metro roma

E GUARDO LA CAPITALE DAL METRO’ - PUNKABBESTIA, TOSSICI, PUZZA DI PISCIO: L’INFERNO DELLA METROPOLITANA DI ROMA - LE RAGAZZINE NOMADI BORSEGGIANO I TURISTI SOTTO GLI OCCHI DI 2 MILITARI, SU 100 COLONNINE SOS NE FUNZIONANO SOLO 22 - L’ADDETTO DELL’ATAC AMMETTE: “HO PAURA” - VIDEO

 

 

Fabrizio Roncone per il “Corriere della Sera”

METRO ROMAMETRO ROMA

 

I punkabbestia sono scesi dentro la stazione Barberini, metropolitana linea A, e bivaccano chiedendo l' elemosina, aggressivi e barcollanti, il bottiglione del vino già vuoto, due molossoidi bastardi che ronfano tra i loro stracci. Mezzogiorno.

 

Tanfo di chiuso, di urina, di qualcosa andato a male. Il giro nella pancia ferrata di Roma comincia da qui. Tanto una fermata vale l' altra: ovunque avverti pericolo imminente, ti senti solo e indifeso, in viaggio dentro un territorio buio e senza legge, dove la regola è non guardare e non parlare e infatti ragionando sulla sorte toccata a quel poveretto finito in prognosi riservata con il cranio fratturato per aver osato dire a due mezzi criminali casertani che non si fuma sui treni, molti passeggeri rassegnati pensano che un po' se l' è cercata, perché devi farti gli affari tuoi, qui sotto, devi startene buono e zitto e poi quando arrivi a destinazione, se ci credi, fatti pure il segno della Croce.

METRO ROMAMETRO ROMA

 

L' addetto dell' Atac annuisce - «Sì, lo ammetto: anch' io ho paura, una paura fisica» - ma poi si volta di scatto, abbassa la voce. «Eccole…». Cinque ragazzine nomadi rapide come locuste, silenziose, scendono gli ultimi gradini. Le manine spuntano da sotto buste e maglioni arrotolati sulle braccia. Occhiate d' intesa. È lì, la preda: una signora americana con il trolley (via Veneto a cento metri in superficie, l' Ambasciata degli Stati Uniti poco più avanti).

 

Due dietro, le altre ai fianchi e una davanti che le sbottona la camicia. La turista prova istintivamente a proteggersi il petto e però molla il bagaglio. Le ragazzine s' avventano, velocissime aprono la cerniera, la turista allora urla, molla un ceffone, ma le cade la borsa e il gioco è fatto (la signora americana racconterà che c' è comunque tutto, manca solo un' agenda di pelle, le ladruncole l' hanno evidentemente confusa con il portafogli).

Venti secondi.

 

Tutto è durato non più di venti secondi.

Tutto sotto lo sguardo distratto di decine di passeggeri e di due militari dell' esercito, in tenuta da combattimento.

Perché non siete intervenuti?

METRO ROMAMETRO ROMA

«Perché non è nostro compito intervenire».

Può essere più chiaro?

 

Quindi… «Non facciamo servizio anti-borseggio».

Nelle fermate più importanti è di solito presente anche un vigilantes. Su 110 colonnine Sos installate, ne funzionano solo 22: le altre, ancora nel cellophane.

 

Le aggressioni sono continue. I derubati - a decine, ogni giorno - neppure sporgono più denuncia. Contro chi? Per ritrovare cosa? I borseggiatori diventano temute figure leggendarie. Tempo fa hanno arrestato un giapponese noto come «Ninja», appariva e spariva e tu eri ancora lì a capire come avesse fatto a sfilarti il telefonino dalla tasca interna della giacca. Molti sudamericani - i più temuti - lavorano in coppia: un uomo e una donna. Lei elegante, appariscente, avanti, che distrae: e lui dietro, con dita di velluto.

Le molestie ai passeggeri cominciano davanti ai distributori automatici di biglietti. Sbandati, tossici, i punkabbestia di prima. Li evitano i passeggeri che hanno l' abbonamento e quelli che viaggiano gratis. Migliaia.

 

Alla fermata di Ponte Lungo, due ragazzi e una ragazza s' infilano tra lo spazio delle due alette di plastica chiuse. Esercitano una lieve pressione, le allargano, in un balzo sono già sulla scala mobile.

Ragazzi, ma è un bel rischio.

