
E’ L’AMORE LA VERA RIVOLUZIONE! - SENTITE KARL MARX COSA SCRIVEVA ALLA SUA DONNA: “L’AMORE NON PER IL PROLETARIATO, BENSÌ L'AMORE PER TE, FA DELL' UOMO NUOVAMENTE UN UOMO” - DA GOETHE (“SENZA TE MI SENTO COME UN UOVO CRUDO”) A AMY WINEHOUSE, TUTTI SCRIVIAMO LETTERE D’AMORE. ANCHE SE SAPPIAMO CHE NON SERVONO A NULLA – L'ULTIMA, STRAZIANTE LETTERA DI VIRGINIA WOOLF AL MARITO - QUELLA VOLTA CHE PIERA DEGLI ESPOSTI DICHIARO’ LA SUA DEVOZIONE A ROBERT MITCHUM: ''IO AMO TUTTO DI TE PERCHÉ TUTTO È AMBIGUO, OSCENO E SPERANZOSO. E QUANDO TI VEDO AMO DI PIÙ LA VITA. TUTTE LE TUE ROTONDITÀ SONO UN INNO ALL'ABBANDONO E IO, CHE NON MI ABBANDONO MAI, ASPETTO CHE TU VENGA UN GIORNO DALL'AMERICA IN VIA DEL GOVERNO VECCHIO, 22 ROMA PER TOCCARTI CON UN DITO E RENDERMI CONTO CHE QUELLA MERAVIGLIA CHE SEI PER ME ESISTE VERAMENTE’’ - VIDEO
piera degli esposti robert mitchum
Quasi tutti hanno scritto lettere d'amore ma quelle dei personaggi celebri spesso sono diventate famose con loro. Infelici, erotiche, struggenti, disperatamente o moderatamente inutili. Capaci, comunque, di attrarre la nostra curiosità sentimentale.
Scriviamo lettere d' amore per spiegare, convincere, riparare. Per dire addio o per giocare con qualcuno che non conosciamo, come fa Piera Degli Esposti dichiarando a Robert Mitchum la sua eterna devozione. Qualcuno con le lettere riempie la lontananza, altri creano una lontananza sufficiente per riuscire ad amare. Ma nella maggior parte dei casi le lettere d'amore non servono a niente.
Marina Cvetaeva ne ha scritte di magnifiche, a uomini e donne, senza stringere nessuno tra le braccia, senza baciare uno solo di quei poeti, quelle divine attrici che sembra bramare all'ultimo respiro. Cyrano de Bergerac ha suggerito le più dolci, irresistibili parole a quel tonto di Cristiano, perché potesse conquistare l'amata Rossana. E quando finalmente Rossana capisce, Cyrano muore, lasciando dietro di sé solo il rimpianto.
amy winehouse blake fielder civil (3).
Amy Winehouse, il genio indiscusso dello strazio sentimentale, in una lettera al marito Blake Fielder scrive "non smetto mai di pensarti, e so che anche tu pensi a me continuamente. Vorrei che non fosse così, vorrei che ci vedessimo piuttosto, ma altrimenti sì, vorrei che fosse così, piuttosto".
Non è forse questo il segreto? Le lettere d'amore che non servono a niente hanno la forza bruta e magnifica delle cose che non vorremmo fare, che preferiremmo non fare, ma se non le facciamo esplodiamo, ci si spezza il cuore a metà. Avvicinano, allontanano, evocano, disperdono, spiegano e poi revocano, aggiungono ma invece tolgono.
Sono quello che facciamo accadere nell'attesa che accada quello che vorremmo veramente. Sono il punto in cui precipita l'ossessione. Alcune le spediamo, molte preferiremmo non averle spedite. Ma soprattutto non hanno una sintassi alternata: sono singoli, struggenti messaggi che contengono già la loro risposta.
