terry oneill

VITA, SCATTI E CAPOLAVORI DEL FOTOGRAFO DELLO STAR SYSTEM, TERRY O’NEILL: “UN GIORNO, PER CASO, RIPRESI UN TIZIO CHE SBADIGLIAVA ANNOIATO. SCOPRII CHE ERA IL MINISTRO DELL’INTERNO, UN TABLOID VOLLE LA FOTO E MI PAGÒ PROFUMATAMENTE. LA MIA CARRIERA È COMINCIATA COSÌ - LA FOTO CHE MI HA CAMBIATO LA VITA? QUELLA AI BEATLES”

terry oneillterry oneill

Enrico Franceschini per “la Repubblica”

 

Ci vuole occhio per cogliere l’attimo fuggente di una stella del cinema che fa colazione sul bordo di una piscina, la mattina dopo aver vinto l’Oscar, con la statuetta in bella vista sul tavolo fra una tazza di tè e i giornali sparpagliati a terra. «Ma è un po’ più facile, se ti sei svegliato al suo fianco prima di fotografarla», dice Terry O’Neill, scoppiando a ridere.

 

La sua immagine del “post-Oscar breakfast” di Faye Dunaway, il 29 marzo 1977, vale davvero più delle proverbiali mille parole: c’è un’intera storia, in quel clic, inclusa la

love story fra l’autore dello scatto e l’attrice, che era cominciata una settimana prima, li portò a sposarsi sei anni più tardi e a divorziare dopo altri tre.

 

rolling stones   foto di terry oneillrolling stones foto di terry oneill

Adesso, a settantasette anni, O’Neill gira il mondo presentando mostre dei suoi ritratti: qualcuno è appeso alla National Portrait Gallery, tutti hanno contribuito a dargli la reputazione di fotografo dello show-business più famoso del pianeta. Dai Beatles ai Rolling Stones, da Richard Burton a Elizabeth Taylor, da Paul Newman a Sean Connery, da David Bowie ad Amy Winehouse, nessuno dei grandi della musica e del cinema è sfuggito al suo obiettivo.

 

L’ultima esibizione è allestita in questi giorni in una cornice italiana di Londra: il Fiat Motor Village, concessionario nel cuore chic della capitale. Per la serata d’inaugurazione ci sono tappeto rosso all’ingresso, champagne e fragole al cioccolato, pubblico vip tra le fiammanti Fiat 500 che hanno conquistato gli inglesi come (o più) della Mini. Donne e motori sembrerebbe un cocktail familiare per il ritrattista delle celebrità. Ma lui arriva in autobus, solo, si scusa del ritardo e ordina un bicchier d’acqua.

 

sting   foto di terry oneillsting foto di terry oneill

Ricorda quando ha scattato la prima foto della sua vita?

«Certamente, avevo vent’anni».

 

Mai fatta una foto prima, da bambino, da ragazzo?

«Mai. Sono cresciuto in una famiglia povera di Londra. A casa mia non c’erano macchine fotografiche».

 

Chi gliene mise in mano una?

«La British Airways. Il mio sogno era fare il batterista jazz. E il grande jazz era nei club di New York. Non avevo i soldi per andarci, così risposi a un’inserzione per fare lo steward sulla nostra linea aerea nazionale, sperando che mi ci avrebbe portato».

 

E come andò?

terry oneill  terry oneill

«Mi assunsero, ma non come steward: a terra, al quartier generale. Meglio che niente, era pur sempre uno stipendio. Un giorno bisognava fotografare l’inaugurazione di un nostro nuovo aereo, il fotografo convocato per il servizio fece tardi, io ero lì e chiesero a me di scattare la foto. Ne feci un po’ e per caso ripresi un tizio che sbadigliava annoiato in un angolo. Scoprii che era il ministro dell’Interno, un tabloid volle la foto e mi pagò profumatamente. La mia carriera è cominciata così».

 

Ed è proseguita a Fleet street, la mitica “via dell’inchiostro” dove avevano sede tutte le redazioni dei giornali di Londra.

«Diventai il più giovane fotoreporter di Fleet street. Era un posto fantastico, mi divertivo come un pazzo, stavano esplodendo gli anni Sessanta, con il rock, la minigonna, la liberazione sessuale, e a me chiedevano di fotografarli».

