1. DOPO AVER GIROVAGATO PER IL MONDO, IL PIRELLI CAL TORNA A CASA, ALLA BICOCCA 2. E PER CELEBRARE IL MEZZO SECOLO DEL LUNARIO PIU’ CELEBRE DEL MONDO RECUPERA UN INEDITO PIRELLI CAL DEL MITOLOGICO HELMUT NEWTON CHE FU BOCCIATO NEL 1986 PER LA SUA “AGGRESSIVA SESSUALITÀ”: VEDERE OGGI QUELLE FOTO LIQUIDATE ALL'EPOCA COME “VIZIOSE” CON ANTONIA DELL’ATTE, SUSIE BICK E BETTY PRADO, FA DI COLPO COMPRENDERE QUANTO E’ CAMBIATO IL COSTUME EROTICO COMTEMPORANEO 3. RICCO IL PARTERRE DI MODELLE (DA BIANCA BALTI A EVA RICCOBONO PASSANDO PER EVA HERZIGOVA), COSÌ COME QUELLO FINANZIARIO-MONDANO (LAPO, SOZZANI, AFEF, LOREN)

Carlotta Scozzari per Dagospia

Gran sollazzo ieri sera all'Hangar Bicocca per i 50 anni del calendario Pirelli. A fare da anfitrione il padrone di casa Marco Tronchetti Provera, in smoking, insieme con la moglie Afef, splendida splendente in vestito di velluto lungo blu. Avvistata anche la figlia di Tronchetti e Cecilia Pirelli, Giada. Ospiti d'onore della serata la statua di cera di Sophia Loren, con un parruccone vintage, e il grande Kevin Spacey, in smoking di un insolito colore blu.

Ricco il parterre di modelle (da Bianca Balti a Eva Riccobono passando per Eva Herzigowa), così come quello finanziario. Tra l'altro, il 1986, anno dell'inedito calendario Pirelli di Helmut Newton bocciato all'epoca per la sua "aggressiva sessualità" e recuperato proprio per la nuova edizione, segna anche l'ingresso di Tronchetti come socio accomandatario nella ex Pirellina, primo passo di un percorso che lo porterà a guidare il gruppo della Bicocca ininterrottamente fino a oggi.

Finanzieri, banchieri e consulenti sono accorsi numerosi all'evento, forse anche in vista di un futuro passaggio di mano del controllo di Pirelli, eventualità più volte ventilata da analisti ed esperti di mercato che amano prodursi in esercizi di scenario. Avvistati all'evento il presidente delle Generali Gabriele Galateri di Genola, accompagnato dalla figlia Virginia, l'amministratore delegato di Rcs Pietro Scott Jovane, il numero uno di Iwbank Massimo Capuano, il capo italiano di Rothschild Alessandro Daffina, il patron di Banca Leonardo Gerardo Braggiotti, il presidente di Impregilo Claudio Costamagna, il grande capo di Clessidra Claudio Sposito (il private equity nei mesi scorsi è entrato nelle holding di controllo del gruppo Pirelli insieme con le banche Unicredit e Intesa Sanpaolo), il vicepresidente di Prelios Massimo Caputi.

Presenti ai festeggiamenti anche Flavio Briatore, Lapo Elkann, in un completo a quadri, la direttrice di Vogue Italia, Franca Sozzani, Elisabetta Magistretti, che siede nel consiglio di amministrazione di Mediobanca, l'ex ministro della giustizia del governo Monti Paola Severino, il numero uno di Moncler Remo Ruffini, la stilista Miuccia Prada e l'amministratore delegato del gruppo della moda, suo marito Patrizio Bertelli, e tanti altri ancora.

2. UN INEDITO PIRELLI CALL DEL MITOLOGICO HELMUT NEWTON
Paola Pollo per Il Corriere della Sera

La vera (incredibile) impresa è stata riuscire a tenere il segreto per undici mesi, U-N-D-I-C-I, nell'era dei cinguettii e quant'altro. Solo ieri mattina, a cartella stampa aperta, l'annuncio, finalmente. The winner is Helmut Newton. Il Calendario Pirelli 2014, quello dei Cinquant'anni, anniversario non da poco, porterà la firma del fotografo tedesco, naturalizzato australiano, morto nel 2004 a Los Angeles. Un grande, insomma, da qualsiasi parte lo si voglia raccontare.

