DAGOSPIA PRESENTA “APOCALYPSE MURDOCH” DI GLAUCO BENIGNI, 3° PUNTATA - IL CLAN DEI MURDOCH ATTRAVERSA 4 GENERAZIONI: DALLA MADRE CENTENARIA ALLA NIPOTINA - RUPERT È IL DOMINUS: OLTRE AL CAPITALE DA 8,3 MLD $, DEVE GESTIRE 3 MOGLI SANGUISUGHE E 6 FIGLI, MANAGER AMBIZIOSI E AZIONISTI PRETENZIOSI - IL NONNO P.J.: PASTORE PRESBITERIANO, INESGNÒ AL NIPOTE “L’ETICA CALVINISTA”: NON OPERE DI BENE MA GRANDI IMPRESE PER GUADAGNARSI UN POSTO IN PARADISO…

Videoblog di Glauco Benigni
http://www.youtube.com/user/glaucobenigni/featured

Il libro è acquistabile online
http://www.bandashop.it/product.php?id=18


La dinastia di Rupert Murdoch si compone di una dozzina di persone la cui età varia dai 103 anni della Grande Madre ( avete letto bene ! è nata l'8 febbraio del 1909); ai pochi anni di vita della sesta figlia e della nipotina. Loro sono il clan di Rupert Murdoch: il gruppo di esseri umani al quale lo Squalo è legato indissolubilmente: da promesse fatte sull'altare o dallo stesso sangue.

Sebbene Murdoch non gradisca questa interpretazione, si ritiene che il nonno e il padre, le due persone scomparse, siano quelli che hanno lasciato l'impronta più significativa, grazie a quel trasferimento di cromosomi, di valori e di relazioni sociali «forti» che ha ispirato la sua vita politica e il suo stile in affari. Gli altri, invece, i suoi affetti di sempre, sono le tre mogli e i sei figli, di cui quattro femmine e due maschi, e una sorella, che però è sempre rimasta in un cono d'ombra. Un bel clan, non c'è che dire, un altro segno della superba vitalità che ha da sempre connotato Rupert.

Giunto a 81 anni, con un cancro alla prostata diagnosticato già nel 2000, Rupert Murdoch riesce ancora a gestire il clan con la sua proverbiale abilità, e non è sempre facile accontentare le richieste delle due ex-mogli, inserire in un ruolo adeguato i figli adulti, preorganizzare la spartizione della cassaforte di famiglia ( la societa' australiana Cruden Investment), e progettare la successione, tenendo conto anche di alcuni suoi fedelissimi top-manager (i quali garantiscono con la loro presenza gli azionisti in caso di «impreviste emergenze» che potrebbero riguardare Rupert).

L'impresa rischia di essere tra le più difficili mai compiute da Murdoch. Secondo «Fortune», nel 2012 il patrimonio personale di Murdoch ammonta a 8,3 miliardi di dollari. I suoi biografi confermano: «La successione Murdoch rappresenta il maggiore trasferimento di ricchezze e potere globale del XX secolo e dell'inizio del XXI». Per esigenze di chiarezza, senza la quale le vicende narrate risulterebbero talvolta un incomprensibile groviglio, è bene presentare i personaggi del clan nei loro diversi ruoli.

IL NONNO: P.J. MURDOCH
Pastore presbiteriano. Arriva in Australia alla fine del secolo XIX e diviene responsabile della comunità di Camberwell (Melbourne). È un uomo importante per la dinastia Murdoch. Probabimente è lui che insegna al figlio e al nipote «l'etica calvinista» secondo la quale il successo in Terra conferma la predestinazione al Paradiso: non opere di bene e tolleranza nei confronti dei poveri e dei diseredati della Terra, ma grandi imprese ... solo Grandi Imprese.

