gawker hulk hogan

'GAWKER' DEVE MORIRE - IL MITICO SITO DI NOTIZIE E GOSSIP DICHIARA BANCAROTTA DOPO LA SENTENZA CHE LO CONDANNA A PAGARE 140 MILIONI AD HULK HOGAN PER AVER PUBBLICATO L'ESILARANTE E RECITATISSIMO FILMINO PORNO DEL WRESTLER - IL K.O. DAL MILIARDARIO PETER THIEL, CHE HA FINANZIATO IL PROCESSO PER VENDETTA: 'GAWKER' AVEVA RIVELATO LA SUA OMOSESSUALITÀ

peter thielpeter thiel

Federico Rampini per ''la Repubblica''

 

Finisce in bancarotta il sito americano Gawker, specializzato in un filone di gossip molto aggressivo verso le celebrity. E l' America si divide: dietro la fine di Gawker c' è una minaccia per la libertà di stampa? Il caso nasce dalle circostanze conflittuali che hanno costretto la società a dichiarare bancarotta. La fine di Gawker mette in scena dei protagonisti a dir poco vistosi.

nick dentonnick denton

 

C' è un ex giornalista del Financial Times, fondatore del sito Gawker e dei suoi vari cloni, un business dello scandalismo ai confini della diffamazione. C' è un ex campione di wrestling, umiliato con la pubblicazione di un video che lo riprende durante un atto sessuale.

 

hulk hoganhulk hogan

E c' è un miliardario della Silicon Valley in cerca di vendetta, una specie di Conte di Montecristo che per anni medita la sua rappresaglia privata, un castigo esemplare. Ma ora che Gawker ha perso scendono in campo voci autorevoli per dare l' allarme, e non solo dal mondo della stampa: emblematico è il caso del procuratore capo di New York, Eric Schneiderman: «La libertà di stampa è uno dei pilastri della nostra nazione.

 

Che piaccia o no quel che faceva Gawker, è triste vederlo costretto al fallimento ».

hulk hogan filmino porno su gawkerhulk hogan filmino porno su gawker

La storia di Gawker ha inizio 14 anni fa, a lanciarlo nel 2002 è Nick Denton, un ex grande firma del Financial Times, testata che più rispettabile non si può. Ma a dirigere Gawker lui mette una blogger d' assalto, Elizabeth Spiers. All' inizio Gawker mette a segno qualche scoop finanziario su Wall Street, poi via via si specializza nei retroscena più scabrosi sulla vita privata delle celebrity: dal mondo della finanza a quello dei media, soprattutto newyorchesi.

 

Il successo di pubblico è innegabile: alla fine della sua esistenza Gawker avrà sfiorato i 45 milioni di visitatori mensili (aprile 2016), oltre ad avere generato diversi altri siti come Gizmodo, Jezebel e Deadspin. Il fatturato raggiunge 50 milioni l' anno, la società viene valutata a 83 milioni e al fondatore Denton viene attribuito un patrimonio personale di 121 milioni quasi tutto derivante dalla fortuna del sito.

 hulk  hogan filmino  porno su gawker hulk hogan filmino porno su gawker

 

A segnare il destino di Gawker è uno degli scoop più controversi. Lo fa nel 2007 uno dei vari blog che fanno capo a Denton, Valleywag, che si specializza nel gossip sulla Silicon Valley. Quell' anno rivela che il venture capitalist tedesco- americano Peter Thiel, uno dei fondatori di PayPal e uno dei primi finanziatori di Facebook, è gay.

 

hulk hogan filmino  porno su gawkerhulk hogan filmino porno su gawker

Per metterlo in un contesto "storico": nonostante la California sia molto liberal, nove anni fa il chief executive di Apple Tim Cook nascondeva la sua omosessualità, che decise di dichiarare pubblicamente solo nel 2014. Thiel nel 2007 subì come un affronto imperdonabile il suo "outing" da parte di Gawker. Cominciò a preparare la sua vendetta, finanziando di nascosto diverse cause contro il sito.

 hulk  hogan   filmino  porno su gawker hulk hogan filmino porno su gawker

 

L' occasione d' oro si presentò nel 2012 quando Gawker pubblicò un video a luci rosse su Hulk Hogan, nome d' arte di Terry Bollea, un ex campione di wrestling e un beniamino della reality tv. A sua insaputa Hulk Hogan era stato filmato durante un rapporto sessuale con la moglie del suo migliore amico. Per Thiel, era giunto il momento dell' affondo finale. Il venture capitalist pagò di tasca sua 10 milioni di dollari per dare a Hulk Hogan una formidabile squadra di legali.

 

E alla fine l' ha spuntata lui. In appello un giudice della Florida ha confermato la sentenza che equivale alla decapitazione di Gawker: 140 milioni di dollari tra multe e indennizzi da pagare alla vittima di questa violazione della privacy. Un onere finanziario che costringe a mettere il sito in procedura di liquidazione per pagare i creditori, il primo dei quali naturalmente è lo stesso Hulk Hogan. «What a beautiful day!» il primo commento dell' ex campione di wrestling è stato affidato a Twitter: una giornata meravigliosa, la bancarotta del sito che lo ha svergognato pubblicamente.

hogan chiede risarcimento al sito gawkerhogan chiede risarcimento al sito gawker

 

La vendetta di Montecristo-Thiel apre una controversia molto accesa. Nel mondo dei media c' è posto per un ampio ventaglio di posizioni.

 

Il New York Times aveva pubblicato settimane fa un reportage sulla vita personale "devastata" di Terry Bollea, sui traumi psicologici per quelle immagini rubate e divulgate del suo rapporto sessuale, chiedendosi se il solo fatto di essere una celebrity dia il diritto ad altri di saccheggiare sistematicamente la vita privata. D' altra parte molti difendono una tradizione tipicamente americana: grazie al Primo Emendamento, qui la difesa della libertà di stampa è più ampia che in altre democrazie, anche a costo di rendere difficili le cause per diffamazione.

vudeo hard hulk hoganvudeo hard hulk hogan

 

Un esempio della differenza tra Europa e Stati Uniti: non è mai stato recepito nella giurisdizione americana il diritto all' oblìo affermato dalla Corte europea.

A preoccupare i difensori della libertà d' informazione è proprio la figura di Thiel, molto discusso anche per le sue posizioni politiche estreme (di volta in volta libertario e ultra-conservatore). Il valore della privacy ha prevalso perché a difenderlo c' era il tesoro di guerra di un miliardario assetato di vendetta? In questo caso a dettare l' agenda della giustizia sono i mezzi economici di chi scende in campo.

hogan sex tape visto da sette milioni di personehogan sex tape visto da sette milioni di persone

 

Privacy, Primo Emendamento, diritto di cronaca: tutto diventerebbe fungibile a seconda dell' agenda privata di chi può finanziare le battaglie legali più costose. Il caso Thiel viene considerato come un avvertimento pesante: chi tocca certi personaggi ne risponderà a caro prezzo. Nel frattempo le orazioni funebri su Gawker sembrano premature: c' è già una lista di potenziali acquirenti post- bancarotta, a cominciare dall' editore di magazine Ziff Davis che ha offerto 90 milioni per rilevare il marchio al termine della liquidazione.

hogan ammette di avere un pene piu piccolo di quanto vantassehogan ammette di avere un pene piu piccolo di quanto vantassehulk hogan e ultimate warriorhulk hogan e ultimate warriorhulk hogan  e heather clamhulk hogan e heather clam

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)