DIETETICA E COTICA - MEMORIE DI MESSÉGUÉ: CACCIAI ALDO FABRIZI: SI FACEVA MANDARE LE FETTE DI LARDO INFILATE DENTRO LE SCENEGGIATURE - BERLUSCONI VIENE SPESSO E MANDA I SUOI COLLABORATORI: DICE CHE COSÌ PERDONO 10 GIORNI DI LAVORO MA POI PER 6 MESI SONO EFFICIENTISSIMI

Luigi Mascheroni per “Il Giornale

 

Messegue Messegue

Vita da spaccone e guascone di Bergerac, nato in una calda notte di luglio di 67 anni fa, Alain Mességué è come la sua famosa terapia: fonte di benessere. Chiacchierare con lui rilassa e diverte. Figlio primogenito del rinnovatore della fitoterapia moderna Maurice Mességué, che ha 93 anni e sta benissimo - «Cosa mi ha insegnato mio padre? Ad amare la natura, ma soprattutto a cavarsela da soli: da ragazzo a un certo punto mi ha detto: “È ora che ti arrangi”.

 

Aldo Fabrizi
Aldo Fabrizi

Ha fatto bene: se resti un figlio di papà, alla fine non combini niente..» -, Alain prima ha seguito la tradizione di famiglia (i Mességué già nel XVII secolo utilizzavano le proprietà curative delle erbe, e nel Medioevo, nella regione della Langue d'Oc, un Mességuié compariva come ufficiale incaricato del controllo delle piante e delle foreste), poi, terminati nel 1970 gli studi di Terapie fisiche all'Università di Tolosa, si è «arrangiato» da solo, coniugando la conoscenza delle virtù curative delle erbe insegnategli dal padre con specialità come la dietetica. La formula Mességué non è un'alternativa alla medicina. È il suo completamento.

 

«Aprii il primo ambulatorio di fisioterapista ad Antibes, nel '71. La gente mi diceva: “Sei bravo, però quando i miei genitori andavano da tuo padre dopo un mese stavano già bene”. Così un giorno, nel '74, ho tolto i diplomi universitari dalle parenti dello studio e ho messo un cartello sulla porta: “Curo con le erbe”. È cambiato tutto».

silvio berlusconi silvio berlusconi

 

E cambiando tutto, finì per fare le cose di sempre dei Mességué: unire le erbe e la ricerca medica per procurare all'uomo l'armonia del corpo. E dei guasconi: godersi una vita fatta di amori, battaglie e passioni.

 

Quattro mogli, mille fortune e sfortune in giro per l'Europa e una passione totale per il lavoro, Alain dalla fine degli anni '70 acquista la notorietà internazionale, attirando clienti da tutto il mondo, pubblicando libri e elaborando una filosofia di vita, che è quella del vivere meglio.

 

MINISTRO CULTURA FRANCESE FREDERICH MITTERAND MINISTRO CULTURA FRANCESE FREDERICH MITTERAND

Poi nell'82 per via di un forte «allergia al governo di Mitterrand» decide di venire in Italia. «Nel maggio 1981 - racconta - inizio una trasmissione in una radio di Nizza, tutte le mattine. Proprio in quei giorni François Mitterrand viene eletto presidente della Repubblica. Il conduttore mi chiede se sono contento che la Francia abbia come immagine una rosa, alludendo al simbolo socialista, e io rispondo che presto il Paese si accorgerà che la rosa ha delle spine.

 

Alla sera stessa la trasmissione fu sospesa. E sei mesi dopo avevo gli ispettori del fisco in ambulatorio. Me ne andai in Italia, il Paese di mia madre». Prima Soligo, in provincia di Treviso, poi dal '94 il lago di Lugano: prima la sponda italiana, a Cuasso al Monte, e poi, pochi mesi fa, quella svizzera, a Collina d'Oro, che una volta era Montagnola, dove visse Hermann Hesse e dove passarono Thomas Mann, Hans Purrmann, Peter Weiss...

CANNES POSTER CON MARCELLO MASTROIANNI.CANNES POSTER CON MARCELLO MASTROIANNI.

