2021divanogiusti1501

IL. DIVANO DEI GIUSTI – ALLA FACCIA DELLA CRISI DI GOVERNO, CI RIBUTTIAMO A SPROFONDO NEL CINEMA EROTICO ITALIANO DOVE ESISTONO SOLO CERTEZZE. “CINE 34” HA PREPARATO, DALLE 21 IN POI, TRE CAPOLAVORI DELLA COMMEDIA SEXY FIRMATI DAL MAESTRO NANDO CICERO: “L’INSEGNANTE”, PRIMO FILM DEL GENERE SCOLASTICO CON EDWIGE FENECH E ALVARO VITALI, “IL GATTO MAMMONE” E “BELLA, RICCA, LIEVE DIFETTO FISICO CERCA ANIMA GEMELLA”

Marco Giusti per Dagospia

cancer di glauber rocha 1

 

Vi dico solo che stanotte alle 3, 40 passa una rarità assoluta su Rai Tre, “Cancer” di Glauber Rocha con Hugo Carvana, Antonio Pitanga e l’incredibile artista Hélio Oiticica, quasi un manifesto di cinema rivoluzionario.

 

l'insegnante

Ma, attenzione, perché Cine 34 ha preparato, dalle 21 in poi, ben tre capolavori della commedia sexy firmati dal maestro assoluto del genere, Nando Cicero, “L’insegnante”, il primo film del genere scolastico con Edwige Fenech, Vittorio Caprioli, Alvaro Vitali, “Il gatto mammone” con Lando Buzzanca diviso tra Gloria Guida e Rossana Podestà e “Bella, ricca, lieve difetto fisico cerca anima gemella” con Carlo Giuffré, Marisa Mell e Erika Blanc.

lando buzzanca il gatto mammone

 

Alla faccia della crisi di governo, ci ributtiamo a sprofondo nel cinema erotico italiano dove esistono solo certezze. “L’insegnante”, uscito nel 1975, incassò 2 miliardi, 194 milioni con un budget di poco più di 150 milioni. Come diceva Luciano Martino è “il film che ha cambiato la mia vita”, quello andato meglio di tutti e che produsse la nascita di un genere e della unione tra Martino e la Medusa.

 

“Era un film con un budget molto ridotto. Poi ci fu questa grande riunione con una società che diventò, in piccolissima parte, mia, la Medusa, una società molto gloriosa che adesso poi è diventata di Berlusconi, a cui l’abbiamo venduta noi”.

 

 

Vi si legge la genesi precisa del genere e vi si intravede il suo futuro. E trionfo di Edwige Fenech nel genere scolastico alla sua prima apparizione. “Mi chiamò il produttore Luciano Martino”, dichiarò sulle pagine di “Oggi” nel 1989, “e mi disse di avere una parte giusta per me. Il titolo del film era L’insegnante.

 

edwige fenech l'insegnante

Serio serio, mi annunciò: ‘Per inserirti nel cast rinuncio a cinquanta milioni. Questa cifra è il minimo garantito che i distributori mi avrebbero anticipato se avessi preferito a te un’altra attrice”. Ohibò, e chi era? La situazione base è ovviamente quella di Malizia, cioè la provincia siciliana, che poi diventerà Puglia per comodità produttive, un padre arrapato, qui il grande Caprioli, perfino onorevole, un ragazzino svogliato pronto all’amore o, come lo vede Cicero, alla messa in scena di quest’amore.

l'insegnante 6

 

Alfredo Pea nel ruolo della sua vita, figlio dell’onorevole, con la bella insegnante che arriva da fuori per fargli le lezioni private, appunto Edwige Fenech, che sconvolge la quiete familiare e cittadina. Gianfranco D’Angelo entra con questo film nella truppa della Medusa. Da “Malizia” proviene pure Stefano Amato, l’amico grasso del protagonista Alessandro Momo. In un primo tempo, si legge nelle cronache di “Variety” (7 maggio 1975) il film doveva iniziare addirittura con Giusva Fioravanti nel ruolo alla Momo che poi andrà a Alfredo Pea, che era comunque già presente tra i protagonisti. Pea non ricorda che ci dovesse essere Fioravanti, ricorda però che che Fioravanti aveva girato in precedenza “Grazie, nonna” e era rimasto molto preso dalla Fenech. Cicero lega altri temi a quello fondamentale di “Malizia”.

il gatto mammone

 

