papa francesco bergoglio zuppi matteo maria giorgia meloni

DAGOREPORT - IN VATICANO LA TENSIONE SI TAGLIA CON L’OSTIA: DOPO IL DAGO-SCOOP PAPALINO SULLA “FROCIAGGINE” E LE "CHECCHE IN SEMINARIO", OLTRETEVERE LO SGOMENTO HA TOCCATO OGGI IL CLIMAX CON L'ATTACCO DELLA MELONA AL CARDINALE MATTEO MARIA ZUPPI, PRESIDENTE DEI VESCOVI E CANDIDATO NATURALE ALLA SUCCESSIONE DI PAPA FRANCESCO, REO DI AVER SCOMUNICATO IL PREMIERATO DELLA COATTA PREMIER E L'AUTONOMIA DIFFERENZIATA DI SALVINI - LA CURIA ROMANA NON SA COME GESTIRE LA "FOLLIA" DEL PAPA ARGENTINO E SVELENANO (“IN DELIRIO DI ONNIPOTENZA”, “UN PERONISTA INTERESSATO SOLO ALLA VISIBILITÀ SUI GIORNALI”) - LA DESTRA ANTI-BERGOGLIO TREMA IN VISTA DEL PROSSIMO CONCLAVE, BLINDATO DA FRANCESCO CON NOMINE DI CARDINALI PROGRESSISTI, MA LA SPERANZA E' L'ULTIMA A MORIRE: MORTO IL PAPA, I SUOI FEDELISSIMI “OBBEDIRANNO” ALLA MEMORIA O FARANNO COME JE PARE?

DAGOREPORT

meme su papa francesco e la frociaggine 2

Cos’è successo in Vaticano dopo il Dago-scoop sul discorso della “frociaggine” fatto da Papa Francesco di fronte a più di 200 vescovi, in un incontro a porte chiuse? Dalla curia trapela “sgomento”: gli alti prelati, non proprio simpatizzanti bergogliani, si sentono in imbarazzo, perché non sanno come giustificare e spiegare le sparate del pontefice, da quella sulle “checche” all’ultima sul “chiacchericcio” come “roba da donne”.

 

Gli hater porporati di Bergoglio lo descrivono come in preda a un “delirio di onnipotenza”, un “vecchio peronista latino-americano”, uno “che fa come vuole sapendo che non gli accadrà nulla”, “interessato solo alla visibilità sui giornali”. Paragonano le sue gaffe a quelle di Joe Biden, declassandoli a “due vecchi rincoglioniti” sprigionando veleno sulla provenienza: “Gli argentini? Il peggior popolo del mondo: sono mezzi italiani, mezzi spagnoli, ma si credono inglesi”.

 

matteo zuppi papa francesco

In questi giorni di gaffe, gli addetti ai livori vaticani ripescano il vecchio giudizio dell’allora superiore generale della Compagnia di Gesù, Peter Hans Kolvenbach, che avrebbe considerato il giovane Bergoglio come “inadatto” per fare il vescovo (vedi articolo a seguire.)

 

La tensione Oltretevere si taglia con l’ostia, e l’ala tradizionalista del Vaticano mastica doppiamente amaro puntando lo sguardo al prossimo conclave: in pole position per la successione a Francesco c’è Matteo Maria Zuppi.

CONCLAVE

 

Il presidente della CEI è il candidato naturale a raccogliere il testimone del pontefice argentino, incarna un ideale di Chiesa progressista e, da buon bolognese, ha anche un ottimo rapporto personale con Romano Prodi. L’affondo di Zuppi contro il premierato, condito da una dura risposta stizzita da parte di Giorgia Meloni ha contribuito a dare al cardinale un’aura di bergogliano ortodosso.

 

La sua eventuale elezione al soglio di Pietro appare blindata dall’attuale composizione del Collegio cardinalizio, nel quale Papa Francesco ha piazzato molte porporelle care al suo cuore. Dei 137 cardinali elettori che dovranno decidere chi sarà il prossimo pontefice, 99 sono stati nominati da Bergoglio.

