anna cataldi

“UNICA, SPECIALE, GENEROSA. HA AVUTO UN'INFLUENZA MOLTO IMPORTANTE SU DI ME” - URBANO CAIRO PIANGE L’EX MOGLIE ANNA CATALDI SCOMPARSA A 81 ANNI TOCCO’ PROPRIO A URBANETTO IL 2 AGOSTO DEL 1993, DARLE LA PIÙ TERRIBILE DELLE NOTIZIE: GIOVANNI, FIGLIO DEL SUO PRIMO MATRIMONIO CON GIORGIO FALCK, ERA MORTO A 27 ANNI ALL'OSPEDALE DI PIOMBINO DOPO UN'IMMERSIONE ALL'ISOLA D'ELBA - NEL MARZO 1992, CON L'INVIATO DEL TG4, TONI CAPUOZZO, PORTÒ VIA DA SARAJEVO, NASCOSTO IN UN GIUBBOTTO ANTIPROIETTILE, KEMAL KARIC, 10 MESI…

1 - CAIRO, ANNA CATALDI NON C'È PIÙ

Estratto dell’articolo di Gianfranco Ferroni per “il Tempo”

anna cataldi

 

Oggi a Dogliani, in provincia di Cuneo, nell'ambito del Festival della Tv e dei nuovi media è atteso un dialogo con Urbano Cairo. Chissà se onorerà l’appuntamento, visto che ieri però è scomparsa Anna Cataldi, giornalista di lungo corso, scrittrice, produttrice cinematografica, già sposa di Cairo. Enrico Mentana nel telegiornale di La7 delle ore 20 ha annunciato la morte della Cataldi, ma non ha detto che era stata una delle mogli dell’editore Cairo. (…)

 

2 - LA SCRITTURA, I DIRITTI, GLI ALTRI ADDIO AD ANNA CATALDI, UN'AMBASCIATRICE DI PACE

Elisabetta Rosaspina per il “Corriere della Sera”

 

urbano cairo

Impossibile raccontare tutte le vite condensate nei suoi 81 anni. La più coinvolgente è stata senz' altro quella che ha dedicato ai diritti umani, cui si è consacrata con ogni risorsa a sua disposizione. Fino all'ultimo, fino a ieri, quando un malore se l'è portata via.

 

Anna Cataldi, giornalista, scrittrice, produttrice cinematografica, scelta nel 1998 dall'allora segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, come Messaggera di pace assieme a Luciano Pavarotti (li aveva fatti incontrare proprio lei), già International media consultant dell'Unicef, Goodwill ambassador dell'Organizzazione mondiale della sanità, nel programma Stop Tbc, e del Consiglio europeo per i rifugiati e gli esiliati) non sentiva di avere già fatto abbastanza. In questi giorni il suo obiettivo era di riuscire a «esfiltrare» dall'Afghanistan la famiglia di un bambino, meglio, un ex bambino, che nel 2001 aveva portato con altri piccoli profughi da Peshawar in Italia, al concerto di Pavarotti and Friends, quell'anno dedicato al paese ancora in mano ai talebani.

 

anna cataldi 5

Non aveva dimenticato il bambino saggio che in quel mese di ristoro italiano aveva capito l'importanza di studiare e ne aveva fatto tesoro in patria. Voleva a tutti i costi offrire a lui e ai suoi figli un'altra opportunità: «Mi telefonava anche di notte» ricorda commossa Nicoletta Mantovani.

