carminati arresto

CHI VUOLE ANNACQUARE “MAFIA CAPITALE”? I PENTITI RITRATTANO E I TRIBUNALI PRATICANO SCONTI DI PENA “ALLA ROMANA” - IL BOSS CARMINE FASCIANI, CONDANNATO A 28 ANNI IN PRIMO GRADO, SE NE ESCE CON 10 IN APPELLO E, TRA CUSTODIA CAUTELARE SCONTATA E LIBERAZIONE ANTICIPATA, SARÀ LIBERO TRA 2 O 3 ANNI

Carlo Bonini per “la Repubblica”

 

PROCESSO MAFIA CAPITALEPROCESSO MAFIA CAPITALE

Iniziato a novembre dello scorso anno, il processo Mafia Capitale ha superato le 60 udienze e, ieri, ha girato la boa che normalmente segna la metà del cammino di un dibattimento. La fine dell’esame dei testi della pubblica accusa, l’avvio di quelli delle difese. Il Tribunale ne ha ammessi 1.070. Ce ne sarà, nella migliore delle ipotesi, ancora per sei mesi. Quindi, per la fine dell’anno, l’esame degli imputati, le richieste della Procura, le arringhe e la sentenza all’inizio del 2017.

PROCESSO MAFIA CAPITALEPROCESSO MAFIA CAPITALE

 

Sei mesi, in sé, non sono affatto un tempo lungo. Al contrario, considerando i tempi medi della Giustizia. E tuttavia, a Roma, sembrano oggi un’era geologica. Al punto che quella parola — “Mafia Capitale” — suona improvvisamente polverosa, consumata.

 

PROCESSO MAFIA CAPITALEPROCESSO MAFIA CAPITALE

La rapidità e la separatezza, anche geografica (l’aula bunker del carcere di Rebibbia dove si celebra il dibattimento è a 20 chilometri dal centro della città), con cui il processo è stato prima anestetizzato nella percezione collettiva e quindi frollato nel languido disinteresse dell’opinione pubblica (i giornalisti in aula doppiano regolarmente la presenza del pubblico, mai più di una decina di anime vive), l’idea che il “lavacro elettorale” con una nuova sindaca e una nuova maggioranza abbiano mondato il problema e consegnato la faccenda agli archivi (quale che ne sia l’esito giudiziario) hanno senza alcun dubbio molto a che vedere con il genius loci (Roma digerisce da millenni papi e re, figurarsi Salvatore Buzzi e Massimo Carminati) e con il suo lessico (il dialetto siciliano e campano dell’intimidazione non strappa il sorriso complice che si concede all’intercalare di un feroce coatto romano), ma non spiegano tutto.

MAFIA CAPITALE PROCESSO MAFIA CAPITALE PROCESSO

 

La verità, come spesso accade, ha il colore grigio della palude che, in questi sei mesi, ha trasformato l’inchiesta prima, e il processo poi, da «momento di svolta », nella lettura dei fenomeni criminali di Roma, del nesso tra la Strada e il Palazzo (il Mondo di Sotto e il Mondo di Sopra) in «eccezione». E quella palude ha un nome. È il ritorno di una quieta routine giudiziaria che evidentemente ha vissuto e vive, nella sua pancia, una crisi di rigetto per il lavoro della Procura “del siciliano” Pignatone, dei suoi aggiunti, dei suoi sostituti. Evidentemente percepito come un avventuroso quanto “abusivo” salto in avanti.

 

MAFIA CAPITALE - FERMO IMMAGINE DA UN VIDEO DEI ROSMAFIA CAPITALE - FERMO IMMAGINE DA UN VIDEO DEI ROS

La sentenza di appello che qualche settimana fa ha fatto cadere l’imputazione mafiosa nel processo al più ramificato e feroce clan (Fasciani-Spada) del litorale, quello che, dopo la dissoluzione della Banda della Magliana, ha controllato per trent’anni, con mano militare, Ostia (Municipio di Roma sciolto per “mafia” meno di un anno fa e non remota ridotta siciliana o calabrese), riducendo la faccenda a storia di “banale” associazione per delinquere, è il sintomo di quel “ritorno alla normalità” che è il vero Convitato di Pietra non solo del processo “Mafia Capitale”, ma delle decine di procedimenti pendenti che, da soli, nulla dicono della “mafiosità” della città. Ma che, letti insieme, la documentano. Per dirne una.

 

MAFIA CAPITALEMAFIA CAPITALE

Nessuna cronaca ha avuto tempo di annotare come nel passaggio dal primo al secondo grado, le condanne per stupefacenti ai fratelli Fabretti, principali broker delle piazze di spaccio della città, uomini del boss camorrista Michele Senese, si siano ridotte di due terzi. In ragione di una prassi che, come si evince dalle statistiche giudiziarie, vuole che, a Roma, nei processi di Appello, la pena venga ridotta di default. Come se lo “sconto” fosse un gesto di dovuta e innocua clemenza.

giuseppe pignatone (2)giuseppe pignatone (2)

 

Privo di qualunque continuità culturale e di approccio metodologico, svuotato di ogni memoria, il «discorso giudiziario» sulla specificità “mafiosa” della città, al netto di pochi “pionieri”, si muove in uno spazio dove tutto è possibile. Perché, una volta decontestualizzate, le storie criminali dei singoli, delle famiglie, godono dello sguardo naive di collegi giudicanti agli occhi dei quali ogni volta si ricomincia da zero. Come accadeva nella Sicilia degli anni ’60 di fronte alla mafia.

 

Non c’è allora da stupirsi perché un tipo come Roberto Grilli, narcotrafficante a piede libero, decida di ritrattare il suo pentimento di fronte all’intimidazione mafiosa che una figura come Carminati e chi intorno gli si muove sono in grado di esercitare. In una città in cui un signore come Carmine Fasciani può serenamente chiudere il conto di vent’anni di traffici con dieci anni di reclusione (erano 28 in primo grado) e dunque contare di uscire dal carcere (tra custodia cautelare scontata e liberazione anticipata rispetto alla fine pena) di qui ai prossimi 24, 36 mesi, lo Stato dimostra di non avere nulla da offrire.

carmine fascianicarmine fasciani

 

Non tanto un programma di protezione testimoni. Quanto, più banalmente, la coerenza di mettere nelle condizioni di non nuocere per un tempo congruo chi è stato riconosciuto responsabile di reati che della Mafia sono indizio se non, spesso, la prova.

 

 

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO