uomini contro rosi

ECCO CHI VOLLE LA MATTANZA DELLA GRANDE GUERRA – PAOLO ISOTTA: LA FOLLIA DELLE CLASSI DIRIGENTI, L’AMBIZIONE DI MUSSOLINI E IL SUPEROMISMO DI D’ANNUNZIO (ANCHE SE I SUOI SCRITTI DI GUERRA BLATERANO MENO DI QUELLI DI THOMAS MANN) CI SPINSERO VERSO IL DEVASTANTE CONFLITTO - LA SENTENZA DI SOFOCLE: "IL DIO FA PRIMA USCIRE DI SENNO COLORO CHE VUOL PERDERE" - VIDEO

Paolo Isotta per “Libero Quotidiano”

 

uomini contro rosi

Il 2018 è stato il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, quella che Ernst Nolte chiama il primo atto della guerra civile europea: la seconda non è stata che la prosecuzione della prima, e il trattato di Versailles è la prima causa che ne pone le premesse.

 

Sia per le follie compiute per creare sulla carta nuove e artificialissime nazioni, sia per come vennero inumanamente conculcate le vinte, sia per come venimmo trattati noi, di nome vincitori ma in fatto depauperati come sconfitti. Alle ferite aperte e secolari se ne aggiunsero di nuove. La massima di Scipione, uno dei più grandi e più illuminati condottieri della storia, è stata nel Novecento sempre calpestata: bisogna vincere e mai stravincere.

PAOLO ISOTTA

 

Sui prodromi della guerra esiste una vasta letteratura storica. Le classi dirigenti vennero prese da una sorta di follia collettiva, che si univa agli interessi, industriali e no, di gran parte di esse, a scatenare il conflitto, e forse persino a prolungarlo. Da follia vennero presi anche Mussolini e d' Annunzio, i quali furono interventisti, per idealismo e ambizione il primo, per idealismo e superomismo il secondo.

 

Ma d' Annunzio fu valorosissimo combattente, e i suoi scritti di guerra blaterano meno di quelli di Thomas Mann, sull' opposta barricata. Per la prima volta, salvo le controversie teologiche dei primi secoli del cristianesimo, il nemico incarnò il Male Assoluto. Alla follia collettiva si sottrassero poche grandi figure: in Italia Benedetto Croce e quello che ancora gode di una storiografia controversa, Giovanni Giolitti: per me uno dei nostri veri statisti.

la grande guerra

In Francia soprattutto Romain Rolland, il grande storico della musica e romanziere.

Questi dovette addirittura esulare, come lo dovette Stefan Zweig.

 

Nelle meravigliose Memorie intitolate Il mondo di ieri la descrizione della pazzia contagiante l' Europa è vivida come in poche altre pagine; e l' Autore mostra che i pacifisti delle due parti rischiavano concretamente la condanna a morte per alto tradimento.

 

Un discorso a sé meritano le classi militari. I comandanti d' esercito e gran parte dei generali e molti ufficiali erano macellai dominati da un insieme di ottusità e ferocia. Basta, per comprenderlo, leggere una biografia di Cadorna, che guidava il nostro esercito, fatto di pazienti eroi sacrificantisi inutilmente; o una storia della rotta di Caporetto. I veri nemici dei fanti erano i marescialli e i generali.

uomini contro rosi

 

Essi di continuo comandavano di sparare sulle truppe proprie, persino di bombardarle, sol se esitassero a uscire dalle trincee per esporsi all' artiglieria e ai gas e a una morte certa. Un piccolo, aureo libretto di Emilio Lussu, Un anno sull' altipiano, racconta la vita quotidiana nelle trincee, i soldati mandati a morire per ostinazione e capriccio, la vanità dei generali quasi crescente col crescere del numero di caduti propri.

 

SORDI E GASSMAN NE _LA GRANDE GUERRA

Da questo libro è stato tratto un dei migliori films di Francesco Rosi, Uomini contro. La denuncia della guerra, e di come era condotta, ha fatto nascere capolavori del cinema. Dal primo All' ovest niente di nuovo, tratto dal libro di Erich Maria Remarque, del 1930, di Lewis Milestone: e venne censurato in molti Paesi, a cominciare dal nostro. A Orizzonti di gloria di Stanley Kubrick, del 1957, che mostra come si svolgesse la guerra vista dai francesi. A Per il re e per la patria di Joseph Losey. Non si saprebbe quale fra le gerarchie militari fosse meno composta di macellai.

 

VITTIME E CARNEFICI Le vittime principali, oltre la truppa, erano gli ufficiali inferiori, richiamati o volontarî. Da noi venne falciata la parte migliore della borghesia, sinceramente patriottica. I libri e i films sono concordi nel mostrare i crescenti disagio e dissenso, in ogni esercito, di questi ufficiali, di fronte all' assurdo nel quale erano costretti a vivere e al quale dovevano contribuire.

 

lussu cover

Il capolavoro fra tutte le pellicole è per me La grande illusione di Jean Renoir. Questa apre interrogativi addirittura metafisici, pur se sia percorsa da una vena anche leggera e satirica. Il sommo regista era figlio di un sommo pittore; ed è a me carissimo per essere stato il solo capace di trarre una riduzione cinematografica di valore dalla Madame Bovary di Flaubert: uno dei più alti romanzi mai scritti, e contro il quale si sono rotte le corna tutti gli altri cineasti, compreso Chabrol, il quale nel suo film cade in veri errori di grammatica e non può essere a Renoir nemmeno paragonato per elevatezza di stile.

Locandina La Grande Guerra

 

LE MEMORIE Un altro splendido libro di memorie è Goodbye to All That, Addio a tutto questo (1929), di Robert Graves, ripubblicato dalla Adelphi nel 2016. Graves, nato a Wimbledon nel 1885, nipote per parte materna del grande storico tedesco Leopold von Ranke, era di origine irlandese e venne arruolato nel 1914 mentre era iscritto all' università di Oxford. Nel 1929 lasciò per sempre il suo Paese per trasferirsi a Majorca. Erano tempi nei quali uno scrittore poteva ancora vivere del suo lavoro; e Graves, filologo classico e mitologo, non era un romanziere facile. A romanzi eruditi come Io Claudio e Il divo Claudio, dedicati al mondo imperiale romano, o a quello sul condottiero bizantino Belisario, unisce fittissime e dotte ricerche di mitologia, come I miti greci e La dea bianca. La prima parte delle Memorie riguarda soprattutto l' educazione scolastica nelle cosiddette public schools, ossia i collegi privati. Egli spiega che il sistema sul quale si basavano, e si sarebbero continuate a basare, rafforzava l' omosessualità di chi ne aveva l' istinto, e la provocava in chi non ne portava la nativa tendenza.

remarque cover

 

MUSSOLINI E D ANNUNZIO

Tutta la upper class ne era intrisa. Eppure era ancora un grave reato, vieppiù perseguito in guerra. La parte principale è un racconto d' imparagonabile forza, e del tutto tremendo, delle trincee. Il gas, l' ossessione delle bombe e della mitragliatrice, gli assalti nella terra di nessuno, il fango, i parassiti, i topi, gli escrementi; e il sadismo degli ufficiali superiori; e le fucilazioni e decimazioni per codardia o insubordinazione. Tutto Questo, ciò a che egli dà l' addio, nasce anche da psicopatia e ne produce: egli narra che, gravemente ferito e dato per morto, continuò per anni a essere perseguitato da ossessioni, incubi, allucinazioni. Riguarda milioni di combattenti di tutte le parti. Eppure, vi si trae la vivida immagine dell' infinita capacità che ha l' uomo di adattarsi a tutto: nel male, intendo, ché "del bene si stucca", dice Machiavelli.

 

La nascita e lo svolgimento della Prima Guerra Mondiale, ma forse di ogni guerra, si possono commentare solo con la sentenza di Sofocle: «Il dio fa prima uscire di senno coloro che vuol perdere».

paolo isottaMUSSOLINI E D ANNUNZIO GABRIELE D ANNUNZIO

www.paoloisotta.it

GABRIELE D ANNUNZIO

Ultimi Dagoreport

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”