franco nero

“FORSE NON FACCIO PARTE DEL GIRO ‘GIUSTO’ PER LAVORARE IN ITALIA” – IL PIAGNISTEO DI FRANCO NERO CHE, A 83 ANNI, FRIGNA PER L’ESISTENZA DI “UN CIRCOLINO” DEL CINEMA: “A ME NON PREOCCUPA. HO INTERPRETATO PERSONAGGI DI 30 NAZIONALITÀ DIFFERENTI” (E ALLORA PERCHE' SI LAMENTA?) – “OGGI NON DECIDONO PIÙ I PRODUTTORI. SONO GLI IMPIEGATI DEL MINISTERO CHE DECIDONO. LE GRANDI CO-PRODUZIONI NON CI SONO QUASI PIÙ. FILM SE NE FANNO POCHISSIMI” – POI SI VANTA DELL’OMAGGIO DI ORBAN (ANNAMO BENE!) - L’AMORE CON VANESSA REDGRAVE INIZIATO DA UN AEREO PRESO A CASO (“POI SIAMO FINITI IN UN MOTEL”) E IL TENNIS: “FACCIO DEI DOPPIETTI CON DELLE SIGNORE AL CIRCOLO…”

franco nero vamos a matar companeros

Francesca Angeleri per corriere.it - Estratti

 

Franco Nero, tra gli attori italiani lei è uno dei più amati e riconosciuti all’estero. Le piace il cinema di casa nostra?

«La verità è che non seguo molto il cinema italiano. Fortunatamente lavoro in tutto il mondo. L’altra settimana mi sono divertito a fare una partecipazione in un film francese con Marion Cotillard, una bravissima attrice. Poco prima ero sul set in America, prima ancora in Inghilterra... forse, non faccio parte del giro “giusto” per lavorare in Italia».

 

franco nero foto di bacco (2)

Quindi il «circolino» esiste?

«Si, ma a me non preoccupa. Ho interpretato personaggi di 30 nazionalità differenti».

 

In questo periodo c’è molta polemica circa lo stato del cinema. Cosa ne pensa?

«Anni fa, quando un regista aveva un’idea per un film, andava da un produttore e cercava di convincerlo. Quando ci riusciva, scattavano le coproduzioni con la Francia, la Spagna e via dicendo. Si girava la pellicola e poi veniva venduta in tutto il mondo. Negli anni 60, 70, anche 80 si facevano 400 film l’anno, c’era posto per tutti».

 

Oggi va peggio?

«Non decidono più i produttori. Sono gli impiegati del ministero che decidono, capito? Leggono i copioni e dicono: “Questa scena è troppo forte, in televisione non va bene...”. Le grandi co produzioni non ci sono quasi più. Film se ne fanno pochissimi...».

CORINNE CLERY FRANCO NERO - AUTOSTOP ROSSO SANGUE

 

Ne vale ancora la pena?

«Se non hai una buona distribuzione in Italia sei morto. Due anni fa ho diretto “L’uomo che disegnò Dio”, di cui sono interprete principale e ho partecipato alla sceneggiatura alla produzione. Ho fatto recitare Kevin Spacey, mi dice sempre che ho avuto un grandissimo coraggio, e che mi sarà per sempre debitore».

 

Che rapporto ha con la fama?

«A me non piace mettermi in evidenza, sono una persona discreta. Ma fa parte del gioco. E poi è logico, se fai questo mestiere essere apprezzato ti fa piacere. Per esempio, sono appena rientrato dall’Ungheria dove mi hanno dedicato un omaggio. Ero in Parlamento e il Presidente, che era impegnato da un’altra parte, ha lasciato tutto per venire a salutarmi».

 

pascal vicedomini franco nero quentin tarantino

Orbán? E cosa le ha detto?

«Lasciamo perdere la politica, a me non interessa. Però, fa piacere che un presidente venga a renderti omaggio. In Ungheria avevo interpretato Árpád, il loro eroe nazionale. Quel film ebbe un successo strepitoso, la prima fu 27 anni fa. E Orbán mi ha detto: “Noi ci siamo conosciuti già 25 anni fa”.

 

Gli ho risposto: “Si sbaglia, 27”. Abbiamo chiacchierato un po’ e mi ha mostrato un quadro in un salone, un 10x20 metri, dove c’è un cavaliere a cavallo. E quel cavaliere sono io. Sono un privilegiato perché queste cose mi accadono di continuo, in tutto il mondo».

 

 

Un Django di Velletri...

giuseppe spadafora rino barillari franco nero

«Ero molto amico con Sean Connery. Una volta mi disse: “Vedi Franco, io faccio tanti personaggi, ma per tutti sarò sempre James Bond”. E io Django».

 

È per questo che ha intitolato il suo libro «Django e gli altri»?

«Volevo dialogare con lui».

