1- UN NATALE AL CETRIOLO PER DE LAURENTIIS: LA ROMA BATTE A COLPI DI CULO IL NAPOLI E IL SUO CINEPANETTONE (VINTO PERFINO DA PIERACCIONI!) NON FA PIU’ GOLA A UN’ITALIA DEBERLUSCONIZZATA, CON UN FUTURO PROSSIMO FATTO DI TASSE E DISOCCUPAZIONE 2- “SHERLOCK HOLMES” (3 MILIONI E 470 MILA EURO) BATTE I “FARLOCK: “FINALMENTE LA FELICITÀ”: 1 MILIONE E 654 MILA. “VACANZE DI NATALE A CORTINA”: 1 MILIONE E 623 MILA EURO 3- LO SCORSO ANNO, IL PUR DEPRIMENTE “NATALE IN SUDAFRICA” INCASSO’ 3 MILIONI E 246 MILA 4- LAURENTIIS È PREOCCUPATO PER DE SICA: GLI COSTA UNA CIFRA SPROPOSITATA E NON PORTA PIÙ LE FOLLE AL CINEMA. QUELLE FACCE, QUELLE STORIE, NON FUNZIONANO PIÙ. IN PIÙ QUEST'ANNO SI CHIUDE TUTTO CON LA FINE DELL'ANNO. IL 4 GENNAIO ESCE IL SEGUITO DI "IMMATURI", PERCEPITO COME QUALCOSA DI DIVERSO, DESTINATO A FARE IL BOTTO 5- PIERACCIONI, FUTURO ARDUO. RIUSCIRÀ A RIFILARE OGNI DUE NATALI UN FILM LESSO A MEDUSA? 6- E AURELIONE FA IL COMUNICATONE!: “VACANZE DI NATALE A CORTINA GODE DI UN FAVOREVOLE PASSAPAROLA DEL PUBBLICO… DA SEMPRE I MIGLIORI RISULTATI DI QUESTI NOSTRI TITOLI NATALIZI SI SONO AVUTI NEI GIORNI CANONICI DELLE FESTE” (Sì, CIAO CORE…)

1- DAGOREPORT
Un cinepanettone al veleno per Aurelio De Laurentiis. Battuto, per ora, perfino da Leonardo Pieraccioni. Altro che italiani tornati sul podio come auspicava ieri il tifoso sito Cinemotore. I dati totali del primo week-end non lasciano margini di dubbio a questo punto. La Caporetto continua, eccome. "Sherlock Holmes" doppia, da solo e con meno copie, gli incassi delle due commedie italiche.

Forse si può parlare davvero di una svolta. Il pubblico è stanco di film riciclati e un po' truffatori. Ma ecco i dati Cinetel: "Sherlock Holmes. Gioco di ombre": 3 milioni e 470 mila euro. "Il gatto con gli stivali": 2 milioni e 267 mila euro. "Finalmente la felicità": 1 milione e 654 mila euro. "Vacanze di Natale a Cortina": 1 milione e 623 mila euro. Purtroppo non va bene come meriterebbe "Le idi di marzo" di George Clooney: 663 mila euro (ma è un film severo, tosto, per nulla natalizio).

2 - BOX OFFICE, SHERLOCK HOLMES 2 BATTE TUTTI CON QUASI 3,5 MLN DI EURO... (Adnkronos/Cinematografo.it) - I cinepanettoni italiani si inchinano di fronte a 'Sherlock Holmes: gioco di ombre', secondo capitolo della saga diretta da Guy Ritchie che al primo weekend incassa 3.470.177 euro con la notevole media copia di 6.298 euro. Al secondo posto troviamo 'Il gatto con gli stivali', con un incasso di 2.267.523 euro. Sempre in riferimento ai dati Cinetel, 'Finalmente la felicita'' di Leonardo Pieraccioni e 'Vacanze di Natale a Cortina' di Neri Parenti sono rispettivamente terzo e quarto, separati da poco piu' di 30.000 euro: il primo incassa 1.653.759 euro, il secondo 1.623.292 euro.