 

orson wells   foto di terry oneillorson wells foto di terry oneill

Si considerava un paparazzo?

«Forse lo sono stato anch’io per un po’. E mi dicono che in Italia, dove avete inventato l’espressione, c’erano bravi fotografi specializzati nel rubare foto di gente famosa. Ma oggi qui a Londra sono cacciatori di immagini senza scrupoli. Non mi piacciono molto».

 

C’è una foto che le ha cambiato la vita?

«Eccome. Un giorno al Daily Sketch, il giornale per cui lavoravo, mi dicono di andare a fotografare quattro ragazzi che registravano canzoni in uno studio ad Abbey Road. Andai, scattai, mettemmo la mia foto dei Beatles in prima pagina e il giornale andò esaurito. Il giorno seguente ricevetti in redazione una telefonata che mi chiedeva di andare a fotografare un’altra neonata rock band: i Rolling Stones. Diventai amico degli uni e degli altri e da allora non ho più smesso di fotografare cantanti e gente di spettacolo».

michael caine   foto di terry oneillmichael caine foto di terry oneill

 

È diventato anche amico di tutti?

«Di molti. Con Elton John ci sentiamo ancora. Con Frank Sinatra andavo a bere a Hollywood. E con Brigitte Bardot, a Saint-Tropez, bè, fu un’esperienza piuttosto carina. Ma in genere preferivo mantenere le distanze. L’occhio del fotografo deve rimanere estraneo per essere sincero».

 

Non tenne molto le distanze con Faye Dunaway, il mattino dopo l’Oscar…

«In quel caso, lo ammetto, aiutò essersi svegliato accanto a lei. Una rivista mi aveva mandato a seguire gli Oscar. Sapevo che le foto alla cerimonia sono sempre tutte uguali. Cercavo qualcosa di speciale, che desse il senso di cosa significa ritrovarsi quella statuetta fra le mani. E il mattino dopo, in albergo, mentre Faye faceva colazione dopo aver letto i giornali con il resoconto della serata, mi passò davanti l’attimo fuggente.

dustin hoffman   foto di terry oneilldustin hoffman foto di terry oneill

 

Era il momento in cui si rendeva conto che niente sarebbe stato più come prima, che era diventata una star e una milionaria. Ma nel suo volto si coglie anche un’ombra di malinconia, per tutta la fatica precedente, gli sforzi non riconosciuti, l’insensatezza di essere sempre la stessa persona eppure valere molto di più. Penso immodestamente che sia la foto più bella mai scattata agli Oscar. Ne sono ancora molto orgoglioso».

 

Con Faye come va?

«Siamo rimasti amici, abbiamo un figlio insieme. Ma sposarla fu un errore. Non amo le luci della ribalta e come marito di una star sei sempre sotto i riflettori».

 

C’è un segreto per il ritratto perfetto?

«No. Tutta una questione di istinto».

harrison ford   foto di terry oneillharrison ford foto di terry oneill

 

Quale è stato il soggetto più difficile da fotografare?

«Steve McQueen. Avevamo appuntamento, ma cacciò a calci dalla stanza me e il press agent. Era di cattivo umore. Io però cominciai a scattare appena entrato e una foto a casa la portai lo stesso».

 

Qualcuno che vorrebbe fotografare e non l’ha fatto?

«Ho fotografato tutti quello che volevo. E poi non ci sono più le grandi star di una volta. La Kardashian non m’interessa».

 

Se la immaginava una vita così?

brigitte bardot   terry oneillbrigitte bardot terry oneill

«Non lo immaginavo io e non lo immaginavano nemmeno quelli che fotografavo. L’altro giorno ho incontrato Bill Wyman, l’ex-bassista dei Rolling Stones, e mi ha detto: “Ricordi quando nei primi anni Sessanta andavamo tutti insieme al pub e ci chiedevamo che lavoro avremmo fatto quando tutto questo sarebbe finito?”. Ebbene, incredibilmente non è mai finito».