 

E cosa aveva bisogno di dirgli?

«L’ho ringraziato per la popolarità che mi ha dato. Ma io ho fatto tante altre cose, dopo. Ho seguito il consiglio che mi diede Laurence Olivier».

 

Quale?

franco nero

«Disse che con il mio fisico avrei potuto per sempre fare l’eroe, all’americana, un film all’anno e tanta fama. “Ma che noia. Oppure, puoi decidere di cambiare ruolo in continuazione. Avrai dei momenti di bassa nella carriera... ma, a lungo andare vedrai i frutti”. Ho recitato nei western e nelle commedie musicali, nei gialli e nei film per bambini. Ho fatto di tutto».

 

Tarantino?

«È stato bello sapere che era un mio grande fan. È brillante, talentuoso. La prima a dirmi che lui mi voleva assolutamente conoscere è stata 25 anni fa Penelope Cruz».

 

La sua storia d’amore con Vanessa Redgrave è leggendaria. Come si fa ad amarsi attraverso il tempo e le seduzioni del cinema?

«La cosa più importante è la stima. Lei adesso è a Londra e non sta molto bene, non può viaggiare. Ci sentiamo però ogni giorno, ci raccontiamo come stiamo, cosa fanno i nostri 5 nipoti...».

 

 

franco nero jonathan degli orsi

Vi siete incontrati sul set di Camelot. Fu un colpo di fulmine?

«Per nulla. La prima volta che la vidi la trovai bruttina. Lo dissi anche al regista. E lui mi rispose di aspettare…Una sera mi invitò a cena da lei, c’erano tante altre persone, divi famosi. Mi aprì la porta una donna stupenda. Non la riconobbi... È un’attrice eccezionale, la migliore. Anche una donna complicata».

 

C’è più gusto a conquistare una donna difficile?

franco nero interpreta giacomo matteotti

«Una sera, a Los Angeles, mi chiese di accompagnarla a portare all’aeroporto un famoso pediatra, Spock si chiamava. Poi mi domanda: “Hai da fare stasera?”. “No”. “Neanche io”. Siamo saliti su un volo a caso, andava a San Francisco. Ho affittato una macchina e abbiamo girato tutta la notte. E poi siamo finiti in un motel di terza categoria. Così, è iniziata».

 

Vi siete amati, lasciati, avete avuto un figlio, Carlo, vi siete ripresi. Avete superato tante cose.

«Quando l’ho incontrata, lei aveva Joely che aveva un anno e Natasha di due anni e mezzo. Ho fatto loro da padre per tutta la vita. Ho sempre detto di avere tre figli. E Natasha ci lasciato. Sono passati già 18 anni».

 

Già diciotto...

franco nero con parruccone ne il cacciatore di squali 1

«Per colpa di un terribile incidente sulla neve, in Canada. Sono corso immediatamente a New York. Abbiamo allagato Manhattan di lacrime...».

 

Vanessa Redgrave è un’attivista. Lei e la politica?

«Vanessa era molto di sinistra, naturalmente. Io un po’ l’ho seguita, però la politica mi ha deluso. Negli anni '60, a un certo punto, ho dovuto decidere tra la politica e lo sport. Ho scelto lo sport. Sono diventato presidente del Baseball di Roma».

 

Lei giocava bene a calcio?

franco nero vanessa redgrave

«Mi chiamavano il buitre, l’avvoltoio. Ho giocato fino a 70 anni, poi ho smesso. Le ginocchia... Ma gioco a tennis. Faccio dei doppietti con delle signore al circolo».

 

Se la litigano?

Ride: «Un po’, forse».

 

Un grande grazie?

«La mia fortuna è stata il saper recitare bene in inglese. Per questo devo ringraziare John Huston, mi ripeteva: “Devi impararlo ottimamente”, mi regalò tutto Shakespeare. Poi mi raccomandò a Joshua Logan per Camelot, gli disse che ero perfetto per Lancillotto. Quando feci il provino, mi scartò perché, anche se fisicamente funzionavo, il mio inglese non era ancora sufficiente. Me ne stavo andando quando ebbi un’intuizione. Mi girai e gli dissi: “Ma io so recitare Shakespeare”».

 

E glielo recitò?

franco nero vanessa redgrave

«Si. E quando finii mi disse: “Se fai cosi bene Shakespeare, due battute saranno una passeggiata”. E mi prese».

franco nero (2)

franco nero piange per il videomessaggio di vanessa redgrave 2vanessa redgrave franco nero 1Viktor Orban con il comico ungherese GyozikeFRANCO NERO Havana Kyriefranco nero in l esorcista del papamita medici franco nerofranco nero hostaria dell orso la cabalasebastiano somma franco nero foto di baccovittorio sgarbi kevin spacey franco nero foto di bacco. vanessa redgrave franco nero 2

Ultimi Dagoreport

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...