donald trump pena di morte

BOIA CHI DONALD! – TRUMP INVOCA LA PENA DI MORTE PER TYLER ROBINSON, IL KILLER DI CHARLIE KIRK – “THE DONALD” HA FATTO LO STESSO SIA NEL CASO DI DECARLOS BROWN, IL SENZATETTO AFROAMERICANO CHE IN NORTH CAROLINA HA AMMAZZATO A COLTELLATE LA 23ENNE UCRAINA IRYNA ZARUTSKA SENZA UNA RAGIONE, CHE IN QUELLO DI LUIGI MANGIONE, CHE HA UCCISO IL CEO DELLA UNITED HEALTHCARE BRIAN THOMPSON – QUELLO DELLE ESECUZIONI CAPITALI È UN TORMENTONE CHE TRUMP SFRUTTA PER FOMENTARE I SUOI SOSTENITORI: MA PER GLI ESPERTI, LA PENA DI MORTE NON E' UN DETERRENTE EFFICACE…

 

Estratto dell’articolo di Simona Siri per “la Stampa”

 

TRUMP PENA DI MORTE

La pena di morte per Tyler Robinson, assassino di Charlie Kirk. È quello che Donald Trump ha invocato subito, ancora prima di conoscere l'identità dell'uomo che ha sparato all'influencer Maga, uccidendolo con un colpo al collo. «Nello Utah esiste la pena di morte», ha detto il presidente quando Robinson non era ancora nelle mani dell'Fbi. «Conosco il governatore dello Stato. È uno bravo. È intenzionato a far applicare la pena di morte, e ha ragione».

TYLER ROBINSON

 

 Solo qualche giorno prima aveva invocato la pena capitale per un altro delitto, l'uccisione di Iryna Zarutska, la giovane rifugiata ucraina accoltellata a morte sulla metropolitana a Charlotte, in North Carolina, da Decarlos Brown Jr, senzatetto con problemi psichici e già ben 14 arresti alle spalle. […]

 

Iryna Zarutska uccisa da un senzatetto su un treno a a Charlotte in north carolina

Ancora prima, la sua amministrazione aveva ipotizzato la pena di morte a livello federale per Luigi Mangione, assassino del ceo della United Healthcare Brian Thompson. Accusato di 11 capi d'accusa a New York, se condannato a livello statale Mangione rischia l'ergastolo senza possibilità di libertà vigilata, ma i procuratori federali lo hanno anche incriminato separatamente per uso di arma da fuoco per commettere omicidio e stalking interstatale con conseguente morte, accuse che lo rendono passibile della pena di morte federale.

 

La procuratrice generale Pam Bondi ha affermato che la decisione di sporgere le accuse federali è «per portare avanti l'agenda del Presidente». Una dichiarazione che ne rivela un utilizzo a scopo politico. Durante una riunione del Consiglio dei ministri del 26 agosto, Trump ha proposto di chiederla per chiunque sia condannato per omicidio a Washington, D.C, dove è stata abolita nel 1981.

luigi mangione 10

 

«Chiunque uccida qualcuno nella capitale riceve la pena capitale», ha detto, affermando che sia una «misura preventiva molto forte», un'affermazione che non ha riscontro negli studi di settore, incapaci di concludere se sia davvero un deterrente così efficace. La cifra di Trump non è prendere decisioni basandosi sulla scienza o sui numeri, ma cavalcando le emozioni della gente, invocandola per i delitti che più colpiscono l'opinione pubblica.

 

Come quando, nel 1989, comprò una pagina pubblicitaria del New York Times per chiedere il ritorno della pena capitale per i cinque adolescenti accusati - e successivamente scagionati, dopo anni di prigione - della brutale aggressione di una donna che faceva jogging a Central Park. Secondo l'organizzazione no-profit Death Penalty Information Center, attualmente sono 27 gli Stati che ammettono la pena di morte, ma molti di questi stati non eseguono condanne da anni, tanto che le esecuzioni negli ultimi anni sono molto calate.

DONALD TRUMP PENA DI MORTE

 

La California, ad esempio, ha il numero più alto di detenuti nel braccio della morte - 585 - ma dal 2006 non ha più giustiziato nessuno. Nel 2019 il governatore Gavin Newsom ha imposto una moratoria, affermando che la pena capitale è «ingiusta, uno spreco, e non rende il nostro stato più sicuro».

 

Il Texas ha il numero più alto di esecuzioni: 595 dal 1976. Al secondo posto c'è l'Oklahoma con 128. A livello federale, la pena capitale è ancora disponibile come opzione per alcuni reati, sebbene tra il 2003 e il 2019 non vi siano state esecuzioni. Durante la prima presidenza Trump, il Dipartimento di Giustizia aveva riavviato le esecuzioni federali nel luglio 2019 e, tra allora e la fine del mandato, erano stati giustiziati 13 detenuti, l'ultimo meno di una settimana prima che Trump lasciasse la Casa Bianca.

 

pena di morte 3

[…] Definendo la pena capitale «il deterrente definitivo», Trump, nel suo primo giorno in carica del suo secondo mandato, ha ripristinato il perseguimento della pena capitale «per tutti i crimini di gravità tale da richiederne l'uso». Il suo ordine esecutivo stabilisce che i procuratori federali richiederanno la giurisdizione federale e la pena di morte per tutti i casi che coinvolgono l'omicidio di un agente delle forze dell'ordine o un crimine capitale commesso da uno straniero illegalmente presente nel paese. […]

donald trumppena di morte 2donald trump 2

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...