 

tiziana ferrario anna cataldi in un volo umanitario per l afghanistan nel 2001

E non soltanto a lei: stava smuovendo tutte le sue conoscenze - e non erano poche - in Italia, a Ginevra, alla Croce Rossa, ai vertici delle Nazioni Unite, incapace di rassegnarsi. Incapace di accettare che l'Afghanistan, il Paese che aveva percorso in lungo e in largo, in compagnia di grandi fotoreporter, come James Nachtwey e Sebastiano Salgado, fosse di nuovo ostaggio del fanatismo più truce.

muhammad ali, jane goodall, anna cataldi, michael douglas, elie wiesel

 

Incollata ai notiziari della Bbc e della Cnn, era indignata dal voltafaccia degli Stati Uniti, dalle parole del Segretario di Stato Tony Blinken, quando ha detto «la nostra missione non è mai stata quella di aiutare gli Afghani. Noi volevamo solo vendicarci per le Torri Gemelle». Una delle sue risorse era proprio «la capacità di collegare le persone», come ricorda ancora Nicoletta Mantovani, al suo fianco con la Fondazione Pavarotti.

 

ANNA CATALDI LA CODA DELLA SIRENA

La capacità di spendersi per tutti, come aggiunge Urbano Cairo, suo marito per otto anni: «Unica, speciale, generosa - cerca per lei aggettivi adeguati l'editore -. Ha avuto un'influenza molto importante su di me. Il nostro è stato un grande legame e Anna ha continuato a far parte della mia famiglia, in tutte le occasioni, affezionatissima a mia moglie e ai miei figli».

 

Era toccato a lui, il 2 agosto del 1993, darle la più terribile delle notizie: Giovanni, figlio del suo primo matrimonio con Giorgio Falck, era morto a 27 anni all'ospedale di Piombino dopo un'immersione all'isola d'Elba. Le restavano due figlie, Guia e Jacaranda, e la forza ostinata con la quale cercava di porre rimedio alle sofferenze dell'umanità in guerra.

 

anna cataldi 1

Aveva ricevuto il testimone dall'attrice Audrey Hepburn, amica-sorella, che visitava le zone più disastrate del pianeta come Ambasciatrice dell'Unicef. A lei, e ad altre grandi donne altruiste, Anna Cataldi ha dedicato un libro, «Con il cuore» (Cairo): «Un giorno mi disse che stava partendo per la Somalia, dove la carestia uccideva migliaia di bambini. Le chiesi di andare con lei - raccontò al Corriere della Sera -. L'Africa la conoscevo bene. Ero stata io a comprare i diritti cinematografici di "La mia Africa" dagli eredi di Karen Blixen e a convincere Hollywood a farne un film». Il successo di un'altra delle sue vite, ottenuto senza farsi scoraggiare da chi, come Roman Polanski, le consigliava di dedicarsi ad altro.

 

giorgio falck

Lo raccontò nel suo ultimo libro, «La coda della sirena» (Rizzoli). Raccolse invece il suggerimento di Audrey Hepburn: «Io posso spendere la notorietà che mi resta per rendere il mondo consapevole di cosa sta succedendo. Tu sai scrivere: usa la parola per fare la stessa cosa». Obbedì, cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica attraverso i suoi reportage per Panorama, Epoca e L'Espresso dai fronti di guerra: Bosnia, Cecenia, Angola, Ruanda. A volte travalicava i compiti di giornalista: nel marzo 1992, con l'inviato del Tg4, Toni Capuozzo, portò via da Sarajevo, nascosto in un giubbotto antiproiettile, Kemal Karic, 10 mesi, orfano di madre e mutilato di una gamba dai bombardamenti, per farlo curare in Italia.

Audrey Hepburn con il diamante

anna cataldi

anna cataldi e marellina caraccioloanna cataldianna cataldiANNA CATALDI LA CODA DELLA SIRENAanna cataldi 5jacaranda falckanna cataldianna cataldi 33

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...