 

beatles   foto di terry oneillbeatles foto di terry oneillamy winehouse   foto di terry oneillamy winehouse foto di terry oneillaudrey hepburn   foto di terry oneillaudrey hepburn foto di terry oneilldavid bowie   foto di terry oneilldavid bowie foto di terry oneill

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...

netflix disney plus streaming

DAGOREPORT - “TOPOLINO” HA FAME - DISNEY SCUCE 3 MILIARDI DI DOLLARI PER COMPRARSI LE ATTIVITÀ MEDIA DELLA NFL, LA LEGA DEL FOOTBALL AMERICANO. QUALE SARÀ IL PROSSIMO PASSO? UN CONSOLIDAMENTO NELLO STREAMING È INEVITABILE (IL MERCATO È SATURO DI SERVIZI E CONTENUTI) E C’È CHI SI SPINGE A UN’ACQUISIZIONE DI PESO, COME NETFLIX - LA PIATTAFORMA CAPITALIZZA IL DOPPIO MA FATTURA UN TERZO DELLA DISNEY  – RUMORS ANCHE SU UN INTERESSE DI AMAZON PER SPOTIFY: LÌ I SOLDI NON SAREBBERO UN PROBLEMA (IL SERVIZIO DI E-COMMERCE DI BEZOS CAPITALIZZA 2MILA MILIARDI CONTRO I 130 DELLO STREAMING MUSICALE)...

matteo piantedosi giorgia meloni carlo nordio giusi bartolozzi alfredo mantovano almasri

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI RISCHIA DI BRUTTO SUL CASO ALMASRI: PRENDERSI LA RESPONSABILITÀ DELLA SCARCERAZIONE E DEL RIMPATRIO (CON VOLO DI STATO) DEL TORTURATORE LIBICO EQUIVALE A UNA PUBBLICA SCONFESSIONE DEI MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI, CHE IN AULA HANNO MINIMIZZATO CON BUGIE LA QUESTIONE ATTACCANDO I GIUDICI – IL TRIBUNALE DEI MINISTRI, SCAGIONANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA E RINVIANDO A GIUDIZIO I DUE MINISTRI E IL SOTTOSEGRETARIO ADDETTO AI SERVIZI SEGRETI, HA APERTO UNA BOTOLA DOVE, DALL'ALTO DEL SUO DILENTATTISMO, MELONI È CLAMOROSAMENTE CADUTA - LO "SCUDO" PER SALVARE GIUSI BARTOLOZZI NON ESISTE: NON ESSENDO STATA RINVIATA A GIUDIZIO, IL GOVERNO NON PUÒ  ESTENDERE "IL CONCORSO" NEL REATO COL MINISTRO NORDIO. COSI', IL PARLAMENTO PUO' NEGARE L'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE CONTRO PIANTEDOSI, NORDIO E MANTOVANO, MA LA PROCURA DI ROMA NON AVRÀ ALCUNO OSTACOLO A RINVIARE A GIUDIZIO LA BARTOLOZZI, CON CONSEGUENTI ''RICADUTE POLITICHE'' SU MELONI - PERCHE' NON HANNO MESSO IL SEGRETO DI STATO...

donald trump volodymyr zelensky steve witkoff vladimir putin

DAGOREPORT - È FINALMENTE LA VOLTA BUONA PER LA PACE TRA RUSSIA E UCRAINA? – L’INVIATO SPECIALE DI TRUMP A MOSCA, STEVE WITKOFF, DOPO TRE ORE DI FACCIA A FACCIA, HA CONVINTO PUTIN A INCONTRARE IL TYCOON, CONSIGLIANDOGLI DI PRESENTARSI CON UN “REGALINO” DI BUONA VOLONTA': COME LA FINE DEGLI ATTACCHI DI DRONI E AEREI – IL FACCIA A FACCIA, CHE SI TERRÀ DOPO FERRAGOSTO NELLA TURCHIA DI ERDOGAN, HA OTTENUTO IL VIA LIBERA DA ZELENSKY, MERZ, STARMER E RUTTE (NON COINVOLTI IL GALLETTO MACRON E LA "PONTIERA SENZA PONTE'' MELONI) - MA PER FARLA FINITA, PUTIN DEVE PORTARE A MOSCA IL BOTTINO DEL VINCITORE: NON VUOLE E NON PUO' PERDERE LA FACCIA DOPO TRE ANNI DI GUERRA - TRUMP HA RASSICURATO ZELENSKY CHE L'UCRAINA NON VERRA' UMILIATA DALLA RUSSIA - IN VISTA DEL VOTO DI MID-TERM 2026, PER IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA LA PACE VALE COME UN GOL IN ROVESCIATA...