aretha franklin

UNA MASSAIA TRISTE O UNA DIVA SPENDACCIONA? CHI ERA ARETHA FRANKLIN? SOGNI, ECCESSI E PAURE DELLA DIVA DEL SOUL, ICONA DEL SOGNO DEMOCRATICO: "AVEVA PAURA DI NON ESSERE ABBASTANZA BRAVA COME CANTANTE, BELLA COME DONNA, ALL'ALTEZZA COME MADRE. COSÌ CERCAVA DI SCACCIARE L'ANSIA CON IL BERE" – I 2 FIGLI A 16 ANNI E LE LEGGENDE SU CHI FOSSERO I PADRI, LE LACRIME DI OBAMA, LA BARA D’ORO, LA VOCE LEGGENDARIA - “IL SUO 'RESPECT' È UN MANUFATTO ACCURATO COME UN VASO MING” – VIDEO

Maria Luisa Agnese per Liberi Tutti – Corriere della Sera

 

 

aretha franklin

Una che per tutta la vita si è fatta lentamente scivolare stole e pellicce sulle braccia mentre cantava, come poteva essere sepolta se non in una bara d' oro da 24 carati costata 30 mila dollari, avvolta in nuvola di chiffon e pizzo rosso acceso, con Louboutin scarlatte tacco quindici calzate sulle gambe incrociate? Mentre attorniata da un bosco di alberelli di rose lilla e rosa, accoglieva ormai silente il corteo di più di 100 Cadillac rosa arrivate a Detroit a renderle omaggio in memoria del singolo Freeway of Love del 1985. Come una Regina splendente, ha giustamente scritto il giornale di Detroit la città dove Aretha Franklin bambina già cantava mentre il padre reverendo Clarence sermonava, e dove si sono svolti i suoi sontuosi funerali.

 

La diva della voce e del soul era affamata di amore e di successo sin da piccola e per reagire alle sue fragilità e alle paure di essere inadeguata comprava compulsivamente tutto quel che poteva comprare, consumava oggetti, cibo e successo, forse per farsi perdonare quel dono che aveva scoperto di avere sin da piccolissima.

aretha franklin 2

 

«Non saprei come altro chiamarla se non una profonda insicurezza, aveva paura di non essere abbastanza brava come cantante, bella come donna, all' altezza come madre. Così cercava di scacciare l' ansia con il bere oppure, quando anche quello non funzionava più, sparire per attimo, ritrovare il suo portamento e tornare sul palco con la corona della diva distaccata in testa» ha detto la sorella Carolyn al biografo di Aretha David Ritz.

 

OBAMA PIANGE ALLA VOCE DI ARETHA FRANKLIN

Difficile scrivere di una che bisognerebbe solo ascoltare per renderle omaggio. La sua voce era leggendaria, di grande estensione, viaggiava ottave sopra e sotto il convenzionale internazionale Middle C (do centrale) arrivando in zona E6 in alto e G2 in basso. Un giovane youtuber si è divertito a fare una compilazione dei suoi virtuosismi e chi vuole godere lo trova in rete, battere su Youtube Vocal Range Live per gustarsi la gallery delle sue potenzialità. Peccato che la adamantina dotazione iniziale della sua ugola, da dna, si fosse un po' incrinata a causa del fumo e altri eccessi (tutti perseguiti in nome di quel senso di inadeguatezza) e che dopo la boa degli anni Ottanta la sua voce si fosse un po' appannata specie nelle tonalità alte.

 

il pastore charles ellis iii palpa ariana grande durante i funerali di aretha franklin 2

Ma poi, smesso di fumare, a detta degli esperti, riprese quota. Tanto che ai Grammys del 1998 sostituì all' ultimo minuto senza nessun preavviso un Luciano Pavarotti malato in Nessun Dorma.

