lontanamente rimandare al mondo del porno.

 

Per tante realtà, però, il 5 per mille non basta e un aiuto di questo tipo potrebbe risultare utile. Eppure beneficenza e porno ancora non riescono a piacersi. Sembra proprio come cantava Venditti: non c’è sesso e non c’è amore.

FUCK FOR FOREST 2FUCK FOR FOREST 2Fuck for forest Fuck for forest Fuck for forest Fuck for forest FUCK FOR FORESTFUCK FOR FOREST

(Questo articolo è uscito sul numero del 14-20 maggio, anno 3, numero 20 di pagina99. Qui in esclusiva per i lettori di Sextelling)

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....