netflix disney plus streaming

DAGOREPORT - “TOPOLINO” HA FAME - DISNEY SCUCE 3 MILIARDI DI DOLLARI PER COMPRARSI LE ATTIVITÀ MEDIA DELLA NFL, LA LEGA DEL FOOTBALL AMERICANO. QUALE SARÀ IL PROSSIMO PASSO? UN CONSOLIDAMENTO NELLO STREAMING È INEVITABILE (IL MERCATO È SATURO DI SERVIZI E CONTENUTI) E C’È CHI SI SPINGE A UN’ACQUISIZIONE DI PESO, COME NETFLIX - LA PIATTAFORMA CAPITALIZZA IL DOPPIO MA FATTURA UN TERZO DELLA DISNEY  – RUMORS ANCHE SU UN INTERESSE DI AMAZON PER SPOTIFY: LÌ I SOLDI NON SAREBBERO UN PROBLEMA (IL SERVIZIO DI E-COMMERCE DI BEZOS CAPITALIZZA 2MILA MILIARDI CONTRO I 130 DELLO STREAMING MUSICALE)...

matteo piantedosi giorgia meloni carlo nordio giusi bartolozzi alfredo mantovano almasri

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI RISCHIA DI BRUTTO SUL CASO ALMASRI: PRENDERSI LA RESPONSABILITÀ DELLA SCARCERAZIONE E DEL RIMPATRIO (CON VOLO DI STATO) DEL TORTURATORE LIBICO EQUIVALE A UNA PUBBLICA SCONFESSIONE DEI MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI, CHE IN AULA HANNO MINIMIZZATO CON BUGIE LA QUESTIONE ATTACCANDO I GIUDICI – IL TRIBUNALE DEI MINISTRI, SCAGIONANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA E RINVIANDO A GIUDIZIO I DUE MINISTRI E IL SOTTOSEGRETARIO ADDETTO AI SERVIZI SEGRETI, HA APERTO UNA BOTOLA DOVE, DALL'ALTO DEL SUO DILENTATTISMO, MELONI È CLAMOROSAMENTE CADUTA - LO "SCUDO" PER SALVARE GIUSI BARTOLOZZI NON ESISTE: NON ESSENDO STATA RINVIATA A GIUDIZIO, IL GOVERNO NON PUÒ  ESTENDERE "IL CONCORSO" NEL REATO COL MINISTRO NORDIO. COSI', IL PARLAMENTO PUO' NEGARE L'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE CONTRO PIANTEDOSI, NORDIO E MANTOVANO, MA LA PROCURA DI ROMA NON AVRÀ ALCUNO OSTACOLO A RINVIARE A GIUDIZIO LA BARTOLOZZI, CON CONSEGUENTI ''RICADUTE POLITICHE'' SU MELONI - PERCHE' NON HANNO MESSO IL SEGRETO DI STATO...

donald trump volodymyr zelensky steve witkoff vladimir putin

DAGOREPORT - È FINALMENTE LA VOLTA BUONA PER LA PACE TRA RUSSIA E UCRAINA? – L’INVIATO SPECIALE DI TRUMP A MOSCA, STEVE WITKOFF, DOPO TRE ORE DI FACCIA A FACCIA, HA CONVINTO PUTIN A INCONTRARE IL TYCOON, CONSIGLIANDOGLI DI PRESENTARSI CON UN “REGALINO” DI BUONA VOLONTA': COME LA FINE DEGLI ATTACCHI DI DRONI E AEREI – IL FACCIA A FACCIA, CHE SI TERRÀ DOPO FERRAGOSTO NELLA TURCHIA DI ERDOGAN, HA OTTENUTO IL VIA LIBERA DA ZELENSKY, MERZ, STARMER E RUTTE (NON COINVOLTI IL GALLETTO MACRON E LA "PONTIERA SENZA PONTE'' MELONI) - MA PER FARLA FINITA, PUTIN DEVE PORTARE A MOSCA IL BOTTINO DEL VINCITORE: NON VUOLE E NON PUO' PERDERE LA FACCIA DOPO TRE ANNI DI GUERRA - TRUMP HA RASSICURATO ZELENSKY CHE L'UCRAINA NON VERRA' UMILIATA DALLA RUSSIA - IN VISTA DEL VOTO DI MID-TERM 2026, PER IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA LA PACE VALE COME UN GOL IN ROVESCIATA...