Per l'innamorato, scrive Roland Barthes in ‘’Frammenti di un discorso amoroso’’, la lettera non ha alcun valore tattico, è puramente espressiva, perché quella che io intraprendo con l'altro non è una corrispondenza, ma una relazione. E una relazione mette in rapporto due immagini, non due persone. Due smanie, due ossessioni. O peggio ancora una sola, e chissà cosa di ostinatamente silenzioso.
GUSTAVE FLAUBERT
Questa è una delle lettere di Gustave Flaubert a Louise Colet, poetessa francese. La donna inaugurò un salotto letterario dove incontrò, tra gli altri, lo scrittore. Nel 1846 cominciò la loro relazione che durò otto anni. La lettera è datata Croisset, 6 o 7 agosto 1846.
‘’Sono spezzato, stordito, come dopo una lunga orgia, mi annoio da morire. Ho un vuoto inaudito dentro il cuore, io che ero così calmo, così fiero della mia serenità, e che lavoravo dalla mattina alla sera con un accanimento inflessibile, non posso né leggere né pensare né scrivere. Il tuo amore mi ha reso triste. Vedo che soffri, prevedo che ti farò soffrire.
Vorrei non averti mai conosciuta, per te, e poi per me, e tuttavia il pensiero di te mi attira senza posa.... Non ho ricevuto dal cielo una costituzione allegra. Nessuno ha più di me il sentimento della miseria della vita. Non credo a nulla, nemmeno a me stesso, il che è raro. Faccio dell'arte perché questo mi diverte, ma non ho alcuna fede nel bello più che nel resto...
Ogni sentimento che arriva dalla mia anima si inacidisce come il vino che viene messo in vasi troppo usati... Da quando ci siamo detti che ci amavamo, tu ti chiedi donde venga la mia riserva ad aggiungere "per sempre". Perché? È che io indovino il futuro. È che continuamente si drizza davanti ai miei occhi l'antitesi.
Non ho mai visto un bambino senza pensare che diventerà un vecchio, né una culla senza prevedere la tomba. La contemplazione di una donna nuda mi fa pensare al suo scheletro... Avrei voluto passare nella tua vita come un fresco ruscello che avrebbe rinfrescato i bordi alterati e non come un torrente devastante. Il mio ricordo avrebbe fatto trasalire la tua carne e sorridere il cuore. Non maledirmi mai! Via, ti avrò molto amata prima di non amarti più...’’
MARINA CVETAEVA
Marina Cvetaeva visse con lo scrittore Boris Pasternak un lunghissimo amore epistolare: si scrissero per 14 anni. Questa è datata 10 luglio 1926 (da St. Gilles-sur-vie).
‘’Boris, Boris, come saremmo felici - a Mosca, a Weimar, e a Praga, - in questo e soprattutto nell'altro mondo, che è già tutto in noi. Le tue eterne partenze (così me le figuro) e - qualcosa che dal pavimento mi guarda con i tuoi occhi. La tua vita - assente - con tutte le strade del mondo - e poi da me, a casa. Io non sopporto la presenza, e neanche tu. Andremo d'accordo.
Caro, fai esplodere il cuore ricolmo di me. Non torturarti. Vivi. Non tormentarti per tua moglie e tuo figlio. Ti assolvo da tutto e da tutti. Prendi quello che puoi - finché hai ancora voglia di prendere! Ricorda che il sangue è più vecchio di noi, soprattutto il tuo sangue semita. Non cercare di addomesticarlo. Prendi tutto da un'altezza lirica, anzi no - epica!
Scrivimi - oppure non scrivermi - di tutto, fai come vuoi. Io, a parte tutto, e cioè prima e dopo tutto (fino alla prima luce dell' alba!) ti sono amica.
M.
KARL MARX
Marx si fidanza con Jenny von Westphalen, figlia del barone Ludwig. Si sposarono nel 1843. Questa lettera a lei è stata scritta il 21 giugno 1856 (da Manchester).
‘’Sogno e io so immediatamente che il tempo è servito al mio amore per ciò a cui servono il sole e la pioggia alle piante, per crescere. Il mio amore, appena sei lontana, appare per ciò che è, un gigante in cui si concentra tutta l'energia del mio spirito e tutto il carattere del mio cuore.