IL PADRE: KEITH MURDOCH (N. NEL 1895)
Rifiuta di seguire la tradizione familiare per diventare giornalista. Debutta al «Melbourne Age», nel 1912 diventa corrispondente politico del «Sun» di Sydney. Nel 1915 viene inviato a Londra come managing editor del «Sun» e del «Melbourne Herald». Nel corso della Prima Guerra Mondiale ricopre ruoli molto delicati, ( questo episodio sembra essere molto importante !) tra cui la controversa consegna di una lettera al Primo Ministro britannico (alla quale seguì una sua lettera al Primo Ministro australiano), riguardante il massacro di Gallipoli. Diviene nella maturità una sorta di magnate della stampa regionale nell'area di Melbourne e accumula una considerevole ricchezza. Secondo ciò che scrive W. Shawcross nel suo Rupert Murdoch - Ringmaster of the Information Circus (Londra, 1992) per capire le origini della moderna dinastia dei Murdoch bisogna :

[...] riportare le menti al tempo dell'espansione [angloamericana, nda] nel decennio 1890. Un periodo dominato negli Usa da John D. Rockefeller e in Inghilterra da un altro colosso, Cecil Rhodes [...] uno che sembrava avere il tocco di Re Mida. Nell'intento di consolidare i valori della cultura angloamericana nel mondo, Rhodes fondò negli anni 1919-1921 il Royal Institute of International Affairs nel Regno Unito e il Council on Foreign Relations in America.

Questi due «laboratori di pensiero», largamente orientati al liberismo internazionalista, hanno dominato e coordinato la politica estera inglese e americana sin dagli anni Trenta, quale che fosse il partito politico al potere. Gli uomini dei media sono stati uno dei primi strumenti per influenzare i politici, gli elettori e i consumatori. Lord Northcliffe (1865-1922) fu uno dei più strenui sostenitori di Cecil Rhodes e il suo «Daily Mail», fondato nel 1896, fu il primo giornale veramente di massa: sciovinista, imperialista e antigermanico. Dal 1908 in poi Northcliffe, che ereditò in seguito un pò della notorietà di Cecil Rhodes, fu proprietario anche del «Times»: la voce non ufficiale del Foreign Office.

A questo punto W. Shawcross fa notare che:
Rupert Murdoch è in questa stessa posizione oggi in Inghilterra cioè possiede il «Sun» e il «Times». E continua, adombrando una continuità preorganizzata in certi ambienti e circoli di potere. [...] Forse la maggiore influenza nella sua vita è stato suo padre, Keith Murdoch [...] che incontrò Lord Northcliffe a Londra durante la Prima Guerra Mondiale, dopo aver scritto una severa denuncia a proposito della Campagna dell'Armata Australiana e Neozelandese a Gallipoli, del 1915, contro i turchi.

Campagna osteggiata anche da Northcliffe. I due uomini divennero grandi amici. Murdoch considerava Northcliffe il suo mentore [e gli scriveva, nda]: «Tu hai esercitato la maggiore influenza su di me e sei stato per me la più grande forza [...] Grazie al tuo esempio mi sono costantemente riconosciuto in te e nello stile che mi hai trasfuso». Lord Northcliffe continuò a indirizzare e sostenere Keith Murdoch anche dopo il suo rientro in Australia, dove il suo allievo presto divenne noto come «Lord Southcliffe».

Non ci sembra una forzatura ritenere che alla luce di quanto scritto da W. Shawcross, i principi di «liberismo internazionalista» espressi da Rhodes e Northcliffe, e poi trasmessi a Murdoch padre, sono stati brillantemente esaltati e realizzati da Murdoch figlio, il quale per dirla con le parole di Terry Boardman: «non potrà mai avere (come fu per la Rhodesia) una nazione che porti il suo nome, ma il suo approccio globale è senza dubbio maggiore di quello dello stesso Rhodes».

Fra l'altro, forse proprio in memoria del padre, Rupert Murdoch nel 1978 realizzò il suo primo e unico film come coproduttore, insieme a Robert Stigwood, che si intitolava Gallipoli e narrava le gesta dei soldati australiani trucidati in quel massacro. «Mio padre», ha sempre sostenuto Rupert Murdoch, «ha avuto un enorme influsso su di me. Non è stato solo un uomo che ho amato, è stato un esempio [per la mia carriera, nda] poiché mi ha sempre chiaramente dimostrato che i media sono qualcosa di diverso da una semplice industria e prevedono grandi obblighi morali».
Keith Murdoch muore nel 1952, a 67 anni per un attacco cardiaco.

APOCALYPSE MURDOCH - PRIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-ogni-settimana-due-miliardi-di-persone-leggono-38253.htm

APOCALYPSE MURDOCH - SECONDA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-2-puntata-chi-ha-finanziato-lo-squalo-38304.htm

 

 

 

GLAUCO BENIGNI jpegRUPERT MURDOCH JAMES E RUPERT MURDOCHRUPERT E WENDI MURDOCH Rupert Murdoch RUPERT MURDOCHRupert Murdoch

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…