brad harris

IL NECROLOGIO DEI GIUSTI - I NOSTRI UOMINI FORTI PERDONO BRAD HARRIS, 84 ANNI, FORMIDABILE SANSONE DELLA NOSTRA INFANZIA – DAL PEPLUM ACROBATICO ALL’EUROSPY, DA “LA BESTIA IN CALORE” DI PAOLO BATZELLA A "DALLAS", L’ATTORE USA DA PARECCHIO TEMPO ERA TORNATO A MUSCLE BEACH, LA SPIAGGIA DEI FORZUTI DI LOS ANGELES, DOVE ALLENAVA NUOVE LEVE, COME FU LOU FERRIGNO, L’INCREDIBILE HULK DELLA TV -  VIDEO

 

Marco Giusti per Dagospia

 

brad harris

I nostri uomini forti perdono Brad Harris, 84 anni, mitico, invincibile, formidabile Sansone della nostra infanzia, ma fu anche Goliath e Ercole per poi diventare, all’epoca dell’eurospy, l’altrettanto mitico Capitan Tom Rowland della serie Jo Walker o Kommisar X a fianco di Tony Kendall in una serie di film diretti da Gianfranco Parolini e infine uno dei tre protagonisti de I fantastici tre Supermen, versione all’italiana dei supereroi americani.

 

Da parecchio tempo Brad Harris era ritornato in America, anzi a Muscle Beach, la spiaggia dei forzuti di Los Angeles, dove faceva una vita tranquilla, allenando nuove leve, come fu con Lou Ferrigno, l’incredibile Hulk della tv, ma non aveva affatto perso la sua grinta quando lo incontrai una decina d’anni fa.

 

Nato nel 1933 a Sant Anthony, nell’Idaho, Brad Harris avrebbe dovuto occuparsi di economia e di banche, come voleva il padre, ma con un fisico da forzuto finì all’Ucla di Los Angeles a giocare a football e presto lo attirò al cinema. Lo troviamo diviso fra esibizione di culturismo a fianco dei vari Steve Reeves e Gordon Mitchell del tempo e piccoli ruoli nei film e nei telefilm degli anni ’50. Niente di significativo, in realtà, qualche particina da forzuto ne Il viallggio più pazzo del mondo o in Assedio all’ultimo sangue. Ma quando i muscle men americano si spostano in Europa le cose cambiano.

 

Così Brad Harris è uno dei gladiatori a fianco di Kirk Douglas nel capolavoro di Stanely Kubrick Spartacus nel 1960 e nel 1961 è già protagonista del suo primo peplum italiano, Goliath contro i mostri di Guido Malatesta. E’ proprio su questo set che Brad Harris incontra quello che diventerà il suo miglior amico italiano e il suo regista di fiducia, Gianfranco Parolini, che di solito si firmerà Frank Kramer, allora ancora regista della seconda unità.

 

lou ferrigno brad harris

Ma Brad si scontra anche con il pressappochismo del cinema del tempo. Non solo si rompe una gamba, e girerà tutto il film con una gamba ingessata, ma ebbe anche una brutta avventura a Madrid coi leoni, come ricordava bene. “Nello stesso studio, alla Seat, avevano girato Il colosso di Rodi, e lì c’era stata una scena coi leoni. E allora anche a noi hanno voluto fare una scena simile. Mentre aspetto di entrare in scena, leggo casualmente su un giornale un articolo sui leoni. Lo leggo e dico che non faccio questa scena. Prima mi dicono che sono un americano fifone. Poi accettano la mia decisione e chiamano il domatore che si mette la barba e entra nella gabbia dei leoni. Poco dopo i leoni sbranarono il domatore, staccandogli un braccio.

 

Brad Harris

 Poi scapparono per le vie della città”. La notizia non solo è vera, ma venne riportato pochi giorni dopo anche sui giornali italiani (in data 31 ottobre 1960 su “Stampa Sera”: Un domatore assalito e straziato da cinque leoni furiosi per la fame). Con Parolini gira subito dopo due film gemelli utilizzando gli stessi set, Sansone e La furia di Ercole, dove il cattivo è addirittura Serge Gainsbourg. Con Parolini hanno la stessa visione del peplum acrobatico con grandi cascate e grandi scene di botte. Diventa così amico di tutti gli stuntmen italiani. Nei primi anni ’60, in queste coproduzione italo-spagnole o italo-tedesche, Brad Harris passa tranquillamente dal peplum, che era il suo genere preferito, all’eurospy, dall’avventuroso puro al western.

 

Lo troviamo così in film come La sfida viene da Bangkok, Da 077: criminali a Hong Kong, A 001 operazione Giamaica, ma anche I gringos non perdonano. Fino a ritrovare Parolini nella lunga e fortunata serie italo-tedesca di Kommisar X, che da noi divenne Agente Jo Walker, a fianco di Tony Kendall, che era in realtà l’italianissimo Luciano Stella. In questa serie diventa il Capitano americano Tom Rowland, che aggiusta qualsiasi situazione complessa a suon di pugni. Il primo titolo è 12 donne d’oro, seguito da Operazione tre gatti gialli, poi Agente Jo Walker operazione Estremo Oriente, ecc.

 

sansone brad harris

Sempre a fianco di Tony Kendall e con la regia di Gianfranco Parolini, diventato sui titoli Frank Kramer, lo ritroviamo nel divertente e trashissimo I fantastici tre Supermen, che ebbe un percorso tutto suo, spesso cambiando cast e registi. Nel primo il terzo supereroi è lo stuntman e acrobata romano Aldo Canti, che finì poi ucciso nel giro della mala romana. Nel 1966 Brad Harris aveva sposato la bellissima attrice cecoslovacca Olinka Beroka, sorta di statuaria Ursula Andress dell’Est. Con lei girerà il tardo peplum erotichello della Romana Film Le calde notti di Poppea.

 

La Berova, che darà una figlia a Brad Harris, Babrinka, lo lascerà due anni dopo per sposare un miliardario americano. Brad ci rimase molto male. Nei tardi anni ’60 gira una serie di filmetti dove spesso è anche il prodtture e lo stunt coordinator. Si passa da Eva, la venere selvaggia a Cin Cin… Cianuro, da Wanted Sabata al curioso Lo strangolatore di Vienna di Guido Zurli. Con Bitto Albertini girerà un tardissimo peplum, Il ritorno del gladiatore più forte del mondo, per poi passare all’horror con La casa della paura di William Rose e Lady Dracula.

 

Nel 1977 lo troviamo sul set di La bestia in calore di Paolo Batzella, che si firma nella versione porno del film Ivan Kathansky. Ma il cinema di genere italiano stava praticamente finendo. Harris gira un episodio di Derrick in Germania e torna in America per fare da stunt coordinator a Lou ferrigno nella serie L’incredibile Hulk. Con Ferrigno tornerà nel 1983 a Roma per l’Ercole prodotto da Golan&Globus diretto da Luigi Cozzi. Brad Harris pensava a ben altra operazione.

 

brad harris

I due produttori sono costretti a accettarlo come Re Zeus in quanto amico e allenatore di Ferrigno. Ma non è così che si rivitalizzerà il genere. Negli anni ’80 lo ritroviamo attore in lunghe serie di successo come Dallas o Falcon Crest. Ma per tutta la vita penserà ai suoi peplum e ai film di Sansone e Goliath. 

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."