disforia di genere giovani adolescenti transgender

GIOVENTÙ IN TRANS - LA SOCIETÀ PSICANALITICA ITALIANA LANCIA L'ALLARME SULLA SPERIMENTAZIONE DI TERAPIE DI BLOCCANTI A MINORENNI CHE VOGLIONO CAMBIARE GENERE - CI SONO MOLTI TIMORI SULL'EFFETTO A LUNGO TERMINE DEI MEDICINALI SU SOGGETTI MOLTO GIOVANI. SENZA CONSIDERARE UN FATTORE PSICOLOGICO: CHE SUCCEDE SE TRA QUALCHE ANNO CAMBIANO IDEA E SI ACCORGONO CHE ERA SOLO UNA FISIMA ADOLESCENZIALE?

1 - LITE SUI RAGAZZI CHE CAMBIANO SESSO "PERICOLOSO DARE LORO QUEI FARMACI"

transgender

Estratto dell'articolo di Mara Accettura per “la Repubblica”

 

La pubertà? Meno si tocca e meglio è. Questa, in estrema sintesi, la posizione assunta dalla Società psicanalitica italiana sull'uso dei bloccanti della pubertà che si somministrano a un numero imprecisato di minorenni disforici che non si riconoscono nel sesso di nascita e vogliono transizionare. In una lettera alla premier Giorgia Meloni il presidente Sarantis Thanopoulos ha espresso preoccupazione sulla sperimentazione in atto in Italia e ha chiesto un'attenta valutazione scientifica.

 

disforia di genere 5

[…] Secondo la Società di pediatria italiana, però, i bloccanti sono assolutamente sicuri e reversibili. […] Ma Thanopoulos non è d'accordo. «Come fa una ragazzina che non ha vissuto il momento fondamentale della nostra vita, che è lo sviluppo sessuale, a definirsi? È un ossimoro», dice.

disforia di genere 4

 

La linea della Società di Pediatria sembrerebbe contraddire anche quello che sta succedendo in parte dell'Europa. Nel Regno unito si stanno rivedendo le linee guida dopo che la clinica Tavistock, che ha accompagnato nella transizione migliaia di adolescenti, è stata sottoposta a inchiesta. Anche Svezia e Finlandia hanno fatto marcia indietro sull'uso di bloccanti e ormoni sessuali incrociati.

 

disforia di genere

[…] Secondo alcuni, infatti, oggi non conosciamo l'effetto a lungo termine dei bloccanti su soggetti molto giovani, anche se dai primi studi emergono problemi di sviluppo osseo. E preoccupazioni per gli effetti sullo sviluppo del cervello e sulla fertilità.

 

2 - I GIOVANI TRANSGENDER "SBAGLIA CHI ATTACCA LE TERAPIE CI HANNO SALVATO LA VITA"

Estratto dell'articolo di Maria Novella De Luca per “la Repubblica”

 

«Tutti i farmaci hanno effetti collaterali. Sapete però quale sarebbe stato l'effetto collaterale su mia figlia Greta, se a 12 anni non avesse iniziato la terapia con i bloccanti della pubertà? Il suicidio. […]». Cinzia Messina non nasconde quanto è stata dura. Capire, accettare e poi aiutare una figlia transgender[…] «è una sofferenza immensa, chi attacca le terapie che hanno salvato le nostre figlie e figli, dovrebbe ascoltare le nostre voci». Si chiamano Greta Berardi, Ludovica Gentilini, Alessio B.

disforia di genere 1

 

Hanno 16, 17, 21 anni. Greta e Ludovica erano maschi, oggi sono due ragazze. Dall'inizio della pubertà, seguite da più équipe mediche, ma in particolare dal centro per la "disforia di genere" nell'età evolutiva del policlinico fiorentino di Careggi, dopo un lungo iter psicologico, psichiatrico e medico, sono state ammesse alla terapia con la "triptorelina", ormone che "congela" i cambiamenti della pubertà.

 

disforia di genere 4

Un percorso reversibile, in attesa che poi scelgano se continuare la transizione. […] Storie complesse, certo. Non prive di rischi. Che suscitano interrogativi. Ma le voci di Ludovica, di Greta e di sua madre Cinzia, della mamma di Alessio, Denise Daffi, sono testimonianze vive, al di là di ogni ideologia. Ludovica Gentilini è come un treno in corsa, determinatissima, penultimo anno di liceo delle Scienze Umane a Roma, un amore dichiarato per la moda.

disforia di genere 6

 

«Pentimento? Mai. Grazie ai farmaci oggi sono la donna che ho sempre sentito di essere, mi permettono di vivere la vita che volevo, sono stati una scialuppa di salvataggio. […] Fin dall'asilo se dovevo rappresentare me stessa mi disegnavo femmina, le maestre si arrabbiavano. Una psicologa disse a mio padre di distruggere i giocattoli da bambina che mi avevano regalato[…]».

disforia di genere 7

 

[…] «I bulli? Incontrati e affrontati. Per poter prendere i bloccanti a 14 anni, ho fatto un lungo percorso psicologico. Oggi mi guardo e sono felice di me. Cosa c'è di sbagliato allora in queste terapie date con tanto rigore? Cosa vuol dire lasciamoli crescere e poi vediamo se passa? Io sono transgender dalla nascita. E il mio prossimo obiettivo è l'operazione di cambio di sesso».

 

DISFORIA DI GENERE

Greta ha 16 anni, fa il liceo artistico a Ravenna, ha la forza, oggi, di parlare della sua sofferenza, di quando si faceva la doccia al buio per non vedere il suo corpo di maschio, di quella tristezza che non l'abbandonava mai, come un'ombra scura. «Io non volevo più vivere in quella gabbia in cui non mi riconoscevo, mi vedevo femmina e mi chiamavano maschio, i miei pensavano che fossi depressa, avevano paura di lasciarmi da sola, soltanto a 12 anni ho avuto il coraggio di fare coming out e gridare il mio dolore. I farmaci mi hanno salvato, a scuola sono stata bullizzata per il mio aspetto, mi vestivo da donna, mi truccavo, mi vietarono di andare al bagno delle femmine».

DISFORIA DI GENERE

 

[…] Denise Maffi è la mamma di Alessio B. «[…] Me lo ricordo a 12 anni, quando era ancora Alessia, che piangeva disperato perché gli era venuto il ciclo. Odiava il suo seno, si copriva, un dramma comprargli i reggiseni. La notte bagnava il cuscino di lacrime. Ma io non avevo ancora capito. Fu lui, mentre guardavano in tv la storia di una ragazza trans, a dirmi: "Mamma, io sono così". Il resto è una decisione dopo l'altra, gli ormoni, la mastectomia […]».

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…