 

matteo maria zuppi alla manifestazione di cgil e uil a bologna

La partita, dunque, sembra già scritta, eppure i catto-conservatori d’Oltretevere coltivano ancora una speranziella: confidano nella “libera uscita” dei cardinali bergogliani una volta che il Papa sarà passato a miglior vita. Quando, come si suole, verranno dati tre colpi di martelletto sulla fronte del Pontefice deceduto per accertarne il trapasso, non ci sarà più il “Sovrano assoluto” dello Stato vaticano a comandare. A quel punto, sperano i cardinali di destra, i nominati da Francesco potrebbero sentire di avere le mani libere e mettere il loro voto nuovamente in gioco, lasciando allo Spirito Santo la responsabilità di incanalarlo.

 

 

IL SUPERIORE DI BERGOGLIO: "NON ERA ADATTO A FARE IL VESCOVO"

Estratto dell’articolo di Giuseppe Aloisi per www.ilgiornale.it – 6 gennaio 2018

 

murales di evyrein su papa francesco e la frociaggine

Bergoglio sarebbe stato considerato "inadatto" a fare il vescovo daI generale della Compagnia di Gesù. Quest'ultimo avrebbe avuto più di qualche riserva sull'investitura dell'argentino. I primi mesi del 2018 e gli ultimi del 2017 sono stati accompagnati da una serie di pubblicazioni biografiche sul pontefice.

 

E così, in molti si sono messi a cercare lo "scandalo" o comunque una notizia che avesse un particolare risalto nella storia personale di Francesco. Tra i libri pubblicati, ha sicuramente scandalizzato "Il Papa Dittatore": un testo scritto da "Marcantonio Colonna", che è probabilmente uno pseudonimo, secondo cui l'allora superiore generale della Compagnia di Gesù, l'olandese Peter Hans Kolvenbach, avrebbe avuto serie perplessità su un uomo di Chiesa in particolare [...]

 

IL PAPA DITTATORE - MARCANTONIO COLONNA

"Il testo della relazione non è mai stato reso pubblico, ma il seguente resoconto è stato rilasciato da un sacerdote che ha avuto accesso ad essa prima che scomparisse dall’archivio dei gesuiti. Padre Kolvenbach accusava Bergoglio di una serie di difetti, che vanno dall’uso abituale di linguaggio volgare alla doppiezza, alla disobbedienza nascosta sotto una maschera di umiltà e alla mancanza di equilibrio psicologico. Nell’ottica di una sua idoneità come futuro vescovo, la relazione ha sottolineato che come provinciale era stata una persona che aveva portato divisione nel suo ordine", ha scritto Colonna, secondo quanto riportato da Sandro Magister.

 

L'autore de "Il Papa Dittatore" ha poi sottolineato altri aspetti della storia in questione in un'intervista a La Verità: Padre Kolvenbach avrebbe affermato che Bergoglio mancasse di "equilibrio piscologico", che fosse di carattere "subdolo" e che avesse diviso più che unito ai tempi del provincialato gesuita. Il dossier in questione sarebbe stato diffuso all'epoca nella Congregazione per i vescovi, ma sarebbe stato successivamente "occultato". [...]

 

VIA FROCIS - MEME BY EMILIANO CARLI

Un altro libro, però, proverebbe gli attriti tra il gesuita Bergoglio e i vertici della Compagnia. In "Aquel Francisco", gli autori Javier Cámara e Sebastián Pfaffen hanno raccontato di come i "suoi avversari", scrive Magister, "arrivarono addirittura a far circolare la voce che Bergoglio fosse stato mandato in esilio a Córdoba "perché malato, pazzo".

 

Le vicende ecclesiastiche di Francesco all'interno della Compagnia, insomma, sarebbero state condite da una serie di accuse. Difficile, praticamente impossibile, comprendere se fossero prive di fondamento.

 

Lo stesso Francesco, in un'intervista a La Civiltà Cattolica, ha dichiarato questo: "Il mio modo autoritario e rapido di prendere decisioni mi ha portato ad avere seri problemi e ad essere accusato di essere ultraconservatore. Ma non sono mai stato di destra". La verità, in definitiva, potrebbe stare nel mezzo: il dossier potrebbe essere esistito davvero, ma potrebbe, d'altro canto, aver trovato origine nelle antipatie provate dalle alte cariche gesuite in passato nei confronti di Bergoglio.

 

papa francesco

Gli "antibergogliani", specie i più tradizionalisti, intanto, non hanno esitato a diffondere il contenuto del libro di Colonna. L'occasione, del resto, era ghiotta: poter suppore che il tanto osteggiato pontefice fosse considerato "inadatto" a fare il vescovo.

papa francesco 3

papa francesco e la frociaggine meme by osho meme su papa francesco e la frociaggine

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”