CAZZO CAZZO CULO CULO! - SCOOP! BEPPE GRILLO E’ DI SINISTRA - UN LIBRO DI ANDREA SCANZI, PREFATO DA TRAVAGLIO, RIBALTA LA LEGGENDA DEL GRILLO QUALUNQUISTA POST BERLUSCONIANO: “GRILLO HA CATALIZZATO I DELUSI DI SINISTRA” - IL GRILLINO”, AGLI OCCHI DEL PIDDINO, APPARE “QUASI UGUALE A ME” - “SE ‘REPUBBLICA’ ODIA ‘IL FATTO’ PERCHÉ HA INFRANTO IL POSTULATO DELL’INTOCCABILITÀ PONTIFICIO-SCALFARIANA, IL PD DETESTA IL M5S PER LO STESSO MOTIVO…”

Andrea Scanzi, Ve lo do io Beppe Grillo (Mondatori) Prefazione di Marco Travaglio


La prima edizione di Ve lo do io Beppe Grillo è uscita a metà aprile 2008, pochi giorni prima del secondo V-Day di Torino. Scrivere un libro su Grillo, dandogli addirittura dignità politica, sembrava un azzardo. Peggio: un'eresia (..) Ricordo dibattiti memorabili con Maurizio Gasparri, in orgasmo permanente dopo la vittoria del centrodestra su Veltroni (quindi giocando da soli). A proposito. A volte mi chiedono se quelli come Gasparri, dal vivo, sono come sembrano.
No: peggio (..) Nella prefazione, Marco Travaglio si è divertito a mettere in fila tutti coloro che avevano sottovalutato (eufemismo) il fenomeno Movimento 5 Stelle. Un trattato esilarante. Soprattutto quando parla di Gianni Riotta, il "Clark Kent di se stesso" (..) La grande "colpa" di Beppe Grillo è avere messo in discussione l'egemonia culturale della sinistra democratico-salottiera. Durante il berlusconismo, bastava dire di non votare centrodestra per raccogliere applausi (..) Grillo ha catalizzato quei delusi di sinistra che, per nulla berlusconiani, non si sono fatti bastare più le ammuine pavide e corree del Partito Democratico (e antesignani).
Il maestro Eugenio Scalfari, che sul Movimento 5 Stelle ha perso una quindicina di treni e ancora non ha smaltato il fuso orario, parla a un pubblico diverso. Gli internauti che seguono Grillo non gli riconoscono alcuna superiorità culturale. A gran parte di loro, di quello che scrivono lui, Michele Serra o altri (bravi) intellettuali più o meno inclini alla gauche caviar, non interessa sostanzialmente nulla (..) Ogni volta che si deve "spiegare il fenomeno grillino", in tivù vengono chiamati i Buttiglione e le Bindi. Come chiedere alla Binetti di raccontare un porno. Uno come Buttiglione, probabilmente, scrive ancora col Vic 20: cosa può saperne della Rete? Nulla (..)
Il "grillino", agli occhi del "piddino", appare "quasi uguale a me". Un rivale diverso da tutti gli altri, difficilmente etichettabile (ahi) e dunque insidiosissimo. Da qui il bombardamento a tappeto. E' come se, con Grillo e il Movimento 5 Stelle, il Postulato Del Meno Peggio - ciò che tiene in vita questi gerarchi tremebondi che costituiscono la colpevolissima nomenklatura del centrosinistra - fosse imploso (..) Se Repubblica odia Il Fatto perché ha infranto il postulato dell'intoccabilità pontificio-scalfariana, il Pd detesta il M5S per lo stesso motivo. Dire "Io sono contro Berlusconi" non basta più. Sempre ammesso, poi, che il Pd sia mai stato contro.
O lo sia adesso (..) Beppe Grillo è un comico che usa il linguaggio satirico applicato alla politica. Ciò crea continui cortocircuiti semantici, su cui si inserisce la critica più facile. Si insiste sulla forma per non parlare del contenuto. Grillo è spesso volgare, sgradevole, non condivisibile. Si potrebbe parlare per ore di quanto, artisticamente, gli spettacoli di dieci anni fa fossero superiori alle arringhe attuali. Lo sottolineavo anche nel 2008. Ci sono però tre considerazioni molto più importanti. La prima è che il dibattito sulla volgarità è la riedizione del guardare il dito e non la Luna.
Il dito di Grillo è probabilmente sporco, ma forse andrebbe quantomeno sbirciata la Luna (che tanto sporca non sembra). La seconda riguarda il concetto stesso di volgarità: è più sgradevole il "cazzo cazzo culo culo" di Grillo o il comportamento tenuto negli ultimi vent'anni da gran parte della "casta"? La terza, quella che i "moderati" non sono proprio disposti ad accettare, è che Grillo convince anche grazie agli eccessi. Non è solo parlare alla pancia. Non è solo tecnica da giullare. C'è il percorso da guastatore intrapreso, contro tutto e contro tutti, da quasi trent'anni.
C'è la credibilità nel ruolo di portatore sano dell'indignazione popolare (e chi si indigna, è fatale, ogni tanto si incazza). C'è il potersi permettere il turpiloquio, perché in lui suona coerente (credibile, pertinente). E c'è il parlare un linguaggio in cui tanti si riconoscono. Quando ascolti una Santanchè, credi di assistere a un pessimo remake di Guerre Stellari con lei nei panni botox di Darth Vader. Quando ascolti Bersani, dormi. Quando invece Grillo recita la parte del finto arrabbiato, usa la stessa terminologia che adotterebbero gli elettori comuni se si trovassero davanti le Fornero e i La Russa.
Molti italiani parlano un linguaggio diverso. Non è quello di Berlusconi e neanche quello dei salotti buoni. E' gente che non si siede nei divani della Dandini e non ride con la Littizzetto. In Grillo, forse sbagliando, queste persone (spesso 18-35enni) credono di individuare un catalizzatore credibile. Persino coraggioso. Addirittura divertente. E a quel punto la scelta è fatta.
Andrea Scanzi, Ve lo do io Beppe Grillo (Mondadori, Euro 12, Pagine 369 + XXIV), Prefazione di Marco Travaglio.

 

 

MARCO TRAVAGLIO CON BEPPE GRILLOandrea scanziBEPPE GRILLO E MARCO TRAVAGLIO - Copyright PizziCOPERTINA DEL LIBRO DI ANDREA SCANZI _VE LO DO IO BEPPE GRILLO

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…