COSA NASCONDE IL WEB? ECCO COME ASSOLDARE UN KILLER SENZA LASCIARE TRACCIA

Nicoletta Appignani per "La Notizia"

Identità nascoste e il software giusto. È solo questo il segreto. Dopodiché ci si può tuffare nel deep web, ovvero il "web profondo", invisibile solo perché non indicizzato nei classici motori di ricerca. Pagine e pagine internet che ogni giorno non vediamo e che contengono ogni cosa: dall'archivio di una biblioteca per semplici curiosi, a siti internet che offrono ben altro: droga, documenti falsi, armi e addirittura mercenari.

Ma ovviamente se poi il killer porti davvero a termine la missione, non è dato saperlo. Un web profondo e nascosto, dove si possono trovare persone che desiderano diffondere informazioni anonimamente o altre che fanno dello spazio online un uso improprio. Una stima vera e propria è impossibile, sarebbe come pretendere di voler misurare il mare, ma secondo l'ultima ricerca, condotta nel 2000, il buon vecchio google è in grado di tenere sotto controllo circa 2 miliardi di pagine sulle 550 che esistono.

Viaggio nel profondo
Si inizia scaricando un programma: Tor. Lo scopo di questo software è quello di rendere difficile l'analisi del traffico di dati permettendo di rimanere anonimi, assegnando quindi un ip (l'indirizzo che identifica univocamente un dispositivo collegato a una rete informatica) spesso risalente a un'altra nazione.

E il problema nasce proprio qui. Infatti, se in molti paesi gli utenti fanno ricorso a questo programma per accedere a siti internet oscurati per censura, anche di tipo politico, è altrettanto vero che Tor può essere utilizzato per scopi molto meno onesti. Tra questi, la creazione di veri e propri server che ospitano materiale illegale e che proprio grazie a Tor risultano irrintracciabili.

È questo il caso del SilkRoad, la via della seta, un sito del web profondo ormai tra i più popolari. Le sezioni offerte? Droghe di ogni tipo, patenti e passaporti falsi, carte di credito anonime.

Servizi per tutti i gusti
Ma non solo, in rete si trovano anche gli hacker a pagamento. È il caso del sito Rent-A-Hacker, nel quale un anonimo "professionista" offre al pubblico i suoi servizi. Ovviamente per denaro. Infatti il pirata informatico fa presente che come esperto di computer, con un lavoro legale, guadagnerebbe 50 o 100 euro l'ora.

Quindi se cercate un hacker low budget, avete chiaramente sbagliato sito. Nel caso in questione, però, sarebbe più corretto parlare di cracker: ovvero chi si adopera per eludere blocchi imposti da qualsiasi software al fine di trarne profitto. I costi del "servizio"? 200 euro per violare una mail o un account facebook. 500 per lavori più complessi, come l'attacco a un sito web, lo spionaggio o "screditare qualcuno".

Già, perché sul sito ad esempio si legge: "Posso rovinare qualcuno finanziariamente e farlo arrestare, quello che volete. Se invece desiderate che qualcuno sia conosciuto come un utente di materiale pedopornografico, nessun problema".

La moneta fantasma
Numerosi anche gli spazi web di mercenari. In uno di questi, il sedicente killer a pagamento spiega anche la convenienza dell'assunzione on-line, quella che vale per tutti questi siti: l'anonimato del cliente. Stesso discorso per le pagine web che vendono armi. E che come tutti accettano soltanto pagamenti in Bitcoin, la moneta digitale completamente slegata da organizzazioni statali e private.

Il sistema fu ideato nel febbraio 2009 da Satoshi Nakamoto, nome di fantasia che fino a oggi ha garantito l'anonimato all'inventore, o al gruppo di inventori. Il pagamento con bitcoin è particolarmente utilizzato nel deep web, essendo in grado di garantire il completo anonimato: la valuta infatti risulta criptata e per questo le persone che compiono la transazione non possono essere rintracciate, a differenza di quanto accade con una normale carta di credito.

Non necessariamente però il Bitcoin va considerato in toto uno strumento negativo. Al contrario, può essere utile per proteggere la privacy dell'acquirente. È chiaro che molto poi dipenderà dal tipo di acquisti. E lo stesso discorso vale per il web profondo, usato anche come veicolo di libertà, capace di sfuggire alla censura di governi non sempre democratici. Come sempre vale il buon senso, dipende dall'uso che se ne fa.

 

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