giuseppe cruciani bologna

"IL LIMITE DI VELOCITÀ A 30 ALL’ORA? UN PROVVEDIMENTO DEL CAZZO, LI MORTACCI VOSTRA!" - GIUSEPPE CRUCIANI SCATENATO CONTRO IL NUOVO LIMITE IMPOSTO A BOLOGNA: “ANDARE PIANO NON SERVE, LE MEDICINE ARRIVANO IN RITARDO NELLE FARMACIE, I TEMPI DEL TRAGITTO DEI BUS SI ALLUNGANO DEL 20% E CHI CI RIMETTE È LA POVERA GENTE" - LUCA BOTTURA SALE IN MACCHINA E RACCONTA COME SI VIVE A BOLOGNA CON IL NUOVO DIVIETO...

BOLOGNA A 30 KM/H, CRUCIANI RIVELA: “LE MEDICINE ARRIVANO IN RITARDO”

Estratto da www.nicolaporro.it

 

roma santa e dannata giuseppe cruciani 02 ph antinori

Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha commentato così la decisione della giunta di Bologna di imporre un limite di velocità di 30 km/h in gran parte della città. “Allora ragazzi – ha detto Cruciani – qui è la voce dell’opposizione alla giunta rossa di Bologna che ha imposto i trenta all’ora in larghe parti della città.

 

Qui siamo a favore di una cosa: alzate i limiti di velocità in città anche a 70-80km/h. E se qualcuno li infrange? Sequestro della macchina. Niente multe, sequestro. Ma alzate i limiti di velocità che non serve un caz** andare più piano. Non si salvano vite umane e non si evitano gli incidenti”.

 

Il conduttore di Radio24 ha inoltre evidenziato i problemi legati all’innalzamento dei tempi di trasporto pubblico e alla consegna ritardata dei medicinali a causa del nuovo limite di velocità. “Si allungano del 20% i tempi degli autobus. Chi ci rimette? La povera gente. Chi prende l’autobus? I pendolari, i lavoratori, naturalmente, provvedimenti del caz** che puniscono le persone normali. Città a 30 all’ora! Li mortacci vostra! Ripeto, medicine in ritardo per colpa della città a 30 all’ora. Una farmacia dice: ‘Non possiamo garantire la puntualità della consegna delle medicine’.” […]

 

LA MIA VITA A TRENTA ALL'ORA

Estratto dell’articolo di Luca Bottura per “La Stampa”

 

giuseppe cruciani

Ieri Matteo Salvini ha fatto visita a una fabbrica di pasta. Cosa c'entri la pasta con le infrastrutture non è dato sapere, ma il Capitone può permetterselo: altri fanno la guardia al barile, peraltro in contrasto con le linee guida del suo Ministero che prevedono i 30 all'ora come misura di sicurezza. All'atto di accendere l'auto per questo piccolo esperimento viario, il Gr3 trasmette un "vox populi" da Bologna.

 

Curiosamente, la gran parte è sul piede di guerra. Intanto Luca Valdiserri, giornalista del Corriere cui un anno e mezzo fa è stato strappato il figlio da un'auto che correva a 80 all'ora, si ritrova assediato sui social da chi gli dà della "zecca rossa" dopo aver sostenuto che andando più piano non si uccide. Per dire del clima.

 

L'esperimento avviene alle 12 di un sabato. Perché non farlo in ora di punta? Perché in ora di punta le auto sono ferme. I 30 all'ora sono una chimera, e l'unico stress è rappresentato dai prepotenti che cercano di infilarsi dove la fisica dice che no, non si può. Ho scelto un percorso abituale, fino alla scuola in cui andava mia figlia, dall'altra parte della città. Normalmente, impiego tra i 20 e i 25'. Poi virerò verso lo stadio, per ragioni di culto, e tornerò alla Bolognina, quartiere della famosa svolta di Occhetto. Praticamente un vicolo cieco.

 

MATTEO LEPORE PADEL MEME

[...] Ore 12 Fatico a lasciare il parcheggio perché un taxi si è fermato in mezzo alla strada. Ci sarebbe posto sotto alla stazione. Gratis. E i taxi hanno lì un loro stallo, spesso deserto. Ma scaricano in superficie, insieme ad alcune auto parcheggiate in mezzo all'incrocio, tra cui spicca una Porsche Carrera nera di quelle che vendono già parcheggiate sulle strisce.

 

Ore 12.02 Ponte di Galliera: un cartello segnala che finisce la zona 30. La Porsche nera mi taglia la strada senza freccia. All'incrocio coi viali di circonvallazione evito per miracolo una bici: c'è una ciclabile sull'altro lato ma l'italiano resta tale sia che abbia il manubrio, il volante, o le chiavi di casa tra le mani.

 

patrick zaki con il sindaco di bologna matteo lepore

Ore 12.04 La gente va a 30 anche sui viali, dove vigono i 50: i primi giorni non ci fidiamo. Come in autostrada quando inchiodiamo sotto i tutor senza motivo, o come quando facciamo i 12 all'ora in presenza degli autovelox. Giornata di splendido sole, ventilazione inapprezzabile, arbitra Lepore di Bologna.

 

Ore 12.05 Porta San Donato, una delle dodici rimaste quando furono abbattute le mura che circondavano la città: il classico incrocio che nelle ore di punta è immobile. Tutti a norma, tranne una Jeep bianca che va ai 70. La ribecco dieci secondi dopo al rosso di porta San Vitale: ha corso per l'anima del carro.

 

limite 30 km:h 4

Ore 12.07 Mentre procedo verso via Murri, diverse biciclette percorrono la ciclabile che è stata ricavata all'interno dei viali di circonvallazione e inizialmente fu a sua volta molto derisa. Mi distraggo un attimo e sono ai 57, abbasso e metto il limitatore. Un Suv nero mi supera a destra a tutta velocità, una Audi nera poco dopo fa lo stesso. Tre indizi... eccetera.