 

Da Alain Méssegué sono passati, si parva licet , Alberto Sordi, Henrik di Danimarca, Morten Grunwald, Gualtiero Marchesi... «E tanti altri, magari non giganti delle Lettere, ma vip della politica, dello spettacolo, del glamour... Adolfo Celi, Aldo Fabrizi, che dovetti mandare via: si faceva mettere le fette di lardo tra un foglio e l'altro delle sceneggiature che gli mandavano in camera; e poi Maurizio Costanzo, Franco Zeffirelli, Naomi Campbell, Silvio Berlusconi, che mi chiamò un giorno, quando era ancora solo imprenditore, e mi chiese se poteva venire da me, ma in incognito...

 

Io dico di sì, certo, e lui arriva in elicottero, figuriamoci... C'erano centinaia di persone ad aspettarlo. “Come incognito iniziamo bene”, gli dissi. Comunque da allora è tornato altre volte e mi ha mandato molti collaboratori: dice che così perdono dieci giorni di lavoro, ma poi per sei mesi sono efficientissimi».

 

tognazzi ugo 001tognazzi ugo 001

E poi modelle, cantanti, attori che devono prepararsi a un film. «Poi, un po' di tempo fa, proprio guardando con mio figlio di 12 anni un film, Amici miei , vedendo Tognazzi, Celi e gli altri mi scappa da dire: “Com'erano giovani...”. E lui: “Perché, li hai conosciuti?! Dài, racconta...”. Io dico che ci vorrebbe un libro per raccontare tutto. E lui: “Allora scrivilo”. Beh, come fai a resistere alla richiesta di un figlio di 12 anni?».

 

Beh, ecco il libro, scritto in pochi mesi raccogliendo i ricordi di così tanti anni: s'intitolerà Anche io so sorridere , nella stesura Alain è stato aiutato dal critico suo amico Gian Paolo Serino, per ora è in mano a un paio di editori “pesanti”, a settembre sarà presentato in anteprima a Parolario , a Como, e uscirà nel 2015, in coincidenza con l'Expo, dove alimentazione e cultura, infatti, s'incontrano.

 

Alberto SordiAlberto Sordi

«Racconto un po' la mia vita, ma non è la mia storia, semmai quella dei miei clienti e del loro rapporto con il cibo. A ogni personaggio dedico un ritratto e una ricetta». Ad esempio? «Mastroianni: un giorno, nell'85, la mia segretaria mi passa “un certo Federico Fellini” che mi annuncia che da lì a qualche giorno mi avrebbe mandato Marcello Mastroianni, e mi dice: “Ha appena finito di girare a Napoli un film, Maccheroni , e ha messo su qualche chilo.

 

Sa, tra poco dobbiamo iniziare le riprese di Ginger e Fred , è la storia di due ballerini squinternati, che mangiano quando possono... Insomma, deve essere credibile. Me lo rimette in forma?”. Bene. Per due settimane ogni mattina a mezzogiorno Fellini mi telefonava per sapere come stava andando il suo ballerino...». E come andava? «Bene. Glielo riconsegnai in forma perfetta. Mastroianni vinse il David, il Globo d'oro e il Nastro d'argento... Più di così... Ah, come ricetta gli ho dedicato il piccione alla salvia. Perché? Una citazione scherzosa... Il suo film I soliti ignoti in Francia uscì col titolo Le pigeon».

MAURIZIO COSTANZO E MARIA DE FILIPPI MAURIZIO COSTANZO E MARIA DE FILIPPI

 

FRANCO ZEFFIRELLI FRANCO ZEFFIRELLI

«A Tognazzi invece dedico un piatto che la gente dice che sono matto a consigliare come dietetico, eppure... È la pasta e fagioli, di cui peraltro andava matto. Mentre ad Alberto Sordi, che diceva sempre che lui non aveva bisogno di perdere chili e che veniva da me solo per riposarsi - chissà se era vero - ho dedicato gli spaghetti all'uovo senza farina: è un miracolo della cucina molecolare, col sale che indurisce l'uovo che poi si tira come fosse pasta, anche se non lo è. Una vendetta che mi sono preso per la sua famosa battuta in Un americano a Roma : “Maccarone! ... m'hai provocato, e io mo' te magno!».

naomi campbell bacia la coppa del mondonaomi campbell bacia la coppa del mondo

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...