johnny lo zingaro mastini

TU CHIAMALE, SE VUOI, EVASIONI - JOHNNY LO ZINGARO E IL SOSPETTO DI UNA FUGA PIANIFICATA CON LA DONNA CHE AMA: IL TELEFONO DELLA COMPAGNA RISULTA SPENTO DA DUE GIORNI E SEMBRA CHE LEI SI SIA IMBARCATA PER IL CONTINENTE NELLA STESSA SERATA DI SABATO - LUI ERA VICINO ALLA SEMILIBERTÀ, UDIENZA FISSATA A FEBBRAIO – LE SETTE EVASIONI E LE POLEMICHE SUI PERMESSI FACILI. IL COMITATO PER L' ORDINE E LA SICUREZZA PUBBLICA AVEVA RIFERITO: "NON SI PUÒ ESCLUDERE CHE MASTINI SIA ANCORA PERICOLOSO O ABBIA LEGAMI CON LA CRIMINALITÀ"

Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”

 

JOHNNY LO ZINGARO

Le prime quattro evasioni le organizzò scappando da riformatori e carceri dov' era stato rinchiuso da minorenne o poco più; per le altre tre gli è bastato non tornare in cella dopo un permesso. L' ultima volta sabato scorso, al termine di dieci giorni di «licenza» dopo la firma in questura.

 

È così che Giuseppe Mastini detto Johnny lo zingaro, sessant' anni compiuti a febbraio, è diventato più noto per le sue fughe che per le gesta criminali (compresi tre omicidi) commesse in gioventù. Delitti ormai sbiaditi dal tempo, ancorché crudeli; gli ultimi risalgono al 1987.

JOHNNY LO ZINGARO

 

L' insofferenza per la prigione e le sue regole, seppure allentate dalle misure alternative, è invece rimasta intatta. Nonostante i magistrati di sorveglianza fossero tornati a dargli fiducia, e dopo tanta galera intravedesse il traguardo della semilibertà, udienza fissata a febbraio. Ha deciso di fare da solo, ma con la polizia alla calcagna.

 

«È una scelta inspiegabile» dicono all' unisono don Gaetano Galia, direttore del Centro salesiano che aveva accolto Johnny nell' ultimo anno e mezzo di permessi, e l' avvocato torinese Enrico Ugolini. «Io non sono deluso per il tradimento della fiducia - aggiunge don Gaetano - ma perché temo che il suo percorso di reinserimento sia definitivamente concluso; ormai il suo destino è la fuga o il carcere, dal punto di vista del recupero è come se fosse morto».

JOHNNY LO ZINGARO

 

Già, perché se e quando lo riprenderanno, sarà difficile trovare altri giudici che gli consentiranno di uscire. Dopo il mancato rientro in prigione del 1987 al termine del primo permesso - al quale seguirono rapine, sparatorie e due omicidi che gli sono valsi l' ergastolo - Mastini era riuscito a ottenere il lavoro esterno in capo a quasi trent' anni di buona condotta. Era la fine del 2016, ma una sera di giugno 2017 non si ripresentò al penitenziario piemontese di Fossano.

 

Per ritrovarlo la polizia impiegò gli specialisti del Servizio centrale operativo e tecniche d' indagine degne della caccia a un capomafia, con intercettazioni, telecamere e microspie; la spuntarono seguendo le orme di una donna, Giovanna Truzzi, origini nomadi come le sue e piccoli precedenti penali, che Johnny lo zingaro aveva sposato a 14 anni con il rito sinti; poi ognuno aveva preso la sua strada, lei messo al mondo cinque figli con un altro uomo, finché il marito-bambino non è tornato a conquistarla da adulto.

johnny lo zingaro

 

Proprio perché l' evasione del 2017 «per quanto assolutamente censurabile, si è risolta in una dimensione esclusivamente intima e privata, senza comportare alcuna condotta illecita verso terzi né atteggiamenti di aggressività del condannato, neppure al momento dell' arresto», due anni più tardi una magistrata di sorveglianza di Sassari (dove c' è l' istituto di massima sicurezza a cui era stato destinato) gli ha concesso un nuovo permesso. C' erano le relazioni positive degli esperti e il parere favorevole della direzione del carcere, mentre il comitato per l' ordine e la sicurezza pubblica aveva riferito: «Non si può escludere che Mastini sia ancora pericoloso o abbia legami con la criminalità».

