innocent oseghale macerata luca traini

“VOLEVO VENDICARE PAMELA MASTROPIETRO. NON SONO UN MOSTRO” – DAL CARCERE PARLA LUCA TRAINI, AUTORE DEL RAID RAZZISTA A MACERATA NEL QUALE RIMASERO FERITI 6 IMMIGRATI. CONDANNATO A 12 ANNI, L'EX CANDIDATO LEGHISTA DICE DI LEGGERE MOLTO, DI FARE YOGA E MEDITAZIONE BUDDISTA: “SPERO DI PRENDERE UNA LAUREA” – “HO SOGNATO MOLTE VOLTE PAMELA. EMANAVA UN CALORE UMANO DI UN’AMICA CHE CONOSCO DA TANTO TEMPO, SEBBENE NON…”

Maria Berlinguer per “La Stampa”

 

luca traini

«Di me si potrebbe pensare chissà cosa, visto il motivo per cui sono in carcere, ma non sono un “mostro”, come mi hanno sempre descritto. Il Luca di oggi è un uomo che magari fa meno notizia rispetto al Lupo, ma che comunque c’è ed esiste, sta facendo il massimo per scontare il debito che ha con la società civile e si impegna nella sfida».

 

Comincia così la lettera di 13 pagine, scritte in stampatello, che Luca Traini, manda dal carcere di Montacuto all’AdnKronos. Il 3 febbraio del 2018 alle 11 a Macerata, in piena campagna elettorale, da un’Alfa romeo 147 nera vengono esplosi in pieno centro cittadino dei colpi di pistola.

INNOCENT OSEGHALE MACERATA LUCA TRAINI

 

Nell’attacco razzista restano ferite sei persone, tutti immigrati di origine sub-shariana. A fare fuoco con una Gluck è Luca Traini, partito da Tolentino per «vendicare» Pamela Mastropietro, la ragazzina uccisa e fatta a pezzi a Roma da Innocent Oseghale. Traini dopo aver gettato nel panico la città scende dall’auto davanti al Monumento ai caduti. Ha un tricolore legato al collo. Grida «Viva l’Italia» e fa il saluto romano prima di arrendersi alle Forze dell’ordine. Nella sua abitazione vengono trovate una copia del Main Kampf e una bandiera con la croce celtica. Si scopre inoltre che l’uomo si è candidato con la Lega Nord nelle elezioni comunali di Corridonia nel 2017. Non ha preso alcuna preferenza ma nel suo programma il tema centrale è il «controllo degli immigrati». In un primo momento si ipotizza che Traini conoscesse Pamela.

luca traini scritta arma attentatore

 

Il tentativo di strage cambia il corso delle elezioni. Traini viene condannato a 12 anni. Ne sono passati 4 dal giorno in cui ha iniziato a scontare la sua pena. «Chiaramente il mio reato all’inizio era odioso per la larga parte della popolazione carceraria, quella che sta scontando condanne per reati di droga ma la serietà e la correttezza con cui sto affrontando la detenzione mi ha fatto acquisire il rispetto di tutti», dice ammettendo la gravità del gesto compito.

PAMELA MASTROPIETRO

 

«Una certa ideologia che avevo e che ho manifestato in maniera folkloristica altro non era che un’immagine fittizia (virtuale) che mi ero creato a scudo , come un contrasto con il brutto del mondo. Lo stesso per il fisico al mio ingresso in carcere pesavo 132 kg di muscoli. Un colosso sviluppato in anni di palestra per sfuggire al bullismo scolastico subito perché ero grasso, andavo in palestra per sfogarmi quotidianamente delle delusioni in famiglia al lavoro, le delusioni della vita».

 

Traini garantisce di essere molto cambiato. Dice di leggere molto, di fare yoga e meditazione buddista, di seguire corsi di reinserimento. «Si sta a contatto con tutti, sia detenuti che appuntati, io sono in una sezione con detenuti di tutte le etnie, italiani, pakistani, albanesi, africani e non ho mai avuto problemi né li ho creati».

luca traini

 

«Una volta sono esploso, una sola volta (gravemente) la mia mente ha staccato la spina» dice. «Da lassù la mia cara mamma e la piccola Pamela mi guidano e mi proteggono. Ho sognato Pamela molte volte, soprattutto all’inizio, l’ho sognata avvolta da tantissima luce. Emanava un calore umano di un’amica che conosco da tanto tempo, sebbene fuori non la conoscessi».

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