
TRUMP PRENDE PER LE ORECCHIE NETANYAHU E LO COSTRINGE AD ACCETTARE UN PIANO DI PACE PER GAZA. MA RIUSCIRANNO I QATARINI A FARE LO STESSO CON HAMAS? IL MOVIMENTO TERRORISTICO GIÀ BOLLA LA PROPOSTA USA: “PENDE VERSO ISRAELE” – ISRAELE SI RITIRERÀ E NON ANNETTERÀ LA STRISCIA. IN CAMBIO, DOVRANNO ESSERE RILASCIATI ENTRO 72 ORE TUTTI GLI OSTAGGI IN MANO AI TERRORISTI, DOVE NON CI SARANNO DEPORTAZIONI NÉ RESORT. MA HAMAS DOVREBBE FIRMARE LA PROPRIA RESA: DOVRÀ SMILITARIZZARSI E RINUNCIARE A RUOLI POLITICI SULLA STRISCIA, E DISTRUGGERE I TUNNEL – I PAESI MUSULMANI IN PRESSING – TRUMP: “SE RIFIUTANO, AIUTEREMO ISRAELE A FINIRE IL LAVORO”
HAMAS, 'PIANO DI PACE PER GAZA PENDE VERSO ISRAELE'
benjamin netanyahu donald trump
(ANSA) - L'alto funzionario di Hamas Muhammad Mardawi ha dichiarato in un'intervista al canale qatariota Al Jazeera che il piano di pace per Gaza presentato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump in conferenza stampa 'pende verso la prospettiva israeliana. E' vicino a ciò su cui Netanyahu insiste per continuare la guerra", ha affermato. Tuttavia, "dobbiamo ricevere questo piano in forma scritta e chiara prima di rispondere. Il piano deve essere nelle mani di Hamas e delle organizzazioni palestinesi", ha sottolineato ribadendo che né Hamas né alcun palestinese lo ha ancora visto.
benjamin netanyahu donald trump
FONTI, DOHA SI È IMPEGNATA A PORTARE HAMAS A UN ACCORDO
(ANSA) Fonti politiche israeliane hanno rivelato a Ynet, il media più letto del Paese, che "il Qatar si è impegnato a fare in modo che Hamas accetti l'accordo".
HAMAS, 'BLAIR INACCETTABILE, SAPPIAMO GESTIRCI DA SOLI'
(ANSA) - "Tony Blair è una figura inaccettabile per il nostro popolo. Abbiamo accettato la formazione di un comitato che non rappresenti alcuna fazione palestinese per gestire gli affari di Gaza dopo la guerra, e non accetteremo l'imposizione di una tutela straniera sul nostro popolo". Lo ha detto in una dichiarazione alla Reuter, pubblicata sul suo sito, l'alto funzionario di Hamas Taher al-Nunu. "Il nostro popolo è perfettamente capace di gestire i propri affari da solo", ha aggiunto.
HAMAS, RESISTENZA ARMATA NOSTRO DIRITTO SENZA UNO STATO
(ANSA) - "La resistenza armata è un diritto del popolo palestinese finché esiste l'occupazione. Se il popolo palestinese sarà liberato e verrà creato uno Stato palestinese, allora non ci sarà più bisogno né di resistenza né di armi, e ciò farà parte dell'entità palestinese". Lo ha detto, in un'intervista al canale qatariota Al-Arabi il funzionario di Hamas Tahir al-Nunu.
MO: 8 PAESI ARABI E ISLAMICI, 'IMPEGNATI PER ACCORDO GLOBALE PER STOP GUERRA GAZA'*
attacchi israeliani nella striscia di gaza foto lapresse 6
(Adnkronos) - Giordania, Emirati Arabi Uniti, Indonesia, Pakistan, Turchia, Arabia Saudita, Qatar ed Egitto esprimono il loro apprezzamento per il piano Trump per il medio oriente e si impegnano "a lavorare per porre fine alla guerra di Gaza attraverso un accordo globale".
"I ministri degli Esteri del Regno Hascemita di Giordania, degli Emirati Arabi Uniti, della Repubblica di Indonesia, della Repubblica Islamica del Pakistan, della Repubblica di Turchia, del Regno dell'Arabia Saudita, dello Stato del Qatar e della Repubblica Araba d'Egitto - si legge - accolgono con favore la leadership del Presidente Donald J. Trump e i suoi sinceri sforzi per porre fine alla guerra a Gaza, e affermano la loro fiducia nella sua capacità di trovare una via per la pace.
attacchi israeliani nella striscia di gaza foto lapresse 7
Sottolineano l'importanza della partnership con gli Stati Uniti per garantire la pace nella regione. In questa linea, i ministri accolgono con favore l'annuncio del Presidente Trump in merito alla sua proposta di porre fine alla guerra, ricostruire Gaza, impedire lo sfollamento del popolo palestinese e promuovere una pace globale, nonché la sua dichiarazione che non consentirà l'annessione della Cisgiordania".
I ministri "affermano la loro disponibilità a impegnarsi in modo positivo e costruttivo con gli Stati Uniti e le parti per finalizzare l'accordo e garantirne l'attuazione, in modo da garantire pace, sicurezza e stabilità per i popoli della regione.
Ribadiscono il loro impegno congiunto a collaborare con gli Stati Uniti per porre fine alla guerra a Gaza attraverso un accordo globale che garantisca la fornitura illimitata di aiuti umanitari sufficienti a Gaza, nessun sfollamento di palestinesi, il rilascio degli ostaggi, un meccanismo di sicurezza che garantisca la sicurezza di tutte le parti, il completo ritiro israeliano, la ricostruzione di Gaza e la creazione di un percorso per una pace giusta sulla base della soluzione dei due Stati, in base alla quale Gaza è pienamente integrata con la Cisgiordania in uno Stato palestinese, in conformità con il diritto internazionale, come elemento chiave per il raggiungimento della stabilità e della sicurezza regionale".
NETANYAHU ACCETTA PIANO TRUMP, 'GUERRA SE HAMAS RIFIUTA'
Claudio Salvalaggio per l'ANSA
donald trump benjamin netanyahu foto lapresse.
Fumata grigia alla Casa Bianca sul piano di pace di Donald Trump per Gaza. Il presidente americano piega Benjamin Netanyahu nella sua quarta visita quest'anno nello studio ovale, lo costringe a chiedere scusa al premier qatarino per i raid a Doha contro i leader di Hamas e ad accettare una proposta in 20 punti per mettere fine alla guerra nella Striscia, anche se 'annacquata' rispetto alle bozze circolate finora.
E lancia un ultimatum ad Hamas, avvisandolo che se rifiuterà il piano di pace Israele avrà il "pieno appoggio degli Stati Uniti" e il "diritto" di "completare il lavoro" per annientare il gruppo estremista. Ma da Hamas sono arrivate subito risposte negative che sembrano allontanare la speranza della pace e, per Trump, anche del Nobel.
miliziani di hamas in tiro per la cerimonia di rilascio degli ostaggi
La prima bordata è stata sparata contro l'ex premier britannico Tony Blair, "una figura inaccettabile per il nostro popolo", ha spiegato in una dichiarazione alla Reuters, l'alto funzionario di Hamas Taher al-Nunu.
"Abbiamo accettato la formazione di un comitato che non rappresenti alcuna fazione palestinese per gestire gli affari di Gaza dopo la guerra, ma non accetteremo l'imposizione di una tutela straniera sul nostro popolo", ha aggiunto. Quindi la rivendicazione di uno stato palestinese, per il quale nel piano Usa e' evocato solo un possibile "percorso credibile".
