resident evil l isola della morte 6

DAGOGAMES BY FEDERICO ERCOLE – “RESIDENT EVIL - L’ISOLA DELLA MORTE” È UN FILM NOTEVOLE, DESTINATO AD ESSERE INCOMPRESO DA CHI SI FERMA ALLE PAROLE DELLA SUA SCENEGGIATURA SOMMARIA SOLO IN APPARENZA. È UN VETTORE DI CONSIDERAZIONI POLITICHE E SOCIALI COME IN TANTO GRANDE GRANDE CINEMA DI GENERE" - "CON BUONA PACE DEI 'CRITICI' ESEGETI DELLA SERIE, CHE L'HANNO PER LO PIÙ STRONCATO, SI SVOLGE ATTRAVERSO ESALTANTI MOMENTI DI PURA VISIONE..." - VIDEO

 

Federico Ercole per Dagospia

 

resident evil l isola della morte 7

L’isola di Alcatraz al largo di San Francisco con il suo infame carcere da tempo svuotato dei suoi reclusi e meta di un morboso turismo di massa è da decenni anche un luogo del cinema. Uno spazio spaventoso della punizione e della prigionia che ha generato innumerevoli film tra i quali i capolavori di John Frankenheimer (The Birdman of Alcatraz, 1962) con Burt Lancaster e di Don Siegel (Escape from Alcatraz, 1979) con Clint Eastwood.

 

resident evil l isola della morte 6

C’è anche lo sfrenato ed epico The Rock, sebbene non sia un film carcerario in maniera esplicita, del troppo sottovalutato, da una critica che si ritiene “cinefila” ma si rivela miope, Michael Bay. Così come in quest’ultima pellicola, nella quale un idealista e marziale Sean Connery occupa l’ex-prigione, anche in Resident Evil l’Isola della Morte, Alcatraz è solo un simbolo, un panorama severo e ammonitore qui ridotto a scenario per “selfie” ridenti, dove i ricordi terribili dei suoi prigionieri permangono vaghi e quasi inconsistenti.

 

resident evil l isola della morte 4

Tuttavia in quest’ultima variazione filmica in computer graphic della famosa saga di videogame horror di Capcom, Alcatraz subisce un’inedita mutazione, orripilante quanto quella delle creature mostruose della serie, un terzo stadio dopo quelli della prigione e dello spazio turistico, quello di laboratorio fanta-biologico per progettare la fine del mondo, una catena di montaggio per l’orrore definitivo.

 

Resident Evil l’Isola della Morte di Eiichiro Hasumi, uscito solo per il mercato dell’home video, è un film notevole, destinato ad essere incompreso da chi si ferma alle parole della sua sceneggiatura solo sommaria in apparenza ma vettore di considerazioni politiche e sociali come in tanto grande cinema di genere di Wes Craven, Tobe Hooper, John Carpenter o George Romero.

 

resident evil l isola della morte 5

Siamo lontani dal valore artistico dei film dei suddetti autori, tuttavia in questo Resident Evil, come negli altri tre lungometraggi in computer graphic che lo precedono, c’è un ricordo della loro cinematografia, se non nella messa in scena almeno nel contenuto etico e filosofico, un’anima inconfondibile che latita in tanto cinema horror dello spavento fine a se stesso o della mera crudeltà degli ultimi anni, un’allusione.

 

I MAGNIFICI CINQUE

 

Il quintetto protagonista di Resident Evil l’Isola della Morte è formato dai cinque personaggi principali della serie inventata nel 1996 da Shinji Mikami, i cui rapporti con la Capcom sembrano migliorare con il tempo, tanto da sperare in un possibile riavvicinamento, dopo che egli ha lasciato la direzione di Tango Gameworks, lo studio in orbita Bethesda, quindi Microsoft, per tentare una nuova carriera; sarebbe davvero interessante vedere un nuovo videogame di Resident Evil con la sua firma.