METRO ROMAMETRO ROMA

«No, è normale».

Siete studenti, vero?

«Sì. Siamo del liceo classico Augusto e…». Ma se vi beccano? «Chi dovrebbe beccarci? Non ci sono controlli, niente, zero… E poi no, scusi: dovremmo pure pagare per viaggiare su cessi simili?».

 

I vagoni sono luridi. I sedili hanno macchie inquietanti. I vetri, una patina di grasso. Spesso l' aria condizionata non funziona. I guasti - su tutte le linee: A-B-B1-C - sono continui. Il 25 maggio, la fermata di Termini, snodo centrale, rimase completamente al buio per un' intera mattina. Un anno fa, un convoglio in transito tra Anagnina e Cinecittà si bloccò nella galleria e centinaia di passeggeri furono costretti a camminare sui binari, come in uno di quei catastrofici film americani. A Pietralata l' impianto antincendio scatta periodicamente. Alla stazione Graniti - linea C - rimasero chiusi in un ascensore cinque persone e un bambino.

Furono messi in salvo dopo ore.

 

A Furio Camillo, nel luglio scorso, le operazioni di salvataggio andarono male e il piccolo Marco di 4 anni morì precipitando nel vuoto.

Si muore, qui sotto.

Il 26 aprile del 2007, Doina Matei, una ragazza romena, nella bolgia si sentì spingere: si girò e infilò l' ombrello nell' occhio di Vanessa Russo, 23 anni. Un giorno di agonia, poi il decesso.

FERMATA METRO BOLOGNAFERMATA METRO BOLOGNA

 

L' agonia di Marcisca Hahaianu, 32 anni, infermiera romena e madre di tre figli durò invece una settimana: mortale il pugno con cui l' aveva stesa Alessio Burtone, dopo una lite davanti alla biglietteria.

 

Chi non muore, finisce all' ospedale. Alla fermata Cipro tre persone - giubbetto bomber e anfibi - aggrediscono un ragazzo sospettato d' essere gay. Insulti razzisti e poi calci e pugni per il professor Nazir Rafiq Ahmad, 50 anni, indiano, da dieci in Italia.

Per questo i viaggiatori dicono: testa bassa e non guardare, non sentire, non vedere.

 

Le donne viaggiano nel terrore. Soprattutto quando arriva la sera. Molte tengono il telefonino impostato sul numero del papà, del fidanzato, del marito. Due settimane fa hanno scoperto un tipo che saliva sui convogli e posava la sua sacca accanto a qualsiasi donna avesse la gonna: incastrato nella sacca, dentro un foro, un cellulare con il quale spiava e filmava (in gergo, «upskirt»).

INCIDENTE METROINCIDENTE METRO

Succede di tutto.

Come adesso.

 

In fondo al vagone c' è un tipo grande e grosso in jeans e giacca blu, tutto sudato e fuori di testa, che urla al telefono. « Me lasci? Che voi, da me? Voi che me vendo pure casa de mamma? ».

 

Un ragazzo filippino lo osserva perplesso. E allora il gigante ha uno scatto e s' avventa, e lo insulta, e agita i pugni mentre tutti restano a capo chino, certi guardano nel vuoto, certi aprono un libro, perché tutti vogliono solo tornare a casa, anche stasera, con le ossa sane.

 

METRO ROMAMETRO ROMA

Ultimi Dagoreport

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO

donald trump

COME STA IN SALUTE DONALD TRUMP? DOPO LE FOTO HORROR DELLE CAVIGLIE FORMATO ZAMPOGNA DEL PRESIDENTE, ANCHE NEGLI STATES INIZIANO A FARSI DELLE DOMANDE - C’È UNA CORRENTE DEL PARTITO DEMOCRATICO, VICINA A BERNIE SANDERS, CONVINTA CHE LA SALUTE DI TRUMP SIA PIÙ TRABALLANTE DI QUANTO I MEDICI DELLA CASA BIANCA NON VOGLIANO AMMETTERE. I PUGNACI DEPUTATI DEM STAREBBERO VALUTANDO DI CHIEDERE L’ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE MEDICA INDIPENDENTE PER VALUTARE LE REALI CONDIZIONI DEL PRESIDENTE… - TRA INSUFFICIENZA CARDIACA E DEMENZA SENILE, SUI SOCIAL I COMPLOTTARI MORMORANO: "QUALUNQUE COSA NASCONDA, STA PEGGIORANDO"

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?