Io mi sento di nuovo un uomo, perché provo una grande passione, e la molteplicità in cui lo studio e la cultura moderna ci impigliano, e lo scetticismo con cui necessariamente siamo portati a criticare tutte le impressioni soggettive e oggettive, sono fatti apposta per renderci piccoli e deboli e lamentosi e irrisoluti. Ma l'amore non per l'uomo di Feuerbach, non per il metabolismo di Moleschott, non per il proletariato, bensì l'amore per te, fa dell'uomo nuovamente un uomo’’.
virginia woolf e il marito leonard
VIRGINIA WOOLF
L'ultima lettera di Virginia Woolf: la scrisse al marito, Leonard, il 28 marzo 1941, prima di uccidersi.
‘’Carissimo, sono certa di stare impazzendo di nuovo. Sento che non possiamo affrontare un altro di quei terribili momenti. E questa volta non guarirò. Inizio a sentire voci, e non riesco a concentrarmi. Perciò sto facendo quella che sembra la cosa migliore da fare. Tu mi hai dato la maggiore felicità possibile.
Sei stato in ogni modo tutto ciò che nessuno avrebbe mai potuto essere. Non penso che due persone avrebbero potuto essere più felici fino a quando è arrivata questa terribile malattia. Non posso più combattere. So che ti sto rovinando la vita, che senza di me potresti andare avanti. E lo farai, lo so.
ultima lettera di virginia woolf
Vedi, non riesco neanche a scrivere come si deve. Non riesco a leggere. Quello che voglio dirti è che devo tutta la felicità della mia vita a te. Sei stato completamente paziente con me, e incredibilmente buono. Voglio dirlo - tutti lo sanno. Se qualcuno avesse potuto salvarmi, saresti stato tu. Tutto se n' è andato da me tranne la certezza della tua bontà. Non posso continuare a rovinarti la vita. Non credo che due persone possano essere state più felici di quanto lo siamo stati noi’’.
V. MAJAKÓVSKIJ
Il poeta Vladimir Majakóvskij nel 1915 s' innamora di Lilja Brik, scrittrice e attrice, sposata con Osip Brik. Con il suo trasferimento a casa Brik inizierà un complesso rapporto a tre. La lettera è datata 26 ottobre 1921 (da Mosca).
‘’Mio caro, mio diletto mio amato, mio adorato Lisik! Approfitto della venuta di Vinokur per scriverti una vera lettera. Ho desiderio, ho nostalgia di te - ma tanta - che non so trovar pace (oggi particolarmente!) e penso solo a te. Non vado da nessuna parte, giro da un angolo all' altro, guardo nel tuo armadio vuoto, niente può essere più triste della vita senza di te.
Non dimenticarmi, perdio, io ti amo un milione di volte più di tutti gli altri presi insieme. Non m' interessa vedere nessuno, non ho voglia di parlare con nessuno all' infuori di te. Il giorno più bello della mia vita sarà quello del tuo arrivo.
Vladimir Majakovskij con Lili Brik a Yalta nel 1926
Amami, bambina. Abbi cura di te, cara, riposati, scrivi se hai bisogno di qualcosa. Ti bacio, ti bacio, ti bacio, ti bacio, ti bacio, ti bacio, ti bacio, ti bacio, ti bacio, ti bacio, ti bacio, ti bacio, ti bacio, ti bacio, ti bacio, ti bacio e ti bacio.
Tuo’’.
JOHNNY CASH
Questa lettera scritta dal cantante Johnny Cash alla moglie June Carter Cash è citata ovunque, perché un sondaggio, tra mille persone, della compagnia di assicurazione Beagle Street la scelse come la più bella di tutti i tempi. Fu scritta il 23 giugno 1994 in occasione del 65esimo compleanno di June.
