maurizio pradeaux

IL NECROLOGIO DEI GIUSTI - SE NE VA UN ALTRO DEI PICCOLI MAESTRI DEL NOSTRO CINEMA DI GENERE, MAURIZIO PRADEAUX, ROMANO, 91 ANNI, AUTORE DI FILM STRACULT COME IL WESTERN “RAMON IL MESSICANO” CON ROBERT HUNDAR, LO SPY “28 MINUTI PER 3 MILIONI DI DOLLARI” E I THRILLER “PASSI DI DANZA SU UNA LAMA DI RASOIO” E “PASSI DI MORTE PERDUTI NEL BUIO”, PRODOTTI DAL MITICO NONNO UGO ROSSETTI DELL’OMONIMO MOBILIFICIO - ULTIMO FILM, USCITO NEL 1989, DOVREBBE ESSERE IL THRILLER EROTICO “THRILLING LOVE – TRADIMENTI A CAPRI” CON TONY KENDALL ALIAS LUCIANO STELLA E LA PORNO STAR SHARON KANE. USCITO IN VERSIONE SOFT E HARD. NEGLI ULTIMI ANNI, PRADEAUX HA SCRITTO ROMANZI SENZA PIÙ TORNARE AL CINEMA - VIDEO

 

Marco Giusti per Dagospia

 

maurizio pradeaux

Se ne va un altro dei piccoli maestri del nostro cinema di genere, Maurizio Pradeaux, romano, 91 anni, autore di film stracult come il western “Ramon il messicano” con Robert Hundar, lo spy “28 minuti per 3 milioni di dollari” con Richard Harrison, il macaroni war movie “I leopardi di Churchill” con Klaus Kinski e Richard Harrison, i thriller “Passi di danza su una lama di rasoio” e “Passi di morte perduti nel buio”, prodotti dal mitico Nonno Ugo Rossetti dell’omonimo mobilificio.

 

Girò perfino un film di cani, “I figli di Zanna Bianca” e il thriller hard “Thrilling Love” nel 1989. Come molti cinematografari inizia dal basso. Lo troviamo aiuto segretario di produzione su “Canzone d’amore”, assistente di produzione su “La Pica sul Pacifico” del 1959, ma anche su capolavori del tempo prodotti e diretto da Emimmo Salvi come “Vulcano, figlio di Giove”, o “Il ribelle di Castelmonte”, “Una storia di notte” di Luigi Petrini.

 

28 minuti per 3 milioni di dollari 1

Il suo vero esordio da regista di genere è il western “Ramon il messicano” con Robert Hundar alias Claudio Undari, una delle prime star del genere. E’ un film poverissimo col Messico ricostruito tutto vicino a Roma.

 

Raccontava lo stesso Maurizio Pradeaux (a Gabriel Di Nunzio per TV Trash blog): “Io avevo finito di fare un film che si chiamava "I 4 cantoni" (i 4 cantoni di Via Veneto, a Roma, tra Via Ludovisi e Via Boncompagni), e il produttore, che era di Bologna, Marino Carpano, aveva scritturato un grande cast.

 

 

klaus kinski i leopardi di churchill

C'era Leroy, Scilla Gaber… ma il produttore perse tutti i soldi, e gli dissi che se voleva fare un film commerciale, doveva fare un western. E avevo pronto il soggetto, e gli ho detto, al produttore: ti faccio anche la regia! Avevamo preventivato 100 milioni di lire di costo”.

 

ramon il messicano 1

Secondo Oberdan Trojani, direttore della fotografia “Maurizio Pradeaux era uno che faceva l’autista con Emimmo Salvi, un direttore di produzione, quando facevamo i film mitologici. Salvi ha scritto questo soggetto [che però figura come di Pradeaux, ndr] e ha trovato un finanziatore di Bologna.

 

E poi volle fare sempre con Pradeaux Ventotto minuti per tre milioni di dollari, un film del tipo 007, e ci rimise, perché non era un film che si poteva fare in economia. L’unico modo di fare i film western in economia era quello di seguire sempre la corrente, di non cercare mai di metterci qualcosa di nuovo”.

 

thrilling love

 

Pradeaux racconta così la lavorazione: "gli interni alla De Paolis, gli esterni a Colle Pardo, vicino ad Alatri - Frosinone - e a Manziana, nel bosco di Manziana (vicino Bracciano) le scene con i cavalli, e a Monte Gelato vicino Mazzano, al fiume Treia, con cascate cascatelle; scelsi la location andando a pesca, c'era un sentiero di quelli per il pascolo delle capre, camminando dentro mi sono trovato di fronte a uno spettacolo della natura, ma fui il primo ad inaugurare quella location; moltissimi altri andarono a girare alle cascate del Treia e ancora oggi molte scene sono girate lì".

 

Il film andò pure benino. Qualche anno dopo scriverà per Roberto Bianchi Montero un altro western di coproduzione italo-spagnola, “I senza Dio” con Antonio Sabato. Funziona bene il bellico “I Leopardi di Churchill” con Klaus Kinski e Richard Harrison e ancor meglio il suo primo thriller, sempre di coproduzione italo-spagnola, “Passi di danza su una lama di rasoio”, uscito nel 1973 con Robert Hoffman Susan Scott alias Nieves Navarro, Anuska Borova, Simon Andreu, girato nella Barcellona dei fratelli Balcazar, anche coproduttori assieme a George Martin, che ha un piccolo ruolo.

passi di morte perduti nel buio.

 

Al punto che ne girerà subito dopo un altro dal titolo analogo, “Passi di morte perduti nel buio”, 1976, con Robert Webber, Leonard Mann, Vera Krouska, Barbara Seidel, questo prodotto da Ugo Rossetti, meglio noto come Nonno Ugo per la Salaria Film.

 

Fu infatti nei capannoni di Nonno Ugo sulla Salaria che trovai una marea di cassette del film, che doveva essere per Nonno Ugo uno sforzo non indifferente. Ultimo film, uscito nel 1989, dovrebbe essere il thriller erotico “Thrilling love – Tradimenti a Capri” con Tony Kendall alias Luciano Stella e la porno star Sharon Kane. Uscito in versione soft e hard. C’è anche una delle ragazze del Cacao Meravigliao, Thel Montenegro, particolarmente in azione. Negli ultimi anni, Pradeaux ha scritto romanzi senza più tornare al cinema.

passi di danza su una lama di rasoio maurizio pradeaux 28 minuti per 3 milioni di dollari klaus kinski i leopardi di churchill 228 minuti per 3 milioni di dollari maurizio pradeaux ramon il messicano 2ramon il messicano 3 ramon il messicano thrilling love maurizio pradeauxpassi di morte perduti nel buio klaus kinski i leopardi di churchill

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…