2021divanogiusti0311

IL DIVANO DEI GIUSTI - SU “CINE 34” TROVATE IL FONDAMENTALE “L’ANATRA ALL’ARANCIA” DIRETTO DA LUCIANO SALCE CON MONICA VITTI, UGO TOGNAZZI E BARBARA BOUCHET, CHE ESPONE IL CLAMOROSO NUDO COL “CULO A MANDÒLA”  - MA LA NOTIZIA CHE PIÙ MI SCONVOLGE È  L’ARRIVO, IN MEZZO A PORNO E SEMI-PORNO, BOMBOLI E CANNAVALI, DI “DESERTO ROSSO” DI MICHELANGELO ANTONIONI. IL SET NON FU UN IDILLIO. LA VITTI INIZIÒ UNA RELAZIONE CON CARLO DI PALMA. HARRIS VENNE CACCIATO PERCHÉ AVEVA DATO UN PUGNO A ANTONIONI DOPO CHE…

 

 

 

Marco Giusti per Dagospia

monica vitti deserto rosso

 

Stasera in chiaro la notizia che più mi sconvolge è l’arrivo, in mezzo a porno e semi-porno, Bomboli e Cannavali, Alleluja e Sartana, di “Deserto rosso” di Michelangelo Antonioni con Monica Vitti e Richard Harris alle 3, 10 su Cine 34, la rete interamente costruita sugli 800 film venduti da Franco Gaudenzi a Mediaset.

 

richard harris monica vitti deserto rosso

Il set del film non fu un idillio. La Vitti iniziò una relazione con Carlo Di Palma, il direttore della fotografia, leggo su IMDB, ma si diceva nel mondo del cinema. Non solo. Richard Harris venne cacciato perché aveva dato un pugno a Antonioni dopo che ebbero da dire sul modo di camminare “diagonalmente” dell’attore. Perché? Gli chiese Harris, che non capiva.

l’anatra all’arancia

 

“Non mi chiedere perché, fallo e basta!” gli rispose Antonio. E si prese un pugno. Pochi anni prima anche Chelo Alonso, sul set di “Nel segno di Roma”, diretto segretamente di Antonioni, lo graffiò sul viso perché non spiegava niente e dava ordini. Harris quindi mollò il film e andò a girare “Sierra Charriba” con San Peckinpah, dalla padella alla brace, insomma.

 

barbara bouchet ugo tognazzi l'anatra all'arancia

Alle 21 Cine 34 torna a proiettare (proiettare…) i classici della commedia sexy col fondamentale “L’anatra all’arancia” diretto da Luciano Salce con Monica Vitti, Ugo Tognazzi e Barbara Bouchet, espone il clamoroso nudo col “culo a mandòla”, come spiega il personaggio di Tognazzi. Anche in questo caso, ci furono problemi e clamorose uscite di scena.

 

monica vitti deserto rosso 2

Il film doveva girarlo Dino Risi, che infatti lo fece scrivere a Bernardino Zapponi, con George Segal protagonista. Accanto a lui ci sarebbero dovuti essere, oltre a Barbara Bouchet, Sami Frey e Laura Antonelli. All’Antonelli subentrò presto Monica Vitti.

 

Ma la Vitti si rifiutò di recitare il suo ruolo in inglese e George Segal si defilò dall’operazione. Lo stesso fece Sami Frey. Come si legge su Variety si cercò di comporre un cast tutto italiano con Alberto Lionello - Monica Vitti - Valeria Valeri, con Risi ancora regista. Ma non si approdò a nulla.

il culo di barbara bouchet in l'anatra all'arancia

 

A quel punto Risi esce di scena, preferendo girare Telefoni bianchi. Subentra Luciano Salce, che ha subito uno screzio, segnalato anche dalle cronache, con Lionello. Si parla anche di dissapori tra le due attrici, Monica Vitti e Barbara Bouchet. Smentite da entrambe le attrici. Poco dopo Alberto Lionello se ne va. E compare Tognazzi. E così si girerà il film.