‘’Buon compleanno principessa, ormai siamo vecchi e ci siamo abituati l'uno all'altra. La pensiamo nello stesso modo. Leggiamo la mente dell'altro. Sappiamo quello che l'altro vuole anche senza dirlo. A volte ci irritiamo anche un po'. Forse a volte ci diamo anche per scontati.
Ma ogni tanto, come oggi, medito su questo e mi rendo conto di quanto sono fortunato a condividere la vita con la più grande donna che abbia mai incontrato.
Continui ad affascinarmi e ad ispirarmi. La tua influenza mi rende migliore. Sei l'oggetto del mio desiderio, la prima ragione della mia esistenza. Ti amo tantissimo. Buon compleanno principessa, John’’.
J. W. GOETHE
Dopo la pubblicazione del Werther, Johann Wolfgang Goethe incontra Charlotte moglie del barone von Stein. Con lei inizia un'amicizia e una corrispondenza che durerà molti anni. Questa lettera è stata scritta il 28 giugno 1784.
johann wolfgang von goethe nella campagna romana – j.h.w. tischbein
‘’Fra poco ti sarò di nuovo vicino, cara Lotte, perché tutto il mio essere non regge più, e sento chiaramente che non posso vivere senza di te. Ormai non ci vorrà più molto tempo, forse ancora una settimana ancora e poi riuscirò a essere libero.
Cara Lotte, solo adesso sento chiaramente che tu sei e rimani la mia reale metà. Senza di te non sono un individuo, un essere indipendente. Su di te ho riversato tutte le mie debolezze, ho cercato in te protezione del mio lato più debole, con te ho colmato tutti i miei vuoti.
E ora, quando ti sono lontano, mi sento in una strana condizione. Da un lato ben armato e protetto, ma dall'altro mi sento come un uovo crudo, perché ho trascurato di proteggermi laddove tu mi sei scudo e riparo. Quanto sono felice di appartenerti, e di rivederti fra poco. In te amo ogni cosa, e ogni cosa fa che io ti ami sempre più. Lotte, restami sempre vicina, e qualsiasi cosa ti possa interessare, amami sopra tutto’’.
PIERA DEGLI ESPOSTI
piera degli espositi insieme a robert mitchum
Piera Degli Esposti scrisse questa lettera a Robert Mitchum negli anni Ottanta, senza spedirla mai. Poi, grazie a Lina Wertmüller, incontrò l'attore nel 1995 e gliela lesse.
‘’Caro Robert, sono un'attrice italiana abbastanza considerata nel nostro paese, attrice di teatro con alcune esperienze cinematografiche, troppo poche per sperare di incontrarti un giorno. Eppure io lo meriterei, perché ti amo da quando avevo 14 anni.
Conosco a memoria i tuoi fianchi larghi, lo stomaco che si appoggia e copre la cintura dei pantaloni, le gambe che dondolano camminando. Per questo tuo corpo che non sono mai riuscita a vedere senza eccitarmi io ho costretto fidanzati, conoscenti e parenti a camminare tutti con i piedi in dentro, come te.
Inutile dire che ho visto tutti i tuoi film, pur odiando le tue partner che a volte ti preferivano Gregory Peck, come ne " Il promontorio della paura". L'America puritana ti ha fatto interpretare personaggi negativi e violenti perché non sapeva come contenere quel tuo corpo erotico che si gonfiava sotto le camice militari avanzando sullo schermo con il petto in avanti, il ventre che accarezzava al suo passaggio mobili e persone.
robert mitchum in thunder road
Io amo tutto di te perché tutto è ambiguo, osceno e speranzoso. E quando ti vedo amo di più la vita. Tutte le tue rotondità sono un inno all'abbandono e io, che non mi abbandono mai, aspetto che tu venga un giorno dall'America in via del Governo Vecchio, 22 Roma per toccarti con un dito e rendermi conto che quella meraviglia che sei per me esiste veramente’’.
VACANZE DEI VIP ROBERT MITCHUM NEL
amy winehouse blake fielder civil (2)