nanni svampa

IL NECROLOGIO DEI GIUSTI - NANNI SVAMPA, FONDATORE DEI GUFI, SIMBOLO DI UNA MILANO PRE-PISAPIA, PRE-BOSSI, PRE-BERLUSCONI E PRE-CRAXI. QUALCOSA CHE NON ESISTE PIÙ E CHE LA POLITICA E GLI STILISTI HANNO DISTRUTTO. E CHE CI RIMANDA A UN PERIODO MERAVIGLIOSO DELLA CITTÀ: CABARET, COMICITÀ, JAZZ, ANTICLERICALISMO, CAROSELLI, BRASSENS E CANZONI MORTIFERE

 

 

Marco Giusti per Dagospia

 

Nanni Svampa

 

nanni svampananni svampa

Ho imparato quel poco di milanese che so lavorando con Giovanni Buttafava al Patalogo e ascoltando i dischi di Jannacci, di Maria Monti, dei Gufi e il Brassens tradotto da Nanni Svampa che sapevo quasi tutto a mente. Come sapevo a mente i testi del primo disco dei Gufi, “Milano canta” e quello più politico, “I Gufi cantano due secoli di resistenza”. Era una Milano pre-Pisapia, pre-Bossi, pre-Berlusconi e pre-Craxi.

 

Qualcosa che non esiste più e che la politica e gli stilisti hanno distrutto. E che ci rimanda a un periodo meraviglioso della città. I Gufi, prima dell’arrivo di Cochi e Renato, erano, assieme a Walter Valdi e a Jannacci-Fo, la cosa più simile al cabaret che produceva quella Milano. Vestiti con assurde calzamaglie nere, un po’ come farà i primi tempi Troisi, bombetta e un’aria lugubre da parodie dei cantanti esistenzialisti alla Totò in Totò a Parigi, giocavano sulle canzoni mortifere per farci ridere.

 

i gufii gufi

Era più la linea di Roberto Brivio, rispetto a quella di Nanni Svampa, più legato alla tradizione canora lombarda, popolare ma anche anarchica e anticlericale, o a quella più da mimo di Gianni Magni. A Lino Patruno, unico non milanese al cientoperciento come gli altri tre, spettava il ruolo di chitarrista-arrangiatore del gruppo, ma anche quello di chitarrista moderno tendente jazz che non stava affatto male.

 

Nanni Svampa era nato nel 1938 a Milano, a Porta Venezia, quando c’erano ancora le case di ringhiera, come scrive Gianni Mura, cresciuto poi nel varesotto negli anni della guerra, cosa che lo formerà come lombardo popolare alla Piero Chiara. Era poi tornato a Milano per laurearsi alla Bocconi, come voleva il padre. Inutilmente. Perché la cosa non aveva prodotto gran risultati, a parte l’ispirazione per qualche canzone, “Io vado in banca”.

 

 

 

Nel 1959 lo troviamo già ventenne che canta in un gruppetto, “I soliti idioti”, e già inizia a ispirarsi e a tradurre in milanese i testi meravigliosi di Georges Brassens. Coi Gufi si incontrerà nei primi anni ’60 e diventeranno il gruppo di punto del cabaret milanese. Se Brivio tende a spingere il gruppo verso il teatro dell’assurdo e le canzoni cimiteriali, Svampa riconduce alle origine comuni lombarde, Patruno spinge sul jazz e Magni fa la parte comica.

 

i gufi i gufi

Un gruppo perfetto. Che ebbe allora, anche fuor di Milano, un grande successo. Al punto che parteciperanno a programmi tv, a Caroselli per la Perugina, la serie “Don cosacco del Din” del 1965, dove cantano la buffa “La gatta cecova sulla Moscova”, che ebbe parecchi problemi di censura per i testi, come ricordano bene i creativi della Testa, e poi una, perduta, per l’Enalotto nel 1967.

 

Incideranno una serie di dischi di gran livello, sia nella linea cabaret sia nella linea di tradizione lombarda. E’ un trionfo di tradizione, m anche di testi nuovi. Il disco più bello, a parer mio, è quello di canzone partigiane e di guerra che faranno uscire a metà degli