marta marzotto pietro ingrao

MARTA DA LEGARE – LA PASSIONE SEGRETA DELLA MARZOTTO: PIETRO INGRAO – “ERO PAZZA DI LUI. E AVREI LASCIATO CHIUNQUE, PER LUI” - LA CONTESSA HA AMATO TRE UOMINI: UMBERTO MARZOTTO, RENATO GUTTUSO, LUCIO MAGRI, PER UN CERTO PERIODO PERFINO CONTEMPORANEAMENTE. POI PIU’ NULLA. “CHE ORRORE, L' IDEA DEL SESSO CON LA DENTIERA SUL COMODINO...CON I MIEI TRE UOMINI HO VOLATO, ORA NON MI VA DI ZOPPICARE" - DIECI STREPITOSI CONSIGLI ALLE DONNE 

Cesare Lanza per “la Verità”

 

L'ho incontrata tante volte e alcune volte l' ho intervistata, a lungo: non c' erano domande alle quali Marta Marzotto rifiutasse di rispondere. Tra i tanti argomenti, quello che ricordo con maggior divertimento è il decalogo, ovviamente sull' amore, che riuscii ad avere da lei. Ecco, subito, i dieci strepitosi consigli che Marta, con sincerità e ironia, e - come sempre nella sua vita - senza superbia né arroganza, si ingegnò a dare alle donne innamorate e desiderose di amare ed essere ricambiate e rispettate.

marta e umberto marzotto 1

 

1 Fate sesso, se avete desideri, senza problemi. Non fate come me. Ogni lasciata è perduta.

2 Volate alto, metteteci fantasia. Se non avete una storia d' amore, inventatevela. Al cinema, da ragazza, mi immedesimavo, ero la protagonista, vivevo il film in tutti i ruoli3 Parlate poco di voi e di quello che avete in mente, mai di sesso, ma cercate di essere protagoniste.

4 Nessun complesso verso i tabù. Nessuno mai vi ringrazierà, se siete fedeli. Non fate collezionismo, ma cogliete l' attimo fuggente.

5 Accennate il primo passo, se vi va. Potete avere chi volete.

 

marta e umberto marzotto

6 Vince chi fugge, ma inutile fuggire se lui non vi insegue.

Fatevi trovare.

7 Gelosia al punto giusto: stuzzicare senza soffocare.

8 Siate più costose possibili.

Più costate, più valete. Ovviamente, entro i limiti delle sue possibilità.

9 Perdonate. Ma non dimenticate.

Ogni tanto, ricordate E l' unico perdono totale resta comunque, e sempre, soltanto la vendetta.: Si può amare contemporaneamente, a patto di essere fedelissimi nei sentimenti.

matteo e marta marzotto

Ognuna di noi, in amore, è quella che il tuo uomo o i tuoi uomini ti consentono di fare.

Credo basti questo imprevedibile decalogo per farci riflettere sulla complessa personalità di una delle donne più affascinanti che abbia incontrato in vita mia.

 

 

L' ultima volta che ho incontrato Marta, fu nella sua casa di Milano, qualche settimana prima della morte. Ricordo una mia malinconica sensazione: voleva fare il bilancio della sua vita? Mi sembrava pronta ad aprirsi, ancor più di quanto facesse abitualmente.

I ricordi mi portano inevitabilmente alle vicende dei suoi tre grandi amori. Umberto Marzotto, Renato Guttuso, Lucio Magri. Una storia romanzesca, degna di un grande romanziere russo come Lev Tolstoj! Marta ha amato con passione tutti e tre, per un certo periodo perfino contemporaneamente.

Dopo di loro, più nessuno: niente sesso, amicizie affettuose sì, «che orrore, mi disse «l' idea del sesso con la dentiera sul comodino...

Con i miei tre uomini ho volato, ora non mi va di zoppicare». Il triplice volo finì quando Guttuso morì: si accese un (ipocrita) scandalo.

marina ripa di meana marta marzotto

 

Una volta l' incontrai nei giorni del suo 70° compleanno. Le dissi subito che volevo parlare solo dei suoi amori e delle sue emozioni amorose.

Ironizzò: «Alla mia età! Non ricordo, non ricordo. E chissà come si fa, l' amore. Sembra di ricordare che una si sdraia e aspetta». Ci vedemmo all' Hotel Inghilterra, a Roma.

La invitai a parlare, senza elusioni, di tutti i suoi amori.

