DRAGHI-LEAKS – SUL “NEW YORK TIMES” I VERBALI SEGRETI DELLA BCE SUGLI AIUTI A CIPRO – FUGA DI NOTIZIE MAI VISTA E I SOSPETTI SONO TUTTI SUI TEDESCHI

Andrea Tarquini per “la Repubblica

 

Arriva una gravissima fuga di notizie sulle decisioni della Banca centrale europea, proprio in un momento di crescenti tensioni tra il board dell’Eurotower guidato dal presidente Mario Draghi e il governo federale, ma soprattutto tra Draghi e il governatore della Bundesbank, Jens Weidmann. Per la prima volta in assoluto, minute di riunioni di un vertice Bce di qualche tempo fa sono trapelate illegalmente ai media. 

 

Mario Draghi a NapoliMario Draghi a Napoli

Secondo il materiale, pubblicato dal New York Times, nei consulti tra il 2012 e il 2013 sarebbe esploso uno scontro sul salvataggio di Cipro, con Germania, Francia e Olanda contrarie a soccorrere la Laiki, la banca popolare dell’isola in crisi. Immediata la reazione di Francoforte, che si riserva di “valutare tutte le opzioni”, di fronte alla fuga di notizie.

 

«La Bce - chiarisce poi una nota dell’istituto - non fornisce né approva assistenza d’emergenza con liquidità, compete alle Banche centrali nazionali, in questo caso alla Central Bank of Cyprus, fornire assistenza a un istituto che giudica solvente, a suo rischio e alle sue condizioni ».Ricordiamo brevemente gli eventi di allora. La crisi della Laiki era il più serio fattore di rischio default di Cipro, Stato membro dell’eurozona, prima che scattasse il salvataggio europeo reso necessario dalle condizioni dei suoi istituti di credito. «La Bce - continua la risposta dell’Eurotower - può sollevare obiezioni di politica monetaria, ma solo con la maggioranza di due terzi del suo Consiglio direttivo».

Jens Weidmann Jens Weidmann

 

«In quel caso specifico - continua il comunicato - ci fu pieno consenso in consiglio sulla necessità di chiedere alla Central Bank of Cyprus (Cbc), assicurazioni che la banca era solvente, ciò che ci fu esplicitamente confermato dopo un intenso dialogo ».

 

E ancora: «La Bce non fu supervisore, e si fidò del giudizio della Cbc; è dunque tendenzioso dedurre dalla vicenda conclusioni sulla futura supervisione bancaria da parte della Bce stessa».

 

Ma al di là dei contenuti della riunione di allora, resta il caso di una violazione pesantissima dello statuto della Bce, la quale — a differenza di Fed e Bank of England — non pubblica minute di riunioni (pensa di farlo in futuro) ma le ritiene segrete per 30 anni. E le minute passate al Nyt da ignoti descrivono uno scontro tra Weidmann, Noyer e Wellink da una parte e i presidente, dall’altra.

LAIKI 
BANK 
LAIKI BANK

 

Il sospetto, almeno da parte di alcuni osservatori, grava sulla Bundesbank. E la fuga di notizie avviene proprio mentre si assiste ai ripetuti attacchi frontali di Weidmann alla prospettiva di acquisto di titoli Abs da parte della Bce.

 

 «Non è quello che serve all’eurozona, così si va verso il quantitative easing», ha affermato proprio ieri a Riga il numero uno di Buba. La Germania - ha sottolineato Weidmann contestando le critiche che proprio in questi giorni l’amministrazione americana, il Fondo monetario e i partner europei stanno rivolgendo alla Merkel - «non ha bisogno di stimoli pubblici alla crescita, perché le stime sono in linea col potenziale », «e non è affatto opportuno un aumento della spesa pubblica tedesca per rafforzare i Paesi periferici della Ue».

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…