salvini ong

SUONA IL GONG PER LE ONG - PER EVITARE L' ONDATA DI MIGRANTI SCATTA LA NUOVA STRETTA SULLE ORGANIZZAZIONE NON GOVERNATIVE – LA DIRETTIVA DEL VIMINALE: “NESSUNO ENTRA NELLE ACQUE ITALIANE SENZA AUTORIZZAZIONE” - PER SALVINI E IL GOVERNO I PROBLEMI CHE POTREBBERO SCATURIRE DAL CAOS LIBICO, DALLA TENSIONE CON LA FRANCIA E DAL DISINTERESSAMENTO AMERICANO, POTREBBERO NON ESSERE POCHI – LE MOSSE DI CONTE

Marco Conti per il Messaggero

 

salvini ong

Un' altra direttiva, la terza in un mese, e un altro giro di vite per le Ong. D' altra parte ieri è ripartita la nave Mare Ionio, di Mediterranea saving humans, per una nuova missione di soccorso e la situazione in Libia non migliora mentre aumenta il numero degli sfollati.

 

LA FUGA Nella nuova direttiva promessa per oggi dal ministro Salvini, si ribadisce che i salvataggi non coordinati dall' Italia non possono concludersi sulle nostre coste e che le Ong non devono entrare nelle acque italiane senza autorizzazione. Un tentativo, da parte del titolare del Viminale, di rinforzare i paletti di un possibile esodo di profughi da un paese in guerra. «Cuori aperti per chi scappa dalla guerra ma porti chiusi per Ong e trafficanti», aveva però più volte sostenuto il vicepremier nelle scorse settimane. L' esistenza di un conflitto, che spinge i migranti a scappare, è il problema con il quale rischia di confrontarsi a breve il titolare del Viminale e tutto il governo.

giuseppe conte incontra fayez al serraj 3

 

Per evitare l' ondata di profughi occorre quindi fermare il conflitto libico. Il presidente del Consiglio Conte e il ministro degli Esteri Moavero ci stanno provando e oggi incontreranno il vicepremier e ministro degli Esteri qatarino Mohammed Al Thani e il vicepresidente del Consiglio presidenziale e ministro dell' Interno del governo di Tripoli, Ahmed Maitig. Salvini incontrerà quest' ultimo nel tentativo di capire se il governo Serraj è in grado di controllare i centri libici dove sono ospitati i migranti e, soprattutto, riprendere del tutto il controllo di Tripoli in modo da far rientrare gli sfollati. Per Salvini e il governo i problemi che potrebbero scaturire dal caos libico, dalla perdurante tensione con la Francia e dal sostanziale disinteressamento americano, potrebbero non essere pochi.

nave ong mediterranea

 

Senza contare che alle numerose fazioni libiche la guerra costa e il traffico di migranti rende, ed è quindi possibile che con l' approssimarsi del bel tempo possano riprendere gli sbarchi. Mentre il premier Conte e il vice Di Maio ieri l' altro si interrogavano su cosa fare di fronte ad una pesante crisi umanitaria, Salvini non sembra avere dubbi e tiene la linea.

salvini migranti

 

Ma se l' esodo cambia segno - per via del conflitto in atto - e dovesse andare sott' acqua un barcone con il suo carico, potrebbe non essere facile offrire una spiegazione plausibile alla comunità internazionale e, soprattutto, a qualche magistrato. Il gabinetto di crisi, istituito da Conte a palazzo Chigi, punta a contenere il leader della Lega nel tentativo di ricostruire quelle relazioni internazionali compromesse negli ultimi mesi e che oggi l' Italia paga. Tra amicizie pericolose (Lega-Mosca e M5S-Maduro), incontri sbagliati (M5S-gilet gialli) e accordi discutibili (Italia-Cina, via della Seta), il lavoro della Farnesina somiglia alle fatiche di Sisifo.

salvini di maio

 

Mentre palazzo Chigi è al lavoro, ed ha di fatto avocato la questione libica nel tentativo di sfilarla dalla contesa Di Maio-Salvini, quest' ultimo da buon sovranista, non sembra interessato ad allacciare rapporti internazionali.

al serraj haftar giuseppe conte

Anche perché sul conflitto libico gli interlocutori principali sono i francesi e il leader della Lega non ha voglia di cercare accordi con il governo di Macron proprio mentre l' alleata Marine Le Pen esalta «la politica italiana dei porti chiusi», che però chiusi non sono mai stati.

 

Malgrado i tentativi di Conte e il silenzio di Di Maio, che anche ieri ha evitato di replicare alle punzecchiature dell' alleato, anche sui migranti che scappano dalla guerra lo scontro nella maggioranza è solo rinviato alla prima occasione. Nel frattempo Salvini ha fiutato l' aria anche su un altro avversario (il mondo cattolico tradizionalmente aperto all' accoglienza), quando dice che «nessuno può avere l' arroganza di dire o Cristo o la Lega».

CONTE E SALVINInave mare jonio della ong mediterranea al largo di lampedusanave mare jonio della ong mediterranea

 

nave ong mediterranea

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?