 

«Tutti i miei amori! Parli come se dovessimo prendere l' elenco telefonico. E allora voglio stupirti un' altra volta: io, in vita mia, ho avuto solo tre uomini: Marzotto, Guttuso e Magri.

»- Fammi capire però, in che senso tre uomini soltanto?

«Nel senso che pensi tu!

isabella biagini con moravia e marta marzotto

»- E tutti i flirt che ti sono stati attribuiti? I pettegolezzi, le indiscrezioni sui giornali, nei salotti?

«Quella è panna montata, a volte anche divertente. Ma sfido chiunque a sostenere seriamente, a dimostrare che io abbia avuto altri amori. La verità è che io sono sempre stata molto difficile, in amore. Timida e difficile».

- Spiegami!

«Io ero una ragazza povera, poverissima. Ed ero tesa a conquistare il mio posto al sole. Una ragazza non stupida, ai miei tempi, per prima cosa difendeva, come si diceva, la sua virtù».

 

- Cominciamo da Umberto Marzotto.

«Era il principe azzurro. Io, a quindici anni, già facevo sfilate ed ero molto corteggiata.

Allora non si parlava di top model, ci chiamavano mannequin volanti. Ero alta, lunga, forse la ragazza più alta di Pavia Umberto arrivò come l' angelo salvatore: aveva tutto quello che una ragazza può sognare, biondo, occhi azzurri, intelligente, colto, sportivo.

Un nobile. L' uomo dei sogni».

tom barrack marta marzotto

 

- Era, anche, molto ricco.

«E io sinceramente innamorata, cercavo il mio posto al sole: non sapevo bene cosa volevo dalla vita, ma questo traguardo mi era chiaro. Uscire dalla mia condizione sociale.

E tuttavia di Umberto Marzotto mi innamorai: abbiamo fatto cinque figli insieme. Scusami, se avessi voluto il patrimonio dei Marzotto, un figlio solo sarebbe bastato, o no?».

- Consentimi: vergine al matrimonio?

MARTA MARZOTTO

«Al matrimonio no. Per Marzotto, sì».

- Come andò? Una stagione matrimoniale felice?

«Ero gratificata, stavo bene, senza pensieri. Soffrivo di gelosie, ma cercavo di perdonare, ero complice. Lui aveva grande classe, era tenero Con lui scoprii il vero sesso. Ed ero entrata in un mondo dorato».

- E i problemi? Le sue infedeltà?«Se il Padreterno ci avesse voluto fedeli, ci avrebbe fatto fedeli».

- Te lo chiedo con animo laico: ti sembra giusto affibbiare al Padreterno i problemi coniugali?

MARTA MARZOTTO

«Insomma, voglio dire, è la vita. Umberto era un uomo tenerissimo. Ma mi mollava. Era molto generoso, ma quando ero incinta e poi nasceva uno dei nostri figli, io restavo ad allattare, a casa, e lui partiva, a Cortina, a caccia a Dubrovnik Fino al giorno in cui scoprii un suo tradimento, con una delle mie migliori amiche.

Fu un trauma».

 

matteo e marta marzotto

Poi, Renato Guttuso.

«Lo conobbi l' anno in cui nacque il mio primo figlio, Vittorio. Fu l' anno in cui Guttuso vinse il premio Marzotto: a una cena in casa di Rolly Marchi, che si occupava di vendere i suoi quadri. Eravamo seduti spalla a spalla. Vidi un quadro bellissimo ed esclamai: io questo lo voglio! E una voce bellissima alle mie spalle: daglielo, Rolly. Chissà, forse era un regalo. Ma Rolly me lo fece pagare. Com' era giusto».

 

- E poi?

MARTA MARZOTTO

«Passò tanto tempo. Un giorno scendo a Roma in vacanza e Graziella Lonardi mi obbligò a telefonargli: voleva che glielo presentassi, per acquistare un suo quadro, in realtà, credo, per conoscerlo.Mi diede il primo bacio, quando lasciammo la casa. Ero emozionatissima».

- Com' era, Guttuso?

«Era un uomo da corteggiamento all' antica. Mi scrisse subito decine di lettere fermo posta, a Orbetello. Con frasi irresistibili. Negli anni, poi, mi scrisse migliaia di lettere».

MARTA MARZOTTO

 

- Quale differenza, tra Marzotto e Guttuso?

«Umberto mi aveva sedotto con il suo fascino. E per il fisico. Di Renato mi innamorai per la mente: era un incantatore di serpenti, pieno di erotismo, al limite con i confini della pornografia, ma ricco di sottigliezze, di sfumature».

- Geloso?