L'ultima new entry del weekend, 'Le Idi di marzo' di George Clooney, e' quinto con 663.443 euro. Perde cinque posizioni 'Midnight in Paris' di Woody Allen, ora sesto con 622.279 euro e 6.654.613 euro di incassi complessivi, stessa discesa de 'Il giorno in piu'', che passa dal secondo al settimo posto, con 177.366 euro e 3.701.819 euro di introiti totali, e di 'Anche se e' amore non si vede', che scende dal terzo all'ottavo posto: 100.153 euro l'incasso, 5.816.658 euro gli introiti complessivi.

In crescita e' invece 'The Artist' di Michel Hazanavicius, che sale dal quindicesimo al nono posto con 99.711 euro e 230.228 euro complessivi. Chiude la top ten 'Lo schiaccanoci' di Andrei Konchalovski, decimo con 80.677euro.

3- E AURELIONE FA IL COMUNICATONE!
A proposito del box office del fine settimana, Aurelio e Luigi De Laurentiis di Filmauro sottolineano:
Vacanze di Natale a Cortina gode di un favorevole passaparola del pubblico. Questo è un film che volutamente cerca di rinnovarsi pur mantenendo il forte legame con la tradizione che fin dal 1983 ha costituito il grande successo di questa serie cinematografica, come ha riconosciuto pure la stampa nei giorni scorsi. In ogni caso, proprio perché da sempre i migliori risultati di questi nostri titoli natalizi si sono avuti nei giorni canonici delle feste, ci aspettiamo che fin dal prossimo weekend esso raccoglierà i consensi del grande pubblico da sempre affezionato alle nostre proposte".

4- LA CAPORETTO DEL CINEPANETTONE
Michele Anselmi per "il Secolo XIX"

«La verità? Per i due film comici italiani si profila una Caporetto». Non essendo coinvolto nella cine-battaglia natalizia, il famoso produttore inventore di risate per quieto vivere preferisce restare anonimo, non esporsi. Ma tra ieri e sabato mattina, alla luce dei primi dati Cinetel relativi agli incassi di questo Natale, in tanti nell'ambiente hanno capito che il sommovimento è profondo, storico, forse epocale. Le vecchie ricette non funzionano più, gli spettatori scelgono e si informano, soprattutto annusano la fregatura seriale. Magari c'entra pure il costo del biglietto: con l'aria di recessione che tira in Italia anche 8-10 euro vanno spesi con cura.

Oggi, lunedì, sarà tutto più chiaro. Può darsi - ma non è detto - che la domenica abbia un po' accorciato le distanze tra "Sherlock Holmes. Gioco di ombre" di Guy Ritchie e le due commedie natalizie made in Italy che si stanno confrontando nelle sale, cioè "Finalmente la felicità" di Leonardo Pieraccioni e "Vacanze di Natale a Cortina" di Neri Parenti. A ieri mattina, però, le cose stavano inequivocabilmente così sul fronte del botteghino: 2 milioni e 69 mila euro il primo, 927 mila il secondo, 910 mila il terzo. Significa che, sommati insieme e pur essendo usciti con più copie, circa 750 a testa, le due commedie tricolori non raggiungono l'incasso del rivale anglo-americano.

Alla Warner Bros. naturalmente gongolano: sapevano di avere per le mani un blockbuster redditizio, peraltro venuto bene anche sul piano artistico, come confermano le recensioni positive, ma non si attendevano una risposta commerciale del genere. A questo punto gli esperti del ramo azzardano che "Sherlock Holmes. Gioco di ombre" potrebbe tranquillamente bissare il record del primo capitolo uscito nel Natale 2009: 20 milioni di euro solo in Italia, il Paese europeo dov'è andato meglio.

Diranno gli scettici: attenzione a profetizzare l'esaurimento di una formula vincente, siamo solo all'inizio, il grosso della partita si giocherà il 25 e il 26 dicembre, venerdì c'è stato pure lo sciopero dei mezzi pubblici con relativo caos urbano, in tanti erano fuori a comprare i regali da mettere sotto l'albero, i giovani che non guardano la tv ed escono la sera preferiscono le rocambolesche avventure Robert Downey Jr. e Jude Law alle schermaglie coniugali di Pieraccioni e De Sica. Tutto vero.