"La resistenza armata - ha detto al-Nunu - è un diritto del popolo palestinese finché esiste l'occupazione. Se il popolo palestinese sarà liberato e verrà creato uno Stato palestinese, allora non ci sarà più bisogno né di resistenza né di armi, e ciò farà parte dell'entità palestinese". Segnali negativi erano arrivati anche prima dell'incontro fra Trump e Netanyahu alla Casa Bianca, quando al-Nunu aveva avvisato che "finora non ci sono state discussioni dirette o indirette sul piano promosso dagli Stati Uniti, e che Hamas ne è a conoscenza solo attraverso indiscrezioni sui media".
Questo dopo che il Qatar aveva informato Washington di essere in grado di persuadere Hamas ad accettare la proposta di Trump e a consegnare le armi. Il piano Usa prevede che, se entrambe le parti accettano, la guerra finisca immediatamente. Entro 72 ore (non piu' 48) dall'accettazione da parte di Israele tutti gli ostaggi devono essere restituiti, sia quelli vivi che quelli morti.
Una volta rilasciati tutti gli ostaggi, Israele rilascerà 250 ergastolani e 1.700 cittadini di Gaza detenuti dopo il 7 ottobre 2023, comprese tutte le donne e i bambini detenuti in tale contesto.
donald trump benjamin netanyahu foto lapresse
Per ogni ostaggio israeliano i cui resti saranno rilasciati, Israele rilascerà i resti di 15 cittadini di Gaza deceduti. Il ritiro delle forze israeliane sarà graduale e concordato dalle parti. Gaza "sarà governata sotto l'amministrazione transitoria temporanea di un comitato palestinese tecnocratico e apolitico, responsabile della gestione quotidiana dei servizi pubblici e delle municipalità per la popolazione di Gaza.
Questo comitato sarà composto da palestinesi qualificati e da esperti internazionali": la novità è che avrà "la supervisione e il controllo di un nuovo organismo transitorio internazionale, il 'Board of Peace', che sarà presieduto e guidato dal presidente Trump, insieme ad altri membri e capi di Stato che saranno annunciati, incluso l'ex primo ministro Tony Blair". Gaza verra' smilitarizzata e Hamas dovra' consegnare tutte le armi. Nessuno sarà costretto a lasciare la Striscia.
attacchi israeliani nella striscia di gaza foto lapresse 5
Ma non c'e' alcun impegno di Israele a non annettere la Cisgiordania. La fumata grigia arriva ad una settimana dal secondo anniversario dell'attacco di Hamas del 7 ottobre, seguito da una drammatica guerra a Gaza e da un'escalation delle tensioni in Medio Oriente. Pur avendo affiancato Israele negli attacchi contro il nucleare iraniano, negli ultimi mesi il tycoon aveva mostrato crescenti segni di frustrazione nei confronti di Bibi, dall'ira per i raid contro i leader di Hamas a Doha, stretto alleato Usa nella regione, alla ventilata annessione della Cisgiordania, su cui The Donald ha messo pubblicamente il veto.
Il presidente era preoccupato inoltre per il crescente isolamento di Israele nella comunità internazionale e il rischio di compromettere l'allargamento degli accordi di Abramo. Ecco perchè negli ultimi giorni il pressing dell'amministrazione Usa si era intensificato: dal presidente, che manifestava un sempre più forte ottimismo sul piano di pace, all'inviato Steve Witkoff, che insieme a Jared Kushner, il genero di Trump, ha premuto su Netanyahu sino a domenica sera nel suo hotel a Washington.
Nell'incontro con Trump il leader israeliano si e' piegato sino a chiamare il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman al-Thani, scusandosi per aver violato la sovranità del suo Paese ed esprimendo rammarico per l'uccisione di una sua guardia di sicurezza. Una condizione fondamentale per il Qatar per riprendere i negoziati con Hamas sul piano di pace Usa. Ma un gesto che ha irritato il ministro di ultradestra israeliano Itamar Ben Gvir.
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