«Molto».

 

- Sensuale?

«Sfrenato. Ma non chiedermi particolari, non sono il tipo».

- E tutti sapevano.

«Sì, tutti sapevano.

MARTA MARZOTTO

Nelle mie storie, anche quando arrivò Magri, tutti sapevano tutto.Non c' erano slealtà».

- È difficile pensare che non ci siano stati altri uomini, davvero, nella tua vita.

«Che vuoi sapere? Di fronte alla tua smisurata curiosità, potrei anche lasciarmi andare a una confidenza.»-

 

Quale?

matteo e marta marzotto

«Ho qualche esitazione. Perché lui non ha mai saputo niente, sono certa che non abbia mai immaginato niente. E spero che non si dispiaccia per questa rivelazione. La verità è che ero pazza di lui. E avrei lasciato chiunque, per lui».

- Chi?

«Pietro Ingrao».

- E a quando risale, questa passione segretissima?

«Agli anni Ottanta».

- E quindi, diciamolo ancora per l' ultima volta, i tuoi uomini sono stati solo tre.

«Importanti, importantissimi. Ma solo tre».

- Arriviamo a Magri. Da un amore a due, da due a tre. Contemporaneamente.

«Come ti ho detto, tutti sapevano tutto. Renato mi scrisse una lunghissima poesiola, che cominciava con: "Ave Martina, madre di Dia" e finiva con "ma liberaci dal Magri e così sia"».

MARTA MARZOTTO

- Com' era Magri?

«Un formidabile rivoluzionario da salotto. Guai se per il gigot d' agneau non c' erano il purè di mele e la salsa di menta: non ci si poteva sedere a tavola. O se i chicchi di caviale non erano g-g-g grossi grani grigi».- Sento un perfido sarcasmo.

«Fu di un' abilità diabolica, nell' accendermi. Chissà, psicologicamente, la castellana voleva prevalere sulla Castellina. Penso che lui sia stato fedele soltanto a Luciana. Per il resto, si sentiva in dovere di andare a letto con chiunque.

MARTA MARZOTTO BEATRICE BORROMEO TWEET

 

Bello, intelligentissimo e infelice».

- Durò molto?

«Dieci anni. Dormivamo abbracciati, quasi senza respirare. Voleva un figlio da me.

Ma non potevo accontentarlo.

Lui in fondo amava solo sé stesso, il resto era tutta una posa plastica.

»- Puoi definire in tre sole parole i tre uomini della tua vita?

«Il fascino di Umberto. La fantasia di Renato. La stronzaggine di Magri».

 

- Escludendo, pare di capire, il terzo, chi ti manca di più?

marta marzotto

«Guttuso. Anche per la qualità culturale della vita, al suo fianco. Mi fece conoscere Leonardo Sciascia, Alberto Moravia che addirittura mi intervistò, e ne fui lusingatissima.

»- Verso Marzotto e Guttuso hai parole affettuose, rispettose. Verso Magri no.

Sei risentita.

«Di più: schifata.

»- Cosa gli rimproveri?

«La grettezza, l' egoismo, il cinismo... Dopo lo scandalo e il chiasso successivo alla morte di Guttuso, lui si impaurì. Pensa, mi propose di vederci di nascosto: dopo dieci anni!».

 

- Mai più visto?

INGRAO 8

«Una volta, in coda all' aeroporto.

Volse lo sguardo, per far finta di non avermi visto. Gli diedi un colpetto sulla spalla: guardi onorevole, sarei io a dover far finta di non vederla, non certo lei».

- Alla morte di Guttuso, in conseguenza, dello scandalo, tu perdi tutti etre i tuoi uomini, di colpo.

Renato muore. Marzotto chiede il divorzio. Magri scappa.

«È così. Tre volte vedova.»

marta marzotto foto vogue.itmarta marzotto 6INGRAO BERLINGUERINGRAO 7romina nizar cesare lanza (2)CESARE LANZA - UGO TOGNAZZI - EDOARDO RASPELLIPalmiro Togliatti, Giorgio Amendola e Pietro IngraoguttusoSciascia e Guttusomarta marzotto 7marta marzotto 4MADDALENA LETTA MARTA MARZOTTO MARTA MARZOTTO Marta Marzotto canta con lo stornellatore marta marzotto (1)Marta Marzotto accaldata marta marzotto (12)marta marzotto (8)marta marzotto 3marta marzotto (9)beatrice borromeo marta marzottomarta marzotto 2marta marzotto e magrimarta marzottomarta marzotto 1

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....