Intanto, la Fenech si porta dietro il successo delle prime commedie sporcaccione anni ’70, l’Ubalda, ma soprattutto Giovannona Coscialunga. Infatti, si chiama ancora Giovanna e, come nell’altro film, è presente Vittorio Caprioli. Poi c’è la scuola, cioè la scuola dei ragazzi che fanno gli scherzi perché si annoiano come nel capolavoro di Federico Fellini Amarcord, uscito solo pochi anni prima.

bella, ricca, lieve difetto fisico cerca anima gemella 2

 

E’ da quel film che proviene quello che sarà il protagonista della commedia sexy scolastica, cioè Alvaro Vitali. “Andai alla Dania Film in Villa Grazioli. (..) Vicino a me c’era un ragazzo che aveva fatto tanti film, Stefano Amato, un ragazzo grosso, roscio, che si dava già delle arie perché era importante mentre io e gli altri ci sentivamo in imbarazzo.

 

A un certo punto Luciano Martino mi vede, mi fa parlare un pochino… questa persona molto seria, che vedevo come un gigante. Mi fece conoscere un regista straordinario, che non c’è più, purtroppo, e era Nando Cicero. Nando ha preso me, Stefano Amato e Alfredo Pea. Ci ha messi vicini, ci ha guardato e ha detto: ‘Ok, tutti gli altri mandateli via perché questi sono i ragazzacci della scuola’. E da lì ho iniziato, ho firmato il contratto, non mi sembrava vero.”

 

clint eastwood corda tesa 1

 

Su Iris, invece, seguitano le serate dedicate a Clint Eastwood. Stasera doppio appuntamento, alle 21 “Corda tesa” con Geneviene Bujold, diretto da Richard Tuggle, e dopo “Un mondo a parte” con Kevin Costner. Su Rai Movie alle 21 è assolutamente da recuperare, “Eddie the Eagle”, diretto da Dexter Fletcher, che forse ricorderete attore come il ragazzino di “The Elephant Man” di David Lynch, ma che ha poi diretto sia “Rocketman”, il biopic su Elton John, sia in gran parte “Bohemian Rhapsody”, il biopic su Freddy Mercury che lo svalvolatissimo Bryan Singer non riusciva a portare a termine. Anche qui troviamo il Taron Egerton protagonista di “Rocketman”, ma nei panni di Michael Andrews, detto Eddie the Eagle, grande saltatore con gli sci inglese. Ci sono anche Hugh Jackman e Christopher Walken.

 

amici come prima 2

Canale 5 presenta alle 21, 20 il cinepanettone di un anno fa, “Amici come prima” con Boldi e De Sica che tornavano assieme dopo 13 anni di lontananza, con regia firmata da Christian De Sica, ma in realtà del figlio Brando. Vi ricordo solo alcune delle battute celebri del film: “Ma vaffanculo va!”. “Chi ti sembro?”- “Un ricchione”.  “Papà! Anche tu gay?!”. 

 

“Cosa tiene fra le gambe, una vongola?”. Si ride quando vediamo Massimo Boldi con la parrucchetta ancora arzillo dietro alle signorine armato pure di pompetta come Berlusconi, ma a tre velocità, c’è pure quella “trapanazione”.

 

 

amici come prima 1

E si ride con Christian De Sica truccato da badante del vecchio satiro, un po’ Crudelia De Mon un po’ Glen Close un po’ Totò quando fa la donna in Totò Diabolicus. Ovvio che lui, il vecchio satiro, in carrozzella solo perché è pigro, si innamori della badante oversize. Come insegna il mondo della commedia. Lei/lui un po’ si nega di fronte alle proposte più scandolose, “Non gliela faccio! Non gliela faccio!”, un po’ fa la civetta.

 

Ma grande è il desiderio di tornare per entrambi ai bei tempi dorati della coppia Boldi-De Sica, alle scene di sodomia sotto la doccia, anche se qui, dopo anni, è Boldi che spinge e De Sica quello che riceve, alle situazioni ambigue, “Cosa è quella roba lì?” chiede Boldi di fronte a una mal celata erezione della “badante” De Sica eccitato da una bona nella sauna. “Un’ernia collassata…”.

solo gli amanti sopravvivono 1

 

Ma assistiamo anche a una sorta di canto del berlusconismo più meneghino, con un Boldi che erano anni che non si sfogava così tanto in milanese, e, guarda un po’, abita in una delle vere ville di Berlusconi, Villa Cernobbio.

