
LO SCIOPERO PER GAZA POTREBBE ESSERE UN BOOMERANG: GLI ITALIANI SUPPORTANO LA PALESTINA, MA NON VOGLIONO ESSERE STRUMENTALIZZATI – ALESSANDRA GHISLERI: “IMPORGLI UNA GIORNATA DI LAVORO NON PAGATA SIGNIFICA IMPORGLI UNA CAUSA ESTERNA ALLE QUESTIONI DEL LAVORO E QUALCUNO POTREBBE VIVERLA COME UNA PRESSIONE POLITICA. RISCHIA DI ESSERE CONTROPRODUCENTE. LA DOMANDA CHE SI FARANNO ALCUNI È: IL SINDACATO È UN INTERLOCUTORE DI TEMI ETICI E POLITICI PRIMA CHE DI QUELLI DEL LAVORO?” – “USARE GAZA PER LE CAMPAGNE ELETTORALI REGIONALI? ALLONTANARSI DAL TERRITORIO È SEMPRE RISCHIOSO”
Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per “La Stampa”
MAURIZIO LANDINI E LO SCIOPERO GENERALE PER LA FLOTILLA - VIGNETTA BY GIANNELLI
Alessandra Ghisleri, gli italiani sono solidali con il popolo palestinese? Cosa dicono i sondaggi?
«Assolutamente sì, lo sono sei italiani su dieci, e molti di loro sono anche disposti a scendere in piazza […]. […]».
E dunque secondo lei oggi sciopereranno, anche sfidando il giudizio del garante?
«Su questo sarei più prudente. Gli italiani in questo momento si sentono fragili e vulnerabili, e non trovano nei sindacati un impegno sufficiente».
E quindi?
«Ci sono molte questioni nel campo del lavoro su cui l'opinione pubblica chiede risposte. Oggi c'è uno sciopero generale indetto da alcuni sindacati, e il rischio è che gli si dia una connotazione troppo distante da quelle che dovrebbero essere le priorità di una organizzazione di lavoratori».
Cioé secondo lei sono solidali ma non fino al punto di scendere in piazza.
«Mi spiego meglio: se un lavoratore non è in grado di recarsi al lavoro perché i trasporti sono bloccati, potrebbero farsi la seguente domanda: cosa è effettivamente utile alla causa palestinese, e cosa non lo è?»
In sostanza lei dice che molti italiani potrebbero sentirsi strumentalizzati. È così?
«Lo sciopero per Gaza è di solidarietà verso il popolo palestinese. Imporgli una giornata di lavoro non pagata significa imporgli una causa esterna alle questioni del lavoro e qualcuno potrebbe viverla come una pressione politica. Certamente rischia di essere controproducente. La domanda che si faranno alcuni è: il sindacato è un interlocutore di temi etici e politici prima che di quelli del lavoro?»
Maurizio Landini le risponderebbe che i sindacati fanno anche politica. Ma veniamo ai numeri. Quanti italiani sono favorevoli alle manifestazioni?
«In un campione di mille persone il 43, 8 per cento ha reputato l'ultima manifestazione pacifica con qualche episodio di violenza, il 15, 2 l'ha giudicata totalmente pacifica, il 32, 6 dice che sono state violente».
Cambia molto il giudizio fra elettori di destra e sinistra?
roma, corteo pro palestina 2 ottobre 2025 foto lapresse 19
«Dicono che sono state solo parzialmente violente il 70 per cento degli elettori Pd, e il 55 di quelli dei Cinque Stelle. Per gli elettori di AvS la maggioranza netta dice sono state pacifiche».
E fra gli elettori di centrodestra?
«Il 63 per cento degli elettori dei tre partiti sostiene che sono state improntate alla violenza».