 

shutter island

Allora rimanemmo stupiti della precisione di Salce nel calibrare gli effetti comici e di quanto il film funzionasse proprio come commedia sexy. Del resto Salce lo dirige tra i primi due Fantozzi, cioè al culmine della sua professionalità.

 

 

Su Iris trovate alla stessa ora, alle 21 un grande noir di Martin Scorsese, “Shutter Island” con Leonardo Di Caprio, Ben Kingsley, Mark Ruffalo, Michelle Williams. Se non lo avete mai visto avrete non poche sorprese. Rai Uno alle 21, 25 presenta uno dei migliori ultimi film di Robert Redford, “The Old Man and The Gun” diretto da David Lowery con Casey Affleck, Sissy Spacek, Elizabeth Moss.

ombre rosse j

 

I fan della saga Twilight si possono rifare con “The Twilight Saga: Breaking Dawn Parte 1” di Bill Condon con Kristen Stewart, Robert Pattinson e Dakota Fanning, La5 alle 21, 10. I fan di Brignano con “Tutta un’altra vita” di Alessandro Pondi con Ilaria Spada e Paola Minaccioni, Rai Movie alle 21, 10.

 

Sono piuttosto curioso del fantascientifico “Captive State”, ultimo film diretto da Rupert Wyatt, già autore di un ottimo “L’alba del pianeta delle scimmie”, con John Goodman, Vera Farmiga, Ashton Sanders, Rai 4 alle 21, 20.

 

polvere di stelle

In seconda serata, per continuare sulla commedia all’italiana e su Monica Vitti, trovate il divertente, ma un po’ lungo, “Polvere di stelle” diretto da Alberto Sordi, ma scritto con grande eleganza e passione per l’avanspettacolo da Bernardino Zapponi e Ruggero Maccari. E’ il film di coppia più riuscito di Vitti e Sordi, e ci sono grande apparizioni come Carletto Dapporto, Wanda Osiris, Alvaro Vitali e perfino il vecchio critico della “Gazzetta del Mezzogiorno” Piero Virgintino nel ruolo del proprietario del Teatro Petruzzelli di Bari. Doppiato. Virgintino recensiva con una scrittura altisonante e forbita tutti i film della commedia sexy.

 

 

leonardo di caprio michelle williams shutter island

Tra un avventuroso ricco come “L’ultimo samurai” di Edward Zwick con Tom Cruise e Ken Watanabe, Iris alle 23, 50, la commedia di Massimo Venier “Il giorno in più” con Fabio Volo e Isabella Ragonese, Rai Movie alle 23, 25, un horror ungherese ignoto, “Post mortem” di Peter Bergendy, Rai 4 alle 23, 25, vedo che c’è un capolavoro come “American Gigolo” di Paul Schrader con Richard Gere, Lauren Hutton, Nina Van Pallandt e Hector Elizondo su La7D.

 

E’ uno dei grandi film della New Hollywood, il vero lancio di Richard Gere come superbono ancora un filo coatto e un filo marchetta e la consacrazione del momento di Giorgio Armani che vestì il protagonista del film.

 

brad pitt cogan – killing them softly

Nella notte trovate una pronta replica, Cielo alle 00, 45, del porno di Andrea Bianchi “Gioco di seduzione” con tre star come Moana, Marina Frajese e François Perrot, bionda, bellissima, ricca francese svalvolata che alternava all’hard, fatto solo per motivi di piacere, una certa militanza politica, tanto che era proprietaria del Male.

 

Su Rete 4 alle 00, 50 vi segnalo il cupissimo e stilosissimo noir politico sui mali del capitalismo e dell’America di ieri e di oggi “Cogan – Killing Them Softly” di Andrew Dominick con un Brad Pitt non poco inguaiato. “Questo non è un paese, questa è l’America. E l’America è un business”.

american gigolo

 

Nato dai personaggi tristi e perdenti e dagli ambienti non meno cupi descritti da George V. Higgins nel romanzo “Cogan Trade” del 1974, e già protagonisti anche del non dimenticato "Gli amici di Eddie Coyle", il film si sposta nel settembre del 2008, alla fine del duello elettorale Obama-McCain e in pieno scandalo Lehman Brothers.