 

johnny lo zingaro

Dopo i primi tre giorni nella casa famiglia di don Gaetano nel febbraio 2019, Johnny ha ottenuto altri 12 permessi durante i quali coltivava l' orto dei salesiani e gli affetti nelle ore di libera uscita. Incontrava regolarmente Giovanna, che aveva affittato una casa in Sardegna per stare vicino al suo uomo e durante l' ultima «licenza» ha potuto dormire con lui nella comunità. «Fa parte del percorso di recupero», spiega don Gaetano. Al quale Mastini aveva confidato di voler rimanere sull' isola, aprendo una bottega di prodotti agricoli.

 

Ma a volte appariva stanco dell' attesa, e forse all' idea di dover aspettare almeno un paio di mesi per il prossimo permesso, causa dilatazione dei tempi dovuta all' emergenza Covid, ha scelto ancora una volta la scorciatoia dell' evasione. Come per un richiamo irresistibile.

 

johnny lo zingaro

Sabato pomeriggio Giovanna ha avvertito don Gaetano che Johnny non era tornato in cella; dopo la firma in questura le aveva chiesto il telefono per chiamare l' amico che doveva riaccompagnarlo al carcere e se n' è andato. Quel telefono risulta spento da due giorni, e dai primi accertamenti sembra che Giovanna si sia imbarcata per il continente nella stessa serata di sabato. Tracce di Mastini non ce ne sono, ma il sospetto di una fuga pianificata in coppia è forte.

 

Lo Sco della polizia è di nuovo in azione, mentre il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha attivato gli ispettori per verificare la regolarità delle procedure nell' ufficio di sorveglianza, lo stesso che a maggio ha concesso gli arresti domiciliari al boss camorrista Pasquale Zagaria; ma si tratta di situazioni e magistrati diversi. L' opposizione politica ha già fatto partire i suoi attacchi, da Salvini in giù, e don Gaetano si rammarica: «In 7 anni abbiamo ospitato 400 detenuti, e finora erano evasi in 3, Johnny è il quarto. Significa che il sistema funziona bene, ma quando c' è di mezzo un nome famoso rischia di travolgere tutto. Lui lo sa, ma ha pensato solo a sé».

johnny lo zingaro johnny lo zingaro arrestojohnny lo zingaro johnny lo zingaro

Ultimi Dagoreport

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

ignazio la russa giorgia meloin zaia fedriga salvini fontana

DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI – L’APERTURA SUL TERZO MANDATO DEL NASUTO DONZELLI È UN RAMOSCELLO D’ULIVO LANCIATO VERSO IL CARROCCIO (ANCHE PER DESTABILIZZARE IL CAMPO LARGO IN CAMPANIA) - MA ALLA PROPOSTA S’È SUBITO OPPOSTO IL GENERALE VANNACCI – L’EX TRUCE DEL PAPEETE, CHE HA CAPITO DI NON POTER GOVERNARE TUTTO IL NORD CON L'8%, È DISPOSTO A CEDERE IL PIRELLONE A FRATELLI D'ITALIA (SI VOTA TRA TRE ANNI), MA LA SORA GIORGIA RIFLETTE: SOTTO LA MADUNINA COMANDA LA RUSSA, E SAREBBE DIFFICILE SCALZARE LA SUA PERVASIVA RETE DI RELAZIONI – I MALIGNI MORMORANO: VANNACCI AGISCE COME GUASTATORE PER CONTO DI SALVINI, PER SABOTARE IL TERZO MANDATO, O PARLA PER SE'?