 

C’è tutto, le olgettine, la follia da cavalier pompetta e il sesso in testa come chiodo fisso, ma anche un po’ degli anni della pulitura dei cessi di Poggio Bustone, raccontato con una frenesia anarchica antileghista che punta decisamente alla liberazione dei “culi” (non lo dico io, si sente nel film: “ma sei culo?”), dei trans, di tutti i diversi. Al punto che Boldi e De Sica si troveranno liberi e felici solo nel baracchino che vende wurstel di fronte a San Siro in mezzo a veri trans milanesi molto agées e molto navigati.

l'insegnante

 

Per concludere la serata, come se non bastassero Boldi-De Sica o i film di Nando Cicero, ci metterei anche il cultissimo “Dietro i candelabri”. Non per tutti i gusti, è vero, ma se vi piace solo un po’ il genere impazzirete per questo capolavoro del camp diretto con amore da Steven Soderbergh, che venne presentato con grande successo a Cannes, sorta di biografia del pianista Liberace e del suo fidanzato, Scott Thurson, interpretati non da Paolo Limiti e Floradora, ma da due attori supermachi come Michael Douglas e Matt Damon.

 

E stavolta, la trasformazione di Michael Douglas, anche se quando si toglie la parrucca sembra un po’ Giorgio Bracadrdi al pianoforte, è davvero strepitosa. E Matt Damon nei panni del biondone ingenuo non è da meno.

 

 

dietro i candelabri

Da quando seguiamo l'ingresso proprio di quest’ultimo in un bar alla "Cruising" in pieno 1977 a quando lo vediamo assistere al suo primo concerto di Liberace e sentiamo il celebre pianista che suona con il candelabro sul piano dedicare il brano alla sua vecchia mamma Frances, nientepopodimeno che Debbie Reynolds, siamo già completamente conquistati.

 

un mondo a parte

“Behind the Candelabra”, oltre a essere la biografia del pianista più camp di ogni tempo (certo che lo adoravo, avevo visto anche il suo incredibile film della Republic, “Sincerally Yours”) e la storia dettagliata del suo amore con il giovane Scott Thurson, fra Las Vegas e Los Angeles dei folli anni 70 prima e dopo l'arrivo dell'Aids, che si porterà via Liberace nel 1986, non è solo un capolavoro di messa in scena, di direzione di attori, ma un viaggio nel gusto di un’epoca, la nostra, e del cosa c’è dietro i candelabri della cultura pop americana.

 

l'insegnante

Affidando i due ruoli maggiori a due attori eterosessuali (certo la sicurezza..), e filmandoli nella loro intimità sessuale, quando mai avete visto baci tra Douglas e Damon nudi a letto?, Soderbergh sfonda sia la cortina difensiva del camp e del trash televisivo, sia quella della rilettura, ormai attualissima, della cultura e della rivoluzione gay anni 70.

 

solo gli amanti sopravvivono

Ci sarebbe anche su Rai Movie alle 2, 55 “Solo gli amanti sopravvivono” di Jim Jarmusch con Tilda Swinton e Tom Hiddleston nei panni dei vampiri supersnob e intellettuali, languidi e chic, adorati dalla critica di mezzo mondo, poco social e ’na cifra vintage. Sembrano un po' reduci degli anni 70, pazzi per il rock e le vecchie chitarre. E cercano le sacche di sangue dai medici compiacenti come fosse metadone. E poi ci sono troppi zombi in giro. Anche se loro per zombi intendono gli esseri umani, loffi e senza idee, facili prede per i loro canini. Con incredibili set a Detroit, fra le fabbriche abbandonate del vecchio secolo, e a Tangeri, dove puoi incontrare perfino Christopher Marlowe versione vampiro.

 

the fantastic mr. fox

Chiudo con l’apparizione odierna, su Mubi, del gran bel film di Wes Anderson animato a passo uno tratto da un romanzo di Roald Dahl, “The Fantastic Mr. Fox”. Adorabile.

dietro i candelabri l’insegnante 1l'insegnante l’insegnantebella, ricca, lieve difetto fisico cerca anima gemella il gatto mammone 4il gatto mammone 6clint eastwood corda tesagloria guida il gatto mammonecancer di glauber rochabella, ricca, lieve difetto fisico cerca anima gemellaedwige fenech l'insegnantethe fantastic mr. fox 1gloria guida lando buzzanca il gatto mammoneil gatto mammone 3eddie the eagle michael douglas dietro i candelabriil gatto mammone 2l'insegnante 8

Ultimi Dagoreport

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…