boccassini greco

TOGHE AVVELENATE - STRAPPO CLAMOROSO DI ILDA BOCCASSINI: DISERTA LA FESTA PER FRANCESCO GRECO, NEO PROCURATORE DI MILANO - AMBIVA ALLA NOMINA, CHE NON E’ ARRIVATA, MA DA SEMPRE ILDA LA ROSSA E’ IN POLEMICA CON CORRENTI E CORRENTINE DELLE TOGHE

L.F. per “il Giornale

 

boccassini - bruti   boccassini - bruti

Due rampe di scale: vaste come un abisso. Al terzo piano del palazzo di giustizia ieri si incorona il nuovo procuratore della Repubblica: e a rendere omaggio a Francesco Greco ci sono generali e prefetti, il sindaco Pisapia e soprattutto il vecchio Borrelli, venuto a investire come suo erede legittimo l' ex ragazzo del pool.

 

Al piano di sopra, lo sterminato corridoio della Procura è deserto, i pm sono quasi tutti ad applaudire Greco. Un solo ufficio, la porta aperta, i ragazzi della scorta davanti. Dentro, una donna che fuma. È Ilda Boccassini, procuratore aggiunto, sconfitta da Greco nella corsa al vertice.

 

Boccassini BiondaBoccassini Bionda

Il 30 maggio, quando il Csm scelse Greco per succedere a Edmondo Bruti Liberati, si era sparsa la voce che Ilda si preparasse a una iniziativa clamorosa: una dichiarazione pubblica, forse addirittura le dimissioni. Le dimissioni non sono arrivate. Ma il gesto clamoroso, quello sì.

 

Perché l' assenza di ieri della Boccassini dalla cerimonia solenne di insediamento è talmente plateale da segnare l' atto finale di rottura tra la dottoressa e la sua categoria. Una categoria che non ha mai davvero amato, e da cui per oltre un quarto di secolo si è sentita incompresa.

 

Fino al punto di considerare un' onta inaccettabile la bocciatura che ora le ha inflitto al Csm: resa tanto indigeribile dallo scorrere dell' anagrafe, che rendeva questa occasione l' ultima chance di aspirare alla guida di un ufficio. L' anno prossimo decadrà dalla carica di procuratore aggiunto. A dicembre del 2019, compiuti i settant' anni, andrà in pensione da soldato semplice.

 

CAMERA ARDENTE DI GERARDO DAMBROSIO ILDA BOCCASSINI BORRELLI GHERARDO COLOMBO FRANCESCO GRECO CAMERA ARDENTE DI GERARDO DAMBROSIO ILDA BOCCASSINI BORRELLI GHERARDO COLOMBO FRANCESCO GRECO

Se e come la Boccassini possa dare a Greco la colpa del suo insuccesso, è un mistero che attiene alla sfera degli altalenanti rapporti personali tra questi due giudici, cresciuti entrambi in Magistratura democratica ma dissimili per formazione e percorsi. Più facile raccontare come si sia consumata nel corso degli anni la rottura tra la Boccassini e la magistratura intesa come corporazione.

 

Una casta con cui si è scontrata più volte, a partire dagli epici scontri con Borrelli e con Armando Spataro, uscendone quasi sempre soccombente, ma denunciandone ostinatamente l' ipocrisia di fondo. A partire dall' ipocrisia più grave di tutti, quella che secondo lei accompagnò la fine di Giovanni Falcone.

 

boccassini requisitoria boccassini requisitoria

E non è un caso che in queste due settimane trascorse tra la nomina e l' insediamento di Greco, la Boccassini sia uscita allo scoperto solo con un articolo su Repubblica in cui sembrava parlasse d' altro (Napoli, Saviano, Gomorra) e invece tornava a puntare il dito sulla casta, ricordando «come Giovanni Falcone sia stato osteggiato in vita, invidiato per la sua intelligenza ed emarginato dalla magistratura che lo considerava e lo considera un corpo estraneo».

 

IL PM DI MILANO FRANCESCO GRECO AL CELLULARE IL PM DI MILANO FRANCESCO GRECO AL CELLULARE

In questi anni, nonostante il suo disprezzo ostentato per la categoria, Ilda Boccassini ha sempre avuto poteri, uomini, mezzi per le sue inchieste. Ma sempre più per timore che per simpatia o colleganza vera. I pochi magistrati che, all' interno del pool antimafia di Milano, hanno osato contrastare i suoi diktat hanno dovuto rassegnarsi ad andare via.

 

Lo stesso Bruti Liberati, che pure le rimase al fianco nell' ultima sfortunata offensiva contro Silvio Berlusconi, ovvero il caso Ruby, lo fece forse per il banale motivo che non aveva altra scelta, a meno di non finire in una delle leggendarie invettive di Ilda («la mia famiglia non accetterà scuse postume», ebbe a scrivere nel 1999 nel pieno di una polemica). E si può scommettere che anche ieri, sola nello sterminato corridoio, Ilda Boccassini sia convinta di essere dalla parte della ragione.

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...