aspiranti suicidi in corea del sud chiusi nelle bare -8

CHI TOCCA LE POMPE FUNEBRI, MUORE - MINACCE AL SENATORE CHE PROVA A REGOLARE IL SETTORE DEI FUNERALI, UN BUSINESS DA 3 MILIARDI DOVE REGNA IL NERO, E NON SOLO QUELLO DEL LUTTO

Jenner Meletti per "il Venerdì di Repubblica"

 

 

Gli auguri gli sono arrivati subito, via Facebook. «Se il signor Vaccari mette la tassa sui defunti, lui deve essere il primo a morire. Poi tutto il Pd. Le auguro questo con tutto il cuore».

stefano vaccaristefano vaccari

 

Il signor Vaccari è il senatore Stefano Vaccari, pd, che ha avuto l’ardire di presentare un disegno di legge per mettere ordine (e legalità) nel settore delle pompe funebri. «Tre miliardi di euro» dice «e solo il 10 per cento viene fatturato. Lavoro nero, poca professionalità, e poi gli sciacalli che si infilano negli ospedali e nelle case di riposo per accaparrarsi le salme.

 

Se tocchi le imprese funebri, corri un rischio doppio. Da una parte le minacce di morte e dall’altra – e anche questa è una cosa antipatica – tanti, anche fra i colleghi, che si toccano e ti chiedono chi te lo fa fare. Lo confesso, anch’io da sindaco (a Nonantola, dal 1995 al 2004) pensavo che i soldi per il cimitero fossero denari buttati. Meglio investire su un asilo nido. Poi ho capito che il rispetto dei morti e di chi è colpito da un lutto è importante e che un cimitero in disordine offende i cittadini più di una strada piena di buche».

pompe funebripompe funebri

 

Il decreto viene presentato nell’ottobre 2014 e viene «incardinato» nella commissione Sanità del Senato nell’aprile di quest’anno. «In Italia ci sono poco più di 6 mila imprese funebri e sono in gran parte ditte individuali. Una persona si iscrive alla Camera di commercio ed è cosa fatta. Se invece apri un pronto pizza, i controlli dell’Asl durano mesi e mesi. Qui invece il neo titolare chiama il proprietario di un carro funebre, acquista una cassa, cerca un loculo…

 

Per lavorare in questo settore non c’è nessuna formazione professionale. Lavoratori in nero, assenza di tariffe, proprietari anche pregiudicati. Nel 2013 ci sono stati in Italia 600.234 decessi e ogni funerale è costato fra i 5 mila e gli 8 mila euro. Ci sono pezzi di Paese dove mafia e camorra controllano anche questo mercato. Fra i beni sequestrati a mafiosi e camorristi ci sono, non a caso, anche ditte di pompe funebri».

pompe  funebripompe funebri

 

La legge che ancora regola il settore è un regio decreto del 1934, arricchito da leggi locali decise però solo da metà delle Regioni. «Le imprese funebri quasi non esistevano, un secolo fa. C’erano l’uomo che portava il carro con il cavallo, il falegname per la cassa, il barbiere… Il rito era un’esclusiva della Chiesa. Si moriva quasi sempre in casa, dove c’era anche la veglia. La cura della salma veniva svolta da familiari o amici. Ora la quasi totalità delle morti avviene negli ospedali o nelle case di riposo, ed è proprio qui che c’è la caccia al cadavere perché ogni decesso vale migliaia di euro».

pompe   funebripompe funebri

 

L’altro giorno, proprio a Modena, un’infermiera è stata arrestata per avere venduto informazioni a un impresario funebre. Al San Camillo di Roma una signora, intercettata, raccontava felice che il marito, con il giro giusto, era riuscito a «vincere» trecento funerali in un anno.

 

«Contro gli sciacalli del lutto, che si fanno la guerra fra loro e pagano mazzette a dipendenti pubblici» dice il senatore Stefano Vaccari, «occorre una rete professionale. Non servono seimila aziende. Noi proponiamo che ogni azienda abbia almeno quattro dipendenti, assunti e preparati con corsi professionali. In questo modo le imprese sarebbero ridotte di tre quarti, rispetto ad oggi, ma potrebbero offrire servizi chiari e certificati. Del controllo di queste attività si occuperebbero le grandi Asl».

pompe    funebripompe funebri

 

«Per evitare l’evasione fiscale, vogliamo alzare la detrazione per chi sostiene spese funerarie. Oggi l’importo massimo detraibile è di 1.549 euro, con rimborso di 294 euro. Vogliamo portarlo a 7.500, con rimborso di 712 euro. Così il cliente – che oggi quando fa l’accordo con un’impresa quasi sempre non sa quanto costerà il servizio – sarà incentivato a chiedere la fattura completa. E il lavoro nero subirà un vero colpo».

 

Ci sono nuove esigenze, nel mondo del lutto. Stanno nascendo moderne imprese, come le Funeral House o i luoghi del commiato. «Nelle Case dei funerali sono possibili anche le veglie a cassa aperta. Gli ospedali si stanno attrezzando perché l’estremo saluto nelle camere mortuarie sia dignitoso, ma i problemi sono ancora tanti. Ci sono in Italia ottomila Comuni e ottomila sono i regolamenti cimiteriali. Occorre una legge nazionale che renda omogenee anche le regole regionali. Si possono e si debbono fare tante cose. Il decreto verrà discusso da febbraio in commissione al Senato. Il Pd è d’accordo, sono pronti a discutere anche Sel e Lega.

carro funebrecarro funebre

 

Un Paese civile non può accettare che donne e uomini, nel momento del dolore, siano preda di chi vuol trasformare questo lutto in denaro sul quale non si pagano nemmeno le tasse. Si potrà discutere di molte cose, in commissione. L’unica cosa certa è che non ci sarà nessuna «tassa sui morti». Per chi lavorerà nelle imprese funebri, ci saranno corsi di formazione. In certi momenti, bisogna essere aiutati da persone preparate ed oneste. Non da sciacalli».

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...