bettino craxi cover

“CARO BETTINO, PREMESSO CHE SEI UN COGLIONE…” (FIRMATO MARCO PANNELLA) - IN UN LIBRO LE LETTERE INVIATE E RICEVUTE DA CRAXI, DA ANDREOTTI A DI PIETRO, DA SANDRA MILO A MARIO CHIESA, DA FALCONE AL PAPA WOJTYLA - DA HAMMAMET, A SILVIO BERLUSCONI INDIRIZZA PAROLE SPREZZANTI: “IL TRATTAMENTO CHE IN QUESTI ANNI HO RICEVUTO DAGLI ORGANI DI INFORMAZIONE DI TUA PROPRIETÀ È DIFFICILE DA DESCRIVERE. LA MIA IMMAGINE È STATA LETTERALMENTE CANCELLATA”. ANCORA: “IN QUESTI ANNI, HO RICEVUTO LE VISITE PIÙ DISPARATE. NON SI È MAI PRESENTATO NESSUNO ALLA PORTA DELLA MIA CASA PER TUO INCARICO PERSONALE”

Estratti dell'articolo di Tommaso Labate per corriere.it 

 

bettino craxi

«Mi dicono che le parole che ho pregato mio figlio di riferire hanno destato una certa sorpresa e financo forse infastidito. Mi dispiace. Io non desidero creare problemi più di quanti non ce ne siano (…) Va detto e ripetuto invece che il trattamento che in questi anni ho ricevuto dagli organi di informazione giornalistici e televisivi di tua proprietà è francamente difficile da descrivere. Salvo poche eccezioni la mia immagine è stata letteralmente cancellata. (…)».

 

L’anno è il 1999, mancano pochi mesi alla fine. Nella lettera da Hammamet che il leader socialista scrive all’allora capo dell’opposizione emerge un tratto inedito dei rapporti tra Bettino Craxi e Silvio Berlusconi, di cui il primo era stato amico stretto e testimone di nozze.

 

Aggiunge Craxi: «In questi anni, ho ricevuto le visite più disparate. Anche il Papa mi ha inviato un religioso con un suo messaggio. Solo Veronica, carissima, si incontra ogni anno con mia moglie. Non si è mai presentato nessuno alla porta della mia casa per tuo incarico personale».

 

bettino craxi silvio berlusconi

La lettera è parte di epistolario scovato e portato alla luce dallo storico Andrea Spiri, raccolto nel volume Bettino Craxi. Lettere di fine Repubblica, in uscita venerdì prossimo per Baldini+Castoldi. Le missive ricoprono un periodo che va dal 5 luglio 1989 (la prima è indirizzata da Craxi a Giovanni Falcone dopo il fallito attentato dell’Addaura, il segretario del Psi scrive «sono felicissimo dello scampato pericolo, si guardi e si straguardi», accreditando implicitamente la tesi delle «menti raffinatissime» che secondo il giudice si nascondevano dietro l’agguato) alla fine del 1999, poco prima della morte.

 

Tra le ultime, quella in cui l’avversario storico e suo predecessore alla guida del Psi, Francesco De Martino, scrive: «Seguo con profonda partecipazione ed ansie le vicende di salute di Bettino. (…) Prego i familiari di recargli, se possibile, l’espressione dei miei sentimenti di amicizia di lunga data, non mutati dalle traversie del passato»; e anche quella che contiene le poche righe che Craxi indirizza a papa Wojtyla: «Santo Padre, don Verzè mi porta il suo messaggio augurale. Grazie. La unica grande fiducia è in lei. Offro le mie sofferenze per il mio Paese e per le intenzioni di Vostra Santità».

craxi pannella

 

L’epistolario raccolto da Spiri contiene i messaggi in bottiglia — a volte partono da Craxi, a volte lo raggiungono — attraverso cui leggere sotto una lente nuova la crisi della Prima Repubblica, Mani pulite, la nascita della Seconda.

 

Il 30 settembre 1991, in vista della prima finanziaria che richiede la valutazione della Comunità europea, il presidente del Consiglio Giulio Andreotti scrive al leader socialista di non alzare le pretese sull’età pensionabile: «Caro Bettino, (…) non ho ulteriori margini e ti prego di incoraggiare i ministri socialisti a concordare. Siamo arrivati a 400 miliardi al giorno di servizio degli interessi. È il ciglio del burrone».

 

craxi lettera a falcone

Nel marzo 1992, quando Mani pulite è già partita e le nuove elezioni sono alle porte, gli scrive Sandra Milo: «Caro Bettino, vorrei davvero esserti utile in qualche modo, e quando non vengo respinta, cerco di aiutare le persone che lavorano con te. (…) Coraggio, forza e amore, ce la farai alla grande come sempre e che Dio illumini le tue scelte (…) aspetto la tua vittoria».

 

Un mese dopo, Craxi viene raggiunto dalla lettera di Mario Chiesa, che aveva definito un «mariuolo», il primo arrestato di Tangentopoli: «Caro Bettino, trovo solo ora il coraggio di scriverti dopo 45 g. di cella di isolamento (…) Tengo a dirti che la stampa disinformata ha cercato di farmi passare per un pentito. Nulla di più falso. Chiesa non ha fatto nomi (…)».

 

La vicenda umana, politica e processuale di Craxi prende a metà del 1992 la china nota. All’avviso di garanzia di dicembre mancano ancora sei mesi. In una lettera del 19 giugno 1992, Marco Pannella scrive all’amico: «Caro Bettino, premesso che sei un coglione, spessissimo e grossissimo, che non capisci (quasi) nulla, (…) sto inutilmente cercando di farti capire che mi fa paura il grado di insensibilità (…) con cui continui a farti odiare dalla gente (…)».

 

di pietro craxi

Nel corso della prima udienza del processo sulla maxitangente Enimont, il 5 luglio 1994, Craxi presenta un’istanza di rinvio del dibattimento per motivi di salute, annota Spiri; Antonio Di Pietro, rivolgendosi al presidente della quinta sezione del Tribunale di Milano, pronuncerà sarcastico la celebre frase sul «foruncolone» («Mi sembra che l’imputato abbia un furuncolone pieno di pus al piede sinistro»).

 

Nell’epistolario, spunta una lettera riservata che Di Pietro fa pervenire a Craxi attraverso l’avvocato Enzo Lo Giudice, in cui il pm nega di aver maramaldeggiato con l’imputato.

 

«Non era e non è mia intenzione ironizzare sulle condizioni di salute di chicchessia perché so bene quali siano i patemi d’animo, le preoccupazioni, lo stato d’ansia che coinvolge chi ha problemi cardiaci e diabetici. Ho il difetto, questo sì, di spiegarmi in modo semplice ed elementare (…) ma non deve mai essere interpretato come volgare ironia». Craxi, all’epoca, era già volato ad Hammamet. Viaggio di sola andata.

bettino craxi cover

 

Il libro

Il volume Bettino Craxi. Lettere di fine Repubblica (Baldini+Castoldi, pp. 288, € 18) sulla corrispondenza del leader socialista con i protagonisti dell’ultimo decennio della Prima Repubblica, è stato curato da Andrea Spiri, responsabile delle attività storico-scientifiche della Fondazione Bettino Craxi

bettino craxibettino craxi hammametbettino craxi hammamet 2SANDRA MILO BETTINO CRAXI bettino craxi silvio berlusconi 23

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…