 

Ma, soprattutto, in una South Boston (ricostruita chissà perché in Louisiana), dove si agitano come burattini senza speranza piccoli e medi gangster e serissimi killer professionisti coi loro codici morali. Due piccoli gangster, Frankie, Scoot McNailly, e Russell, il Ben Mendelsohn di “Animal Kingdom”, fanno un colpo che non dovevano fare mettendo di mezzo un piccolo boss del posto, il grande Ray Liotta.

micaela ramazzotti elio germano la tenerezza

 

Ovvio che ciò non piaccia al capo della mala di Boston, Richard Jenkins, che ingaggia per eliminarli un killer professionista, Cogan, cioè un Brad Pitt ultracool che ha la particolarità di mandare le sue vittime al creatore “softly”, cioè delicatamente. Cogan, per far fuori Frankie e Russell, visto che è un lavoretto facile, ingaggia a sua volta un vecchio amico un po’ in disarmo e in bisogno di soldi, un James Gandolfini ubriaco e fatto che vuole solo bere e scopare. E le cose si complicano.

 

tutti i santi giorni t

Su Rai Movie all’1, 25 arriva forse il miglior film di Gianni Amelio, “La tenerezza”, tutto costruito su Napoli e sulla grandezza di un attore meraviglioso come Renato Carpentieri, che Amelio sa come inquadrare.

 

Con lui ci sono Elio Germano in un ruolo che per me rimane ancora sospeso, ma forse va bene così, e Micaela Ramazzotti. Ottima anche la commedia di Paolo Virzì costruita su due protagonisti giovani, innamorati ma precari, “Tutti i santi giorni”, con Thony e Luca Marinelli, Rai Due alle 2, 30.

 

 

testa t’ammazzo, croce… sei morte, firmato alelluja

Torna su Iris alle 2, 45, me lo sono rivisto qualche mese fa con grande piacere, “La banda di Jesse James” diretto da Philip Kaufman con Cliff Robertson come Cole Younger e Robert Duvall come Jesse James, bella rilettura dei personaggi in chiave New Hollywood. Nella notte ancora più fonda arriva “Testa t’ammazzo, croce… sei morte, firmato Alelluja” di Giuliano Carnimeo con George Hilton, da poco scomparso, Rete 4 alle 3, 05, film molto amato dai fan tedeschi dello spaghetti western.

fabio volo isabella ragonese il giorno in piu

 

Arriva anche una bella commedia di Gianni Zanasi che si poteva mettere anche in prima serata, “Non pensarci” con Valerio Mastandrea cantante rock che torna a casa in Romagna, e un bel gruppo di attori composto da Giuseppe Battiston, Anita Caprioli, Caterina Murino, Rai Movie alle 3, 10.

 

the twilight saga breaking dawn

Se non sbaglio dal film nacque addirittura una serie di 12 puntate dallo stesso titolo con lo stesso cast. Chissà che fine ha fatto? Botte da orbi e truffatori nel film dedicato alla Corsa all’oro nel Grande Nord “I pionieri dell’Alaska” di Jesse Hibbs con Jeff Chandler, Rory Calhoun, Anne Baxter, Barbara Britton, Iris alle 4, 15. Hibbs lo girò nello stesso anno di “All’inferno e ritorno” con Audie Murphy.

robert redford the old man and the gun

 

Tutto si chiude alla grande con “Ombre rosse” di John Ford con John Wayne, Rete 4 alle 4, 40 e un po’ meno alla grande con “L’emigrante” di Pasquale Festa Campanile con Celentano, Claudia Mori, la supersexy Sybill Danning e Lino Toffolo, Rai Movie alle 5.

polvere di stelle 1monica vitti deserto rosso cogan – killing them softly barbara bouchet monica vitti l’anatra all’arancia non pensarci ray liotta cogan – killing them softly i pionieri dell’alaska richard gere american gigolo alberto sordi monica vitti polvere di stelle

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....