 

resident evil l isola della morte 2

Quindi eccoli tutti insieme in uno strepitoso mucchio selvaggio stanco degli orrori del passato come i vecchi cowboy di Pekimpah lo sono di un west che sta morendo con loro: Jill Valentine (RE 1, 3, Revelations), Chris Redfield (RE 1, Code Veronica, Revelations, 5, 6, 8), Claire Redfield (RE 2, Code Veronica, Revelations 2), Leon Kennedy (RE 2, 4, 6)  e Rebecca Chambers (RE 1, 0).

 

Si comincia con un tragico flashback alle origini del terrore, la notte della distruzione di Raccoon City infetta e del suo popolo (salvo i dirigenti della colpevole multinazionale Umbrella) per edificare il carattere e la storia di un nuovo antagonista, Dylan, un personaggio assai riuscito, un nichilista malevolo e autodistruttivo che vagheggia una purga totale del pianeta mentre gioca alla roulette russa con se stesso, sperando in una fine che non arriva mai.

 

resident evil l isola della morte 3

Nascosto ad Alacatraz, Dylan e i suoi scienziati hanno elaborato una nuova ed efficacie tecnologia per diffondere il Virus “brevettato” tempo addietro dall’Umbrella  e il quintetto giungerà inevitabilmente sull’isola per fermarlo, mentre i turisti mutano nei soliti mostri sanguinari, questa volta agili ed acrobatici in maniera impressionante.

 

Dopo una prima metà folgorante il film sembra cedere in una troppo caotica concisione, si ritrae su se stesso come se temesse di realizzare ogni sua premessa, ma non cessa di divertire, di riproporre l’immaginario visionario e iperbolico, magnificamente confusionario della saga dal quale è estrapolato, dimostrando, come gli altri tre episodi animati a cui segue, di appartenere all’unico filone filmico degno di essere considerato parte, nel bene e nel male, di quell’impareggiabile e carnascialesco tunnel degli orrori che è Resident Evil.

 

LA MERAVIGLIA DEL MOSTRUOSO

 

Con buona pace dei “critici” magari esperti di videogiochi ed esegeti della serie ma assai meno osservatori consci  del cinema, che hanno per lo più stroncato questo film, Resident Evil l’Isola della Morte si svolge attraverso esaltanti momenti di pura visione con una regia che trascorre dalla frenesia di immagini montatissime alla dilatazione di lunghi e meditativi piani.

 

resident evil l isola della morte 1

La lingua schifosa dei nuovi “licker” acquatici che indaga il corpo di Jill in un misto di ribrezzo e sensualità, lo sciamare di insetti-droni dalla puntura letale, uno squalo mutato in creatura minacciosa e orripilante con la sua attività distruttiva, lo scontro marziale così brutale tra Leon e Maria che rimanda alle coreografie di un “picchiaduro”.

 

Un susseguirsi continuo di spettacoli che risulta disorganico ma libero infine dalle catene di una logica, di una narrazione che in Resident Evil è sempre stata accessoria, persino ingombrante e ridicola, se considerata nella macro-struttura della saga videoludica, ma illuminante nei dettagli, nelle metafore, nei simboli, nelle idee.

 

 

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

orcel messina

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI: ALLA CHIUSURA DELLA GIORNATA BORSISTICA DI OGGI LA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DI UNICREDIT REGISTRA 98,20 MILIARDI, E' SUPERIORE A QUELLA DI BANCA INTESA CHE SI SI ATTESTA A 97,67 MILIARDI – CON L’ARRIVO DI ANDREA ORCEL A UNICREDIT È INIZIATO IL CAMMINO DI SORPASSO SULLA PRIMA BANCA ITALIANA GUIDATA DA CARLO MESSINA – A PIAZZA GAE AULENTI, MENTRE SI AVVIA LA RICERCA DEL SOSTITUTO DEL PRESIDENTE PADOAN, ORCEL STA PREPARANDO I “BOTTI” DI NATALE, RICCHI DI SORPRESE…

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...