alberto veronesi mattioli torre del lago boheme

“CI MANCAVA SOLO LO ZORRO CON LA BACCHETTA” – ALBERTO MATTIOLI: “SE NON COME MANIFESTAZIONE POLITICA, L’ATTEGGIAMENTO DI ALBERTO VERONESI, SALITO SUL PODIO A TORRE DEL LAGO CON LA BENDA SUGLI OCCHI PER ‘NON VEDERE’ LA BOHEME DI GAYRAL, È INCOMPRENSIBILE. POTEVA CHIEDERE CHE SE NE ANDASSE IL REGISTA O ANDARSENE LUI” – “L’OSCAR DEL COMMENTO SUI SOCIAL VA A CHI HA SCRITTO CHE, PIÙ CHE BENDARE GLI OCCHI AL DIRETTORE, SAREBBE STATO MEGLIO METTERE I TAPPI NELLE ORECCHIE DEL PUBBLICO…” - VIDEO

TORRE DEL LAGO, ALBERTO VERONESI DIRIGE LA BOHEME BENDATO
alberto mattioli

Estratto dell’articolo di Alberto Mattioli per “La Stampa”

 

Ci mancava soltanto il direttore d'orchestra mascherato, tipo Zorro con la bacchetta. Alla prima della Bohème al festival pucciniano di Torre del Lago, ha provveduto Alberto Veronesi, peraltro non nuovo, in loco, a simili sceneggiate: come quando se ne andò a metà Tosca per protestare contro l'annullamento delle locali elezioni amministrative.

 

Venerdì, Veronesi è salito sul podio con una benda nera sugli occhi per «non vedere» […] lo spettacolo del regista Christophe Gayral che ambienta l'opera nel Sessantotto parigino. È incredibile ma verissimo. E il motivo per cui se ne scrive non nelle pagine degli Spettacoli ma in quelle della Politica è che tutte politiche sono le ragioni del gesto.

 

alberto veronesi bendato a torre del lago dirige la boheme 7

Questa Bohème ha infatti la sventura di aver suscitato le ire di Vittorio Sgarbi, che aveva annunciato di voler «fare di tutto» per impedire che andasse in scena. Sgarbi non sa quel che strilla e in ogni caso evidentemente non entra in un teatro d'opera e nemmeno di prosa da qualche decennio, altrimenti saprebbe che gli spostamenti d'epoca e d'ambientazione sono ormai più la regola che l'eccezione.

 

Un'analoga Bohème sessantottina è andata in scena l'anno scorso al Filarmonico di Verona, costola dell'Arena di cui è sovrintendente la sorella d'Italia Cecilia Gasdia, e nessuno ha fatto una piega.

 

vittorio sgarbi foto di bacco (2)

Ma in realtà a Sgarbi non è andato giù che Gayral, in conferenza stampa, abbia fatto l'obbligatorio riferimento alle «macerie culturali lasciate da vent'anni di Berlusconi». La censura alla fine non c'è stata, ma della replica si è incaricato Veronesi. Il quale […] è sempre stato del Pd con cui si è candidato più volte. Poi, nel '23, è passato a FdI ed è stato trombato alle regionali della Lombardia.

 

Cinquantotto anni, è figlio del celebre oncologo che molto lo sponsorizzava, tanto che un famoso direttore d'orchestra coniò per lui (il figlio, non il padre) l'immortale definizione: «Tanto tumore per nulla». Ora Veronesi, penetrato di sacro furore contro «lo stupro di Puccini» (copyright, stavolta, di Sgarbi), è sceso nella buca bendato per protesta, mentre gli spettatori lo sommergevano di improperi. […]

 

LA BOHEME DI CHRISTOPHE GAYRAL A TORRE DEL LAGO

Il pubblico si è diviso in due. Gli autoctoni, geni della polemica come tutti i toscani, hanno commentato che a Viareggio il Carnevale si celebra in gennaio e non d'estate. Gli altri si sono limitati alle attese grida di «Vergogna!», «Scemo!» e soprattutto «Buffone!», la più gettonata e forse anche la più precisa […].

 

L'Oscar del commento sui social va comunque a chi ha ascoltato l'opera in maschera e scritto che, più che bendare gli occhi al direttore, sarebbe stato meglio mettere i tappi nelle orecchie del pubblico. La Fondazione Festival Pucciniano lo ha già scaricato, non senza un filo di sarcasmo: con una nota condanna ufficialmente il gesto «soprattutto perché irrispettoso» verso gli altri lavoratori e «si riserva di adottare ogni iniziativa per evitare a Veronesi il disagio di dirigere le prossime rappresentazioni».

 

IL COMUNICATO DELLA FONDAZIONE FESTIVAL PUCCINIANO SU ALBERTO VERONESI

Se non come manifestazione politica, l'atteggiamento di Veronesi è incomprensibile. I registi presentano i loro progetti ai teatri che li producono almeno un anno prima, e in ogni caso […] non è che Veronesi questa Bohème se la sia trovata davanti per la prima volta venerdì. Poteva chiedere che se ne andasse il regista o, se era troppo tardi, decidere di andarsene lui: non sarebbe stata né la prima né l'ultima volta che succede. Anche se il paragone è improprio perché fra lui e Veronesi c'è la stessa siderale distanza che separa, poniamo, Rita Levi Montalcini da Daniela Santanché, Wolfgang Sawallisch si ritirò da un controverso «Ring» della Scala perché in disaccordo con Luca Ronconi, accusato di essere in disaccordo con Wagner. Invece Veronesi non ha rinunciato né alla recita (e al relativo cachet) né a trasformarla in una buffonata. A proposito di stupri a Puccini.

alberto veronesi bendato a torre del lago dirige la boheme 6alberto veronesi bendato a torre del lago dirige la boheme 5alberto veronesila boheme di christophe gayral a torre del lago la boheme di christophe gayral a torre del lagoalberto veronesi con la benda a torre del lago alberto veronesi bendato a torre del lago dirige la boheme 3alberto veronesi bendato a torre del lago dirige la boheme 2alberto veronesi con la benda a torre del lago alberto veronesi bendato a torre del lago dirige la boheme 1alberto veronesi alberto veronesi alberto veronesi bendato a torre del lago dirige la boheme 4

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."