L'aritmetica dice però, con buona pace del sito Cinemotore lesto ad annunciare ieri la gloriosa rimonta dei colori nazionali, che il risultato di venerdì, in percentuale, s'è ripetuto sabato; e se il totale del week-end confermerà la tendenza Pieraccioni e Parenti, diciamo pure Medusa e Filmauro, dovranno misurarsi con l'appannarsi del tipico prodotto natalizio. Appunto: il pubblico, per quanto abitudinario e talvolta impigrito, vuole altro, non si fida più, annusa da lontano la fregatura.

Pensate: perfino il cartoon "Il gatto con gli stivali" prodotto da Spielberg, con Antonio Banderas che si doppia in uno spagnoleggiante italiano, ha fatto meglio dei nostri comici: quasi 1 milione e 200 mila euro in due giorni. Ed è davvero noioso, bruttarello, una esausta filiazione della serie di "Shrek".

Poi d'accordo: che il secondo Sherlock Holmes partisse favorito, si sapeva. Tuttavia il passa-parola, in questi casi, fa miracoli, moltiplica la curiosità, senza bisogno di ricorrere a una pioggia di spot in prima serata; mentre Pieraccioni, De Sica e la Ferilli, impegnati a promuovere i loro film dappertutto in tv, possono solo sperare nel termometro che scende, nella pioggia, nell'abitudine degli spettatori fidelizzati.

Ma non sarà una passeggiata. Per dire: lo scorso anno, nei primi due giorni di programmazione, il pur deprimente "Natale in Sudafrica" con Belén totalizzò 1 milione e 422 mila euro, arrivando con la domenica a 3 milioni e 246 mila euro. Per questo, a parere degli esperti, appare ardua la rimonta del cinepanettone: benché scritto con maggiore freschezza dai fratelli Vanzina nella speranza di recuperare il sapore dell'originale "Vacanze di Natale", anno 1983.

Vale pure per Pieraccioni. Stroncato da quasi tutti i critici, il fiorentino 46enne va ancora forte nella regione d'appartenenza, la Toscana, ma non è più aria di cicloni, fuochi d'artificio e paradisi all'improvviso. Hai voglia nei manifesti a suonare la batteria con il cucchiaio da cucina, facendo la solita faccetta tra la sventolona sudamericana Ariadna Romero e l'imparrucchinato lucano Rocco Papaleo.

Un altro, Papaleo, che si sta buttando un po' via, pensando di far ridere, nei panni del cornuto isterico, recitando battute del tipo: «Se la fatica è più del gusto, molla la fica e buttati sul lambrusco». Non che De Sica voli molto più alto nel suo cine-panettone: «La verginità è come una briciolina di pane, un giorno arriva l'uccello e se la porta via».

Una cosa è certa. Nemmeno la promozione a tappeto paga più se il pubblico diffida. Infatti il soffietto apparecchiato da Alfonso Signorini, pure "attore" nei panni di se stesso in "Vacanza di Natale a Cortina" insieme a Simona Ventura, Renato Balestra, il principe Emanuele Filiberto e altri nuovi mostri, non sembra aver funzionato. Con De Sica e Ferilli seduti in salotto, il suo "Kalispera" in prima serata ha toppato, facendo un misero 12 per cento, sconfitto facilmente anche da Maurizio Crozza.

Sarà perché di colpo tutti sembrano invecchiati, svuotati, usurati, stanchi. Il campanello d'allarme, dopo il maldestro show su Canale 5, è suonato perfino per Checco Zalone: se va avanti così, il suo terzo film, previsto per il 2012, potrebbe non ripetere l'exploit travolgente di "Che bella giornata". È pur vero, però, che siamo in Italia, dove niente finisce mai davvero.

Le fortune cinematografiche di Aldo, Giovanni & Giacomo sembravano in calo, invece l'anno scorso il loro "La banda dei Babbi Natale" ha superato in souplesse "Natale in Sudafrica", solo sfoderando un po' di buon gusto e fantasia, senza ricorrere alle solite battute riciclate, all'uso ossessivo e ingordo dei marchi pubblicitari, alle situazioni bollite, a quelle facce gonfie e ritoccate dal bisturi. In effetti, come ironizza da giorni Dagospia parlando coloritamente di "Cinepanettone della prostata", «non si può pensare di turlupinare il pubblico natalizio all'infinito».

 

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