 

Ore 12.10 Via Murri, tornano i 30. Nonostante l'orario teoricamente tranquillo, al primo rosso ci sono almeno una trentina di auto in coda. Un motorino sfreccia a destra sulla ciclabile e rischia di spalmarsi su una T-Roc nera parcheggiata sulla medesima. Lo raggiungo comodamente al semaforo successivo.

 

limite 30 km:h 3

Ore 12.15 In via Molino Parisio ci sono i 20, mi esce per un attimo l'animo del commerciante. Ma nello specchietto c'è una Y bianca che non si avvicina. Li fa pure lei. Cerca di rispettare i limiti, che oltrepasso per un attimo: Waze, il navigatore, mi avvisa. Una famiglia di ciclisti vestiti come al Tour mi viene incontro impegnando tutta la carreggiata: evitano la ciclabile perché è come la corsia di destra dell'autostrada. Disonore puro.

 

Ore 12.20 Ho impiegato i 20' che impiego di solito. Il prossimo obiettivo è raggiungere via Saragozza, che poi sfocia nell'antica Porrettana. Via Laura Bassi, viaggio ai 34. Dietro di me una Golf beige non si avvicina. Nessun segno di impazienza. Fossimo di prima mattina, probabilmente sfanalerebbe. Ma sarebbe l'impotenza fatta abbagliante: tanto non si passa, a differenza del tizio con casco fosforescente che mi supera a destra su ciclabile guidando lo scooter con una mano sola, perché nell'altra tiene il cellulare.

 

limite 30 km:h 2

Ore 12.25 Stop a porta Santo Stefano, al mio fianco Jeep nera con bambino seduto davanti, senza seggiolino. Ne spunta solo il berretto. Riparto: anziano senza cappello su Y nera fa i 15. Limite dei 50: una Punto grigia con grande antenna mi salta ai 70 e sollecita una riflessione: fatele un po' meglio 'ste auto civetta, perché si vede. Autovelox: lo segnalano due cartelli di cui uno lampeggiante: manca solo un tizio che spara mortaretti. Poi c'è gente che prende la multa e si inalbera.

 

Ore 12.28 Porta Saragozza, ex Cassero dell'Arcigay nazionale, spostato dal sindaco Guazzaloca per non contrire la Madonna di San Luca. Furgone bianco taglia la strada a Sportage in senso opposto. Merito dell'altra grande categoria italiana: "Sto lavorando". Spesso pensiamo che lavorare sia una condizione saltuaria, benemerita e meritevole di sgravi stradali.

 

limite di 30 chilometri orari a milano 4

Ore 12.31 L'unica pattuglia dell'inflessibile polizia municipale: parcheggiata sulle strisce con le quattro frecce di emergenza, probabilmente per segnalare una buca. Chissà se esistono altri metodi. Fermo al semaforo dello stadio: una bici superata duecento metri prima, mi ripassa garrula. A 'sto punto la pagina sta per finire, dunque annoto qualche flash della terribile costrizione subita: coacervo di auto parcheggiate davanti al Bar Billi, zona Stadio, per comprare i giornali. Mentalmente li benedico. [...]

 

Passo davanti a via Lemonia, dove vivevano i miei vecchi subito dopo la guerra: non avevo mai realizzato il punto esatto in cui si trovasse. In via della Grazia ritrovo l'ultimo cinema porno della città: ha appena chiuso, quanti ricordi. Poco più avanti, una sede del Pd: chiuderà a breve, quanti ricordi. Arrivo a casa avendo percorso 20,3 chilometri in 53 minuti. -2 rispetto a Google Maps. Esperimento finito: i 30 all'ora in condizioni di traffico medio non creano alcuna difficoltà e durante le punte probabilmente lo ottimizzeranno. Sta' a vedere che Salvini è un commerciante.

 

SERGIO BALDAZZI, PRIMO MULTATO DI BOLOGNA A 30 ALL'ORA: «CRUCIANI? DI PAROLA: MI HA CHIAMATO PER PAGARMI LA MULTA»

Estratto dell’articolo di Federica Nannetti per www.corriere.it

 

limite 30 km:h 1

Il signor Sergio Baldazzi, oggi gode di una certa notorietà: è il primo multato della nuova «Bologna 30» ed è stato citato durante la puntata del 17 gennaio della sua trasmissione radiofonica La Zanzara, dal giornalista Giuseppe Cruciani: questi ha detto di voler pagare al suo posto la multa per aver viaggiato ai 39 all’ora in via Azzurra, una delle vie di Bologna dove vige il limite dei 30 km orari, appunto. «Non deve pagarla - ha insistito Cruciani in radio -, perché gliela pagherò io. Bisogna ribellarsi a queste cose. Baldazzi è stato troppo morbido».

 

Cruciani l’ha chiamata davvero?

«Sì sì, mi ha chiamato l’altra sera. Davvero».

 

GIUSEPPE CRUCIANI

Quindi la sua multa, Baldazzi, l’ha già pagata Cruciani?

«No, allora, le spiego: io la multa l’ho pagata prima della telefonata, così da essere entro i cinque giorni e avere una sanzione di 29,40 euro. Mi ha chiesto allora di mandargli le coordinate del conto per girarmi un bonifico equivalente».

 

Gliel’ha già mandato?

«No, non ancora».

 

Ma lo farà? Si farà davvero rimborsare?

«Sì, certo. Anzi, non voglio sembrare scorretto e lo ringrazio della cortesia. Questo gesto non farà cambiare le cose, ma magari ce ne saranno altre che porteranno a delle modifiche rispetto a questa situazione».

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?