Brusii e interrogativi, leciti, ma è presto detto. Quegli scatti furono commissionati a Newton per The Cal del 1986, numero che però non uscì mai per una diatriba fra manager inglesi e italiani: vinse Londra e i mesi a colori di Bert Stern. Gli scatti furono conservati negli archivi Pirelli, alimentando una leggenda fatta di racconti e ricordi, che parlavano ora di censure ora di bizzarrie del fotografo che si diceva se ne fosse andato. Nulla, o quasi, di tutto questo.

Le foto a riprova: neorealismo all'italiana nelle pose famose di Silvana Mangano, Lucia Bosè e Sophia Loren, interpretate, fra Montecarlo e il Chianti, da bellezze solo un po' più viziose e bizzose come Antonia Dell'Atte, Susie Bick e Betty Prado. «Vi aspettavate un altro lavoro di photoshop e invece vi siete ritrovate un bel photoshock! - scherza la Dell'Atte facendo la sua entrata con cappello e sigaro elettronico nella sala delle presentazioni -. Fu un'esperienza incredibile, peccato che Helmut dovette lasciare il set perché sua moglie si ammalò».

Non ha dimenticato anche Manuela Pavesi, all'epoca stylist di Newton e che per lui e con Xavier Alloncle, finì il lavoro: «Era entusiasta di lavorare a un lavoro neorealista. Lui, personalmente, scattò nove foto (comunque lui non era uno da tanti click) e a me ne lasciò tre. Conservo ancora il diario in cui avevo appuntato tutte le sue indicazioni su come, cosa, dove e quando.

Poi mi diede la sua macchina fotografica e disse «stai solo attenta che l'immagine è capovolta, poi non fotografare mai il cielo a meno che non ci sia una nuvola, fatti posizionare il cavalletto e scatta!». Lui andò e io seguii alla lettera quelle minuziose istruzioni.

Poi in quella guerra fra manager vinse Londra e le immagini di Bert. Lui mi disse solo che non aveva capito il perché». «Avendo conosciuto Newton credo che alla fine avrebbe apprezzato questa pubblicazioni, dopo quasi trent'anni - azzarda con senso perfetto Philippe Daverio - per quel valore poetico che oggi suscitano. Una sorta di nostalghia che avrebbe apprezzato molto».

Marco Tronchetti Provera ammette che non sarebbe stato giusto festeggiare i cinquant'anni del The Cal senza l'opera di Newton, ma nel presentare il lavoro il presidente di Pirelli ha parole per la tragedia in Sardegna e agli invitati alla festa chiede un aiuto per la regione colpita dal maltempo.

Ottocento e più gli ospiti all'Hangar della Bicocca, un'ottantina di tavole imbandite tutte intorno alle sette torri di Kiefer. Sophia Loren, naturalmente e poi Kevin Spacey e Madè, Eva Riccobono, Bianca Balti, Eva Herzigowa, Alek Wek, Helena Kurkova, Isabelle Fontana. E ancora i fotografi che hanno fatto la storia del calendario: da Steve McCurry (l'ultimo) a Harry Peccinotti (che firmò le edizioni del 1968 e 1969).

Tutti i quaranta numeri (per dieci anni, a causa della crisi nel petrolio non venne pubblicato) saranno oggetto di una mostra di oltre 160 scatti aperta per due giorni, domani e dopo. La bellezza come bandiera: «Intramontabile mezzo di comunicazione che sopravvive a tutto», sostiene Vincente Todolì, artistic advisor dell'Hangar. «Una continuità che è frutto del lavoro di un gruppo, di una squadra ed è un impegno vero in azienda perché parole come glam e arte - sottolinea Tronchetti - sono ora molto legate al nome Pirelli».

 

calendario del realizzato da Helmut Newton calendario del realizzato da Helmut Newton VITTORIO GRIGOLO PERFORMANCE SERATA CALENDARIO PIRELLI VALENTINA SCAMBIA FLORIANI ALEK WEK BEPPE ANGIOLINI VIRGINIA GALATERI DI GENOLA SERATA CALENDARIO PIRELLI calendario del realizzato da Helmut Newton TUTTI A TAVOLA SERATA CALENDARIO PIRELLI TASCHEN BENEDIKT E FIGLIA CON LAPO ELKANN SERATA CALENDARIO PIRELLI calendario del realizzato da Helmut Newton calendario del realizzato da Helmut Newton TANGA MOREAU REDCARPET PIRELLI CALENDAR calendario del realizzato da Helmut Newton calendario del realizzato da Helmut Newton ROBERT FREEMAN REDCARPET PIRELLI CALENDAR STEVE MCCURRY E BIBA GIACCHETTI SERATA CALENDARIO PIRELLI

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…