giorgia meloni pro palestina manifestazione sciopero

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI QUESTA VOLTA SBAGLIA: SBEFFEGGIARE LA MANIFESTAZIONE PRO PALESTINA È UN ERRORE DI CALCOLO POLITICO. IN PIAZZA NON C’ERANO SOLO I SOLITI VECCHI COMUNISTI IPER-SINDACALIZZATI O I FANCAZZISTI DEL “WEEKEND LUNGO”. TRE MILIONI DI PERSONE CHE IN TRE GIORNI HANNO SFILATO E MANIFESTATO, NON SI POSSONO IGNORARE O BOLLARE COME "DELINQUENTI", COME FA SALVINI. ANCHE PERCHÉ SEI ITALIANI SU DIECI SONO SOLIDALI CON IL POPOLO PALESTINESE – LA DUCETTA È LA SOLITA CAMALEONTE: IN EUROPA FA LA DEMOCRISTIANA, TIENE I CONTI IN ORDINE, APPOGGIA L’UCRAINA E SCHIFA I SUOI ALLEATI FILORUSSI (COME IL RUMENO SIMION, A CUI NON RISPONDE PIÙ IL TELEFONO). MA QUANDO SI TRATTA DI ISRAELE, PERDE LA PAROLA…

 

 

DAGOREPORT

giorgia meloni punto stampa al vertice europeo di copenaghen 1

Questa volta è diverso. La protesta oceanica per la Palestina ha sorpreso tutti, a partire dagli organizzatori e dalla Cgil, che avendo fallito le lotte per diritti e salari dei lavoratori, si butta sull’argomento più popolare, Gaza, per non scomparire.

 

Ma chi potrà gestire e dare forma ai due-tre milioni di persone che hanno riempito le strade italiane da venerdì a domenica, una massa “informe” (come l’ha definita Sergio Cofferati) che non trova rappresentanza, ma trova nella tragedia dei palestinesi una causa comune?

 

Non è dato sapere, illustri pensatori, sociologi, sindacalisti si stanno esercitando sul tema.

 

Secondo il presidente del CENSIS, Giuseppe De Rita, “Gran parte di chi era al corteo probabilmente non va nemmeno a votare. E i partiti di opposizione sono ancora immersi in una cultura movimentista.

 

Non sono stati in grado di dare una struttura politica alle emozioni che li hanno mossi, né sono in grado di farlo con l'onda creata da Gaza”.

 

i pro pal assaltano la sede di leonardo leonardo a torino 4

Insomma, per ora la protesta pro Palestina rimane oggetto del desiderio dei partiti di sinistra. E la destra che fa?

 

Matteo Salvini, da ministro dei Trasporti, ha tentato la linea dura: ha minacciato la precettazione, sanzioni (lo sciopero di venerdì era stato dichiarato illegittimo dal Garante) e l’introduzione di una cauzione per le future serrate.

 

Ha bollato genericamente i manifestanti come “delinquenti” e ha postato sui social i video della guerriglia e degli scontri con la polizia.

 

CARTELLI CONTRO GIORGIA MELONI ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE PRO PALESTINA DI ROMA - FOTO LAPRESSE

E Giorgia Meloni? Si è limitata a parlarne a margine del vertice europeo di Copenaghen di quattro giorni, sentenziando: “Il weekend lungo e la rivoluzione non stanno insieme, queste mobilitazioni non portano alcun beneficio al popolo della Palestina, ma causano molti disagi al popolo italiano”.

 

La solita tattica: sminuire, minimizzare, ridicolizzare. Ma questa volta, si diceva, è diverso.

 

La Ducetta sbaglia a liquidare la protesta con la solita adunata di scioperati nullafacenti, o antagonisti violenti incappucciati.

 

matteo salvini contestato ad ascoli piceno 11

Venerdì e sabato, in piazza, c’era anche tanta gente comune, famiglie e giovani in cerca di rappresentanza.

 

Certo, la tragedia di Gaza viene strumentalizzata dalla sinistra, i soliti centri sociali hanno messo a ferro e fuoco Roma, ma non si può ignorare l’enorme mobilitazione. Senza considerare che sei italiani su dieci, secondo una rilevazione della Euromedia research di Alessandra Ghisleri, sono solidali con il popolo palestinese.

 

Anzi, ci sarebbe da riflettere sulla portata della protesta. In un Paese cinico, che non si scalda per nessuna questione sociale, ma pensa sempre al proprio interesse, tanta mobilitazione è un fatto nuovo. Curioso. Strano.  L’Italia non è la Francia, dove ogni giorno migliaia di persone scendono in piazza per manifestare.

 

7 OTTOBRE MOVIMENTO PER LA RESISTENZA - STRISCIONE ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE PRO PALESTINA DI ROMA

Sì, ogni venerdì c’è uno sciopero, un “weekend lungo”, ma i picchetti e i gazebo restano vuoti, ostaggio di qualche vetero-comunista.

