huston nicholson o neal

HUSTON, ABBIAMO AVUTO PIU’ DI UN PROBLEMA - QUANTO PEPE NELL'AUTOBIOGRAFIA DELL’ATTRICE ANJELICA HUSTON: “JACK NICHOLSON ERA DI UNA CRONICA INFEDELTÀ. RYAN O’NEAL? UN VIOLENTO, MI HA ABUSATA FISICAMENTE. A UNA FESTA A MALIBU SI ARRABBIO' CON ME E MI DIEDE UNA TESTATA SUL NASO..."

HUSTON 3HUSTON 3

Silvia Bizio per “la Repubblica”

 

Figlia d’arte, lignaggio praticamente nobiliare a Hollywood , premio Oscar (per “L’onore dei Prizzi”, nel 1984), fidanzata storica di Jack Nicholson prima di sposare il famoso scultore messicano Robert Graham, morto pochi anni fa, mitica Morticia in “La famiglia Addams”, insomma una leggenda vivente. Eppure ancora adesso, a 63 anni, Anjelica Huston combatte coi fantasmi dell’insicurezza e del timore di essere perennemente sottovalutata.

 

Forse per questo s’è dedicata con passione e un furore quasi accanito nella sua monumentale autobiografia. Un’opera talmente lunga che il suo editor della casa editrice americana Scribner le ha consigliato di dividerla in due, come si fa nel cinema: nel 2013 è quindi uscito il tomo “A story lately told”, in cui la Huston narra i suoi primi anni in Irlanda e la sua adolescenza, e adesso esce il secondo volume della sua autobiografia, intitolato “Watch Me”: dal suo arrivo a Los Angeles all’eta’ di 21 anni (nel 1973) a oggi.

HUSTON NICHOLSONHUSTON NICHOLSON

 

In un periodo in cui non esiste celebrità con 15 secondi di fama che non firmi un contratto editoriale per le proprie memorie, è piacevole leggere le parole di un’attrice che sa davvero scrivere e che è dotata di uno stile personale, di prosa: la Huston ha scritto tutto di suo pugno, a mano per giunta. «Oddio, ho ricevuto consigli, guida e aiuto da vari editor della casa editrice e suggerimenti e correzioni di tanti amici», dice subito.

 

O NEAL HUSTON 3O NEAL HUSTON 3

«MA con tranquillità posso dire che è tutta farina del mio sacco. E onestamente posso dire di non aver cercato di auto- celebrarmi: credo di aver messo il mio cuore a nudo davanti al lettore, e soprattutto le mie fragilità, insicurezze e i tanti difetti».

 

Perché il titolo, “Watch Me” ovvero guardami? «Lo racconto nel libro. Avevo circa 28 anni, e nonostante mi fossi data molto da fare per farcela come attrice ancora non avevo trovato il mio posto. A una festa incontrai il regista Tony Richardson, che mi conosceva fin da piccola, il quale mi disse, “Anjelica, vieni qui tesoro. Non hai ancora combinato niente nella tua vita. Tanto talento e poco per mostrarlo...” Io lo guardai con amore ma anche un po’ di odio, e dissi tra me, “Ah sì? Watch Me! adesso ti faccio vedere io!”».

 

HUSTON NICHOLSON 2HUSTON NICHOLSON 2

Ma insomma, com’è nata l’idea di compiere questo sforzo e scrivere un’autobiografia, così lunga per di più? «L’idea è nata da una proposta del mio agente: “Anjelica, butta giu’ qualcosa sulla tua vita, una traccia, che so 500, mille parole!”. Da lì è nato tutto, e non mi sono fermata più. Ho iniziato a scrivere circa un anno dopo la morte di Robert, e ho scoperto subito che c’erano tante cose di cui dovevo liberarmi.

 

C’è tanto dentro di te, e non è facile esaminarlo di fronte agli altri. Volevo mettermi davanti allo specchio, guardare me stessa e raccontarmi, anche tramite i diari che ho tenuto nel corso degli anni. Ci sono stati momenti in cui ho scritto molto su quello che mi succedeva, altri in cui non ho scritto nulla.

 

RYAN O NEAL HUSTONRYAN O NEAL HUSTON

E quando affronti l’arduo compito di compilare un intero libro stramaledici quei momenti di siccità! Ma devo dire che una volta iniziato il compito, tutto si è svolto più velocemente di quanto credessi. È stato come una sorta di processo ipnotico: non ricordo molto dei due anni trascorsi a scrivere questi due libri! Strano, perché mi sono sempre considerata una mezza hippie, senza particolare disciplina», racconta la Huston. «E invece durante la stesura del libro mi svegliavo tutte le mattine alle 7, facevo la doccia, colazione, e mi mettevo a scrivere fino alle 13. Ogni giorno! Poi pranzavo e mi mettevo di nuovo a scrivere fino alle 18».

 

HUSTON NICHOLSON 1HUSTON NICHOLSON 1

Quando le note personali sono diventate una proposta di libro, continua la Huston, si è affiancata a una “ghost writer”, che prendeva in mano le sue note scritte a mano e le metteva al computer, dandole una forma e uno stile che le risultavano ben presto estranee. «Ho capito nel giro di due settimane che così non saremmo andate da nessuna parte.

 

Non ero io quella che rileggevo in quelle pagine, non era quello lo stile che volevo dare al mio libro. Ci siamo separate in modo abbastanza amichevole, prima di arrivare al punto di urlarci contro, ed è stato un bene così. Per qualche giorno ho temuto di non farcela, poi le parole hanno cominciato ad uscire dalla matita».

jack nicholson anjelica huston jack nicholson anjelica huston

 

E così è uscito fuori tutto, compresi i suoi difetti: «Quando parlo delle mie relazioni con gli uomini non nascondo affatto i miei problemi. Jack Nicholson era di cronica infedeltà. Avrei dovuto lasciarlo subito, invece di continuare la nostra altalenante relazione per quasi 15 anni».

 

Nel libro la Huston ricorda quando il suo celeberrimo e mondialmente adorato fidanzato veniva assaltato da bellissime ragazze al festival di Cannes. «Una splendida giovane lo invitò a fare un giro in moto con lei. Certo, disse Nicholson, che mollò la mia presa e saltò sul sellino con la giovane francese. La prima volta ci rimasi di stucco, corsi in albergo a piangere. Poi sviluppai un certo senso dell’umorismo al riguardo, e imparai a ridere su questo tipo di cose. Lo ricordo con grande affetto, a modo suo Jack è un uomo di grande integrità».

anjelica huston watch meanjelica huston watch me

 

Non è andata meglio la sua relazione - avuta in un periodo di rottura da Nicholson con Ryan O’Neal, tanto romantico quanto umorale e anche violento. «Mi ha abusata fisicamente, ma non ero capace di mandarlo a quel paese. La mia sorellina Allegra, che allora aveva 13 anni, mi diceva, “Anjelica lascialo”. Aveva ragione. Era più matura di me, che avevo 15 anni più di lei».

 

Nel libro la Huston ricostruisce in maniera divertente e trascinante la Hollywood degli anni ‘70 e ‘80, la dimensione glamour e artistica, le droghe, gli hippie e le modelle, il cinema, le vacanze a Aspen e gli incontri in Messico, in un paesino sulla costa vicino a Puerto Vallarta, col padre John Huston, malato di enfisema ma non per questo meno carismatico. La Huston è rimasta molto attaccata al fratello Danny e alla sorella Allegra (figli dello stesso padre ma diverse madri), e ai loro figli, lei che di bambini non è riuscita ad averne. «Ci ho provato con Jack e con Robert , ma la natura mi ha detto di no.

kevin o neal e anjelica hustonkevin o neal e anjelica huston

 

Sono però una zia felice. Ho vissuto un’infanzia molto solitaria in Irlanda. E quando si è molto soli si tende a fantasticare, a immaginare. Credo di essere diventata attrice, e adesso nel mio piccolo anche scrittrice, per via di quei primi anni». La Huston parla molto della madre italiana, Enrica Soma, morta in un incidente stradale quando Anjelica aveva 13 anni, una perdita che si sente tuttora nelle pagine della sua autobiografia.

 

anjelica hustonanjelica huston

La Huston si rivolge anche anche alle altre donne: «Mi sono lasciata trattare male da tanti uomini. Ricordo quella volta a una festa a Malibu quando Ryan se ne andò all’improvviso perché non riusciva a trovarmi in mezzo a tutta quella gente. Gli corsi dietro, lo chiamai, lui si voltò, mi prese la mia faccia tra le mani, e invece di baciarmi mi diede una testata spaventosa sul naso.

 

Questo comportamento, come quello di tanti uomini con le loro fidanzate, non deve essere mai perdonato o giustificato. Qualsiasi maschio che alzi la sua mano su una donna per me è un codardo e basta. Se anche una sola donna, leggendo questo libro, avrà il coraggio di mandare al diavolo un uomo che la tratta male, sarà già un bel risultato».

Anjelica Huston e Tom Ford Anjelica Huston e Tom Ford

 

ANJELICA HUSTON 5ANJELICA HUSTON 5HUSTON O NEAL 4HUSTON O NEAL 4jack nicholson anjelica hustonjack nicholson anjelica huston

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…