Invece cosa pensano gli italiani del caso della Flotilla bloccata dall'esercito israeliano?
flotilla blitz delle forze israeliane 3
«Si dividono fra chi sostiene che il governo abbia tutelato la sicurezza della Flotilla – il 35 per cento – e chi sostiene il contrario, il 36 per cento. I primi sono soprattutto gli elettori dei partiti di centrodestra, i secondi di centrosinistra. Ma ci sono alcune notazioni interessanti».
Quali?
«Un elettore su tre del Pd pensa che lo Stato italiano si sia mosso bene. Il 45 per cento di quelli dei Cinque stelle non ne è così convinto e tra di loro un altro 45 non sa rispondere. Per dirla con una battuta: benché la questione abbia riempito per giorni i giornali, gli elettori non hanno un giudizio chiaro».
roma, corteo pro palestina 2 ottobre 2025 foto lapresse 24
E come hanno giudicato la decisione del governo di inviare un pattugliatore della Marina?
«Il 52 per cento del totale del campione si è detto favorevole. Tra questi spiccano i giudizi degli elettori del Pd – 65 per cento – ma soprattutto l'83 per cento di quelli che dicono di votare per Fratoianni e Bonelli».
Questo suona strano. Come è possibile?
«Noi non intervistiamo i politici ma le persone che spesso hanno opinioni non necessariamente coincidenti con quelle di chi scelgono nelle urne. Evidentemente questi elettori pensano che la provocazione degli attivisti sia stata giusta, ma allo stesso tempo fosse necessario tutelarli da eventuali rischi».
PRO PAL PRENDE A CALCI LA POLIZIA A NAPOLI - FLOTILLA
Quanto sta pesando la causa palestinese sulle elezioni regionali?
«La campagna elettorale è strettamente legata al territorio. Allontanarsi dal territorio per abbracciare cause con orizzonti molto più ampi è sempre rischioso».
Matteo Ricci ha sbagliato a promettere come primo atto in caso di vittoria il riconoscimento della Palestina da parte delle Marche?
«Ricci è stato sindaco di un Comune di circa 95 mila abitanti, le Marche hanno 1,4 milioni di abitanti, e sicuramente questo non ha aiutato nonostante il suo attuale ruolo di europarlamentare. Molto conosciuto mediaticamente, ha puntato il dito insieme alla sua coalizione su temi identitari di caratura nazionale e questo probabilmente lo ha fatto sentire più lontano dal localismo di queste elezioni».
MATTEO RICCI SVENTOLA LA BANDIERA DELLA PALESTINA AL COMIZIO ELETTORALE DI ANCONA
Cosa le fa dire questa cosa con certezza?
«Me lo fanno dire i numeri: il Pd nelle Marche ha perso poco più di quarantamila voti e ha avuto la peggior performance locale dal 2020: forse sono mancati i voti di opinione, quelli dell'ala più moderata del partito».
Il Pd ha perso perché si è radicalizzato. È così?
«No, credo che abbia premuto su alcune posizioni dimenticando che il 25 per cento del loro voto a livello nazionale è composto da più correnti e posizioni. Tuttavia dall'altra parte c'era qualcuno in grado di offrire risposte più concrete ai problemi della gente».
Nonostante un candidato non molto mediatico.
FRANCESCO ACQUAROLI E MATTEO RICCI
«Acquaroli è certamente più schivo di Ricci, ma si è giocato bene le sue carte. […] Per Ricci l'essersi candidato da parlamentare europeo non l'ha aiutato. I temi internazionali sono importanti, soprattutto in momenti così delicati, ma quando si discute dei problemi di una Regione il resto diventa marginale».
MAURIZIO LANDINI
Global Sumud Flotilla
FRANCESCO ACQUAROLI CON ARIANNA MELONI DOPO LA VITTORIA
corteo pro palestina a milano foto lapresse 24
torino, corteo pro palestina e protesta alle ogr foto lapresse 8
elisa toffoli piange per la flotilla 2
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CORTEI PRO PAL IN SOLIDARIETA ALLA FLOTILLA - MILANO, NAPOLI, ROMA, TORINO
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