 

La  piazza pro-pal, invece, era piena, colorata e in gran parte pacifica. Anche per questo non si può ignorare. O meglio, lo si può fare, ma è un boomerang.

 

La scommessa della sora Giorgia, unica insieme a Friedrich Merz a non prendere mai le distanze dal governo Netanyahu (guarda caso, i leader dei Paesi che furono nazifascisti), è che anche questa “moda” passerà: gli italiani hanno altro a cui pensare, non votano per Gaza, e il risultato delle Marche, dove il piddino Ricci ha perso dopo aver fatto campagna elettorale sulla Palestina, lo dimostrano.

 

george simion giorgia meloni

Democristiana fuori, autoritaria dentro, Giorgia Meloni continua nella sua strategia da camaleonte.

 

In Ue fa la democristiana: tiene i conti in ordine, rispettando le regole europee e sull’Ucraina non cede di un millimetro, al punto che da settimane non risponderebbe al telefono a George Simion, il rumeno filorusso, che in Europa, con il suo partito AUR, è alleato di Fratelli d’Italia in ECR.

 

Simion, che vinse il primo turno alle elezioni rumene a maggio, salvo poi finire sconfitto al ballottaggio, prima del voto era arrivato in Italia per incontrare la Meloni e ottenere una “bollinatura”.

 

Poi, via via, la premier ha messo una distanza tra sé e Simion. Una distanza che invece non riesce a frapporre con Netanyahu. Un fatto che i manfiestanti non le perdonano, e che alla lunga potrebbe ritorcersi contro la "Golda Meir della Garbatella".

 

MARANZA PRO PALESTINA ALLO SCIOPERO PER GAZA A MILANO - FOTO LAPRESSE torino, auto dei dipendenti di leonardo distrutte dai pro pal 9milano, sciopero per gaza foto lapresse 58milano, sciopero per gaza foto lapresse 50roma, corteo pro palestina 2 ottobre 2025 foto lapresse 20roma, corteo pro palestina 2 ottobre 2025 foto lapresse 4roma, corteo pro palestina 2 ottobre 2025 foto lapresse 22corteo pro palestina a milano foto lapresse 8corteo pro palestina a milano foto lapresse 9corteo pro palestina a milano foto lapresse 2

giorgia meloniguerriglia alla manifestazione nazionale per la palestina di roma foto lapresse 5giorgia meloni punto stampa al vertice europeo di copenaghen 3ME NE FOTTILLO - VIGNETTA BY ROLLI PER IL GIORNALONE - LA STAMPA giorgia meloni saluta la moglie di george simion (dietro morawiecki, marion le pen e vincenzo sofo) 4giorgia meloni punto stampa al vertice europeo di copenaghen 2BANDIERE DI HAMAS E HEZBOLLAH ALLA MANIFESTAZIONE PRO PALESTINA A ROMAGEORGE SIMION - GIORGIA MELONI guerriglia alla manifestazione nazionale per la palestina di roma foto lapresse 8scontri alla manifestazione nazionale pro palestina di roma 7george simion in italia 4guerriglia alla manifestazione nazionale per la palestina di roma foto lapresse 15MANIFESTAZIONE NAZIONALE PRO PALESTINA A ROMA - FOTO LAPRESSE giorgia meloni saluta la moglie di george simion (dietro morawiecki, marion le pen e vincenzo sofo) 3giorgia meloni saluta la moglie di george simion (dietro morawiecki, marion le pen e vincenzo sofo) 2manifestazione nazionale a sostegno della popolazione di gaza a roma foto lapresse 97 OTTOBRE ATTO DI RESISTENZA - STRISCIONE ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE PRO PALESTINA DI ROMA scontri alla manifestazione nazionale pro palestina di roma 3scontri alla manifestazione nazionale pro palestina di roma 1scontri alla manifestazione nazionale pro palestina di roma 2guerriglia alla manifestazione nazionale per la palestina di roma foto lapresse 2guerriglia alla manifestazione nazionale per la palestina di roma foto lapresse 17guerriglia alla manifestazione nazionale per la palestina di roma foto lapresse 16guerriglia alla manifestazione nazionale per la palestina di roma foto lapresse 9guerriglia alla manifestazione nazionale per la palestina di roma foto lapresse 13guerriglia alla manifestazione nazionale per la palestina di roma foto lapresse 1APPENDI IL SIONISTA - CARTELLO ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE PRO PALESTINA DI ROMA guerriglia alla manifestazione nazionale per la palestina di roma foto lapresse 18guerriglia alla manifestazione nazionale per la palestina di roma foto lapresse 6guerriglia alla manifestazione nazionale per la palestina di roma foto lapresse 3guerriglia alla manifestazione nazionale per la palestina di roma foto lapresse 7guerriglia alla manifestazione nazionale per la palestina di roma foto lapresse 4MANIFESTAZIONE NAZIONALE PRO PALESTINA A ROMA DALL ALTO

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...