 

bill clinton funerali ariana grande

Parte impervia anche per un cantante d' opera che lei in giacchino damascato bordato di visone condusse in porto come un «tenore» affrontando anche le famose insidie del finale Vincerò con italica impeccabile pronuncia. Secondo il giornalista premio Pulitzer David Remick «quello che la contraddistingueva non era soltanto l' ampiezza del suo strumento vocale, ma la sua intelligenza musicale, il suo modo di spruzzare una scia di note su una singola parola, persino su una sillaba, di costruire, momento per momento, il potere emozionale di una canzone di tre minuti. Il suo Respect è un manufatto accurato come un vaso Ming». «Tutto quello che chiedo è un pò di rispetto quando torni a casa. Rispetto, prova a capire cosa significa per me».

 

ARBORE CARRA BONCOMPAGNI ARETHA FRANKLINOBAMA PIANGE ALLA VOCE DI ARETHA FRANKLIN

All' origine, nel 1967 nelle intenzioni dell' autore, il talentuoso musicista soul Otis Redding, era un rispetto verso le donne, prima di tutto. Ma nel clima del periodo fine anni Sessanta la rivendicazione è andata subito a saldarsi con i movimenti per i diritti, e il senso della canzone vira e si adatta come un guanto ai diritti degli afroamericani. Così la ragazzina che si sentiva inadeguata e che a 16 anni aveva già due figli - e le leggende si sprecano su chi fossero i padri - con la sua voce e la sua capacità di rappresentare il sogno democratico era riuscita a diventare il simbolo di una parte del Paese e del mondo.

 

Aveva cantato per Clinton e per gli Obama, al Kennedy Center nel 2105 fece asciugare a Barack una lacrima sul viso mentre cantava You make me feel like ( a Natural Woman ) fra smeraldi e brillanti, mentre la solita pelliccia scivolava via fra un' ottava e l' altra. E soprattutto ha radunato al suo funerale tutti i baby boomer di quell' America che ancora invoca Respect . «E spero che mi perdonerai, perché ho detto che mi stavo chiedendo cosa indossasse la mia amica oggi, quando la bara era ancora aperta» ha tentato di scherzare Bill Clinton che pronunciava l' orazione mentre - secondo macabro gossip funerario - guadava le gambe alla giovane Ariana Grande che rendeva alla grande Aretha omaggio canoro.

 

aretha

E la domanda di Clinton non era poi così peregrina perché le spoglie mortali di Aretha nei giorni del servizio funebre nell' agosto di Detroit 2018 videro ancora tre cambi d' abito: rosso, blu e dorato. E anche dopo la sua morte Respect è rimasta una canzone che supera confini e ostacoli e che va nel mondo: per celebrare la sua vittoria nelle elezioni di Midterm del 2018 la deputata afroamericana del Massachusetts Ayanna Presley, 44 anni, si è presentata ballando sulle note della canzone e ha detto che avrebbe parlato davvero di vittoria solo «quando i diritti saranno garantiti a tutti».

 

 

Ad Aretha piaceva questa immagine forte di sé più di quella della diva spendacciona, e difatti in una intervista-bilancio con la giornalista tedesca Laura Randolph, insisteva nel descriversi come una signora normale che ha sofferto, che va al supermercato fa la spesa e stira personalmente: «Tutti i miei abiti. E faccio il bucato. Nessuno può mettere mano al mio bucato!».

aretha franklin

 

Ma sempre il suo biografo David Ritz nel libro Queen of soul del 2014 insiste a sua volta sull' Aretha compulsiva e spendacciona che viene citata da una compagnia di auto di lusso per non aver pagato milioni di arretrati, accumulatisi per il suo vezzo di chiamare una limousine che le andasse a comprare il diletto pollo fritto al Kentucky Fried Chicken e glielo portasse a casa. Qual era la vera Aretha, quella forte e semplice quasi casalinga o la diva capricciosa? Forse solo una donna che puntava a dare un' idea leggendaria di sé, non avendo capito che grazie alla sua voce una leggenda lo era già; e ancora lo sarà.

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