francis ford coppola

APOCALYPSE NOW, LA VERSIONE PERFETTA - IL CULT DI FRANCIS FORD COPPOLA RICOMPARE NELLA SALE RIMONTATO COME VOLEVA IL CINEASTA CHE DURANTE LE RIPRESE EBBE UN ESAURIMENTO E MINACCIÒ DI SUICIDARSI IN ALMENO TRE OCCASIONI - DAL LICENZIAMENTO DI KEITEL ALLA MANCATA REGIA DI LUCAS FINO A MARLON BRANDO STRAFATTO DI ALCOL E COCA, TUTTI I SEGRETI DEL FILM - VIDEO

Laura Zangarini per corriere.it
 
Lo sceneggiatore riformato (suo malgrado)

francis ford coppola APOCALYPSE NOW

La guerra, l’occidente e la sua morale, la coscienza malata del male sono al centro di uno dei più grandi capolavori della storia del cinema, «Apocalypse Now» di Francis Ford Coppola. Nel 1979 usciva nei cinema e 40 anni dopo arriva in sala, oggi l’ultimo giorno per poterlo vedere, «Apocalypse Now-Final Cut», quella che lo stesso regista ha definito la «versione perfetta». Coppola è sempre stato convinto che la versione originale del 1979 fosse stata troppo tagliata, mentre «Redux» del 2001 risultasse troppo lunga. Così ha deciso di rimettere mano non solo al montaggio, ma anche di restaurare suono e immagine a partire dal negativo originale.

 

Ma ecco cinque curiosità sul film originale. Partiamo dallo sceneggiatore John Milius ( regista di «Un mercoledì da leoni» e «Conan il Barbaro»): attribuisce la sua ossessione per la guerra al fatto di non averne mai potuta combattere una. Tentò di fare volontariato per il Corpo dei Marines degli Stati Uniti per prendere parte alla guerra del Vietnam nel 1968, ma fu riformato perché soffriva d’asma. Invece, studia regia alla Film School della University of Southern California con il compagno di classe e ideatore di «Star Wars» George Lucas.

 

Lì, durante una lezione, un professore di nome Irwin Blacker sostenne davanti ai suoi allievi che nessuno sceneggiatore aveva mai perfezionato un adattamento cinematografico del romanzo di Joseph Conrad «Cuore di tenebra». L’ossessione del futuro regista per la guerra in Vietnam e la sfida di Blacker hanno dato a Milius l’idea di combinare i due elementi in quello che alla fine sarebbe diventato «Apocalypse Now».

Fuori Keitel, dentro Sheen

MARTIN SHEEN APOCALYPSE NOW

Il ruolo del capitano dei corpi speciali Benjamin Willard ha dato più di un grattacapo a Coppola. In prima istanza offrì la parte a Steve McQueen, che rifiutò perché non voleva girare nella giungla. Al Pacino, James Caan e Jack Nicholson rifiutarono le offerte successive di Coppola fino a quando a interpretare il personaggio venne chiamato Harvey Keitel. Coppola lo licenziò dopo sei settimane dopo l’inizio della produzione perché riteneva che la performance dell’attore non fosse così introspettiva quanto il personaggio richiedeva. Così chiamò Martin Sheen, che in precedenza aveva fatto il provino per il ruolo di Michael Corleone ne «Il padrino», e da «Cassandra Crossing» (1976) che stava girando a Roma passò ad «Apocalypse Now».

Coppola rischiò del suo (e si beccò pure un esaurimento)

Francis Ford Coppola investì 30 milioni di dollari per ottenere il budget necessario a realizzare «Apocalypse Now» secondo la sua visione. Quel totale includeva le valutazioni della sua casa e della sua azienda vinicola, di cui trasferì la proprietà alla Chase Bank come garanzia sull’importo. Il tasso di interesse iniziale era del 7 per cento, lievitato alla fine della produzione fino al 29 per cento. Se il film si fosse rivelato un fiasco, Coppola avrebbe dovuto affrontare una rovina finanziaria, che comprensibilmente rese il making of piuttosto stressante. Coppola fu vittima di un attacco epilettico durante le riprese, ebbe un esaurimento nervoso e minacciò di suicidarsi in almeno tre occasioni.

MILIUS APOCALYPSE NOW

Il «Final Cut» definitivo (perfetto secondo Coppola)

Coppola aveva inizialmente programmato per il film 14 settimane di riprese nelle Filippine nella primavera del 1976. Tutto andò secondo i piani fino a che il tifone Olga non danneggiò quasi tutti i set e le attrezzature, costringendo la produzione a chiudere per otto settimane. Coppola da lì in poi continuò a girare senza sosta: la post-produzione del film durò per altri due anni, e il film venne finalmente rilasciato nell’agosto del 1979. Secondo il regista, dopo la versione del 1979 Palma d’Oro a Cannes e la monumentale «Redux» del 2001, restaurata e allungata (47 minuti), «Final Cut» in questi giorni nelle sale è finalmente la versione perfetta.

Harrison Ford, il semi-sconosciuto (prima di Ian Solo)

mostra di foto del film apocalypse now (2)

Coppola assunse un giovane attore di nome Harrison Ford per apparire nei panni del colonnello Lucas (un cenno a George), uno degli ufficiali militari che dà a Willard l’ordine di assassinare Kurtz (Marlon Brando). Ford era già apparso in «American Graffiti» di Lucas e «La conversazione» di Coppola, ma era ancora relativamente sconosciuto quando nel 1976 cominciarono le riprese di «Apocalypse Now». In seguito sarebbe diventato una megastar come interprete di Ian Solo in «Star Wars» quando il film uscì nel 1977. «Apocalypse Now», che fu girato prima di «Star Wars», venne rilasciato successivamente.

Il peso di Brando (e le idee di Coppola per aggirarlo)

harrison ford APOCALYPSE NOW

Marlon Brando, che in precedenza aveva vinto un Oscar come Vito Corleone ne «Il Padrino» di Coppola, quando si presentò sul set nelle Filippine pesava oltre 136 chili. Tutti i suoi costumi dovettero essere scartati perché Coppola si aspettava che l’attore si presentasse come un «berretto verde» dell’esercito Usa brillante e in forma. La situazione costrinse Coppola a trovare un modo per aggirare il peso di Brando, così lui e il direttore della fotografia Vittorio Storaro pensarono di filmarlo sempre nell’ombra e di profilo per rendere il suo personaggio più misterioso.

La «paghetta» di Kurz

Il contratto di Brando prevedeva che gli sarebbero stati pagati 3 milioni di dollari per quattro settimane di lavoro solo nei giorni feriali, e che non gli sarebbe stato richiesto di lavorare oltre le 17.30. Per i primi quattro giorni programmati di riprese, il divo non si presentò sul set, e i suoi atteggiamenti (era spesso fatto di alcol e cocaina) sembravano mirati a tirare per le lunghe il film per incassare il suo assegno. Quando Coppola alla fine lo fece capire come interpretare Kurtz, Brando respinse tutte le sue idee, incluso il suggerimento di interpretarlo con il cranio rasato come nel libro. Brando disse che ci avrebbe dormito su. Il giorno dopo si presentò sul set con la testa rasata e disse a Coppola che aveva letto tutto «Cuore di tenebra» la sera precedente, e che aveva deciso di interpretarlo come il personaggio del libro.

marlon brando APOCALYPSE NOWapocalypse nowcolonnello kurtz in apocalypse nowfoto del film apocalypse now autografata da vittorio storaroharvey keitel con robert duvall in apocalypse nowapocalypse nowmostra di foto del film apocalypse now (1)apocalypse now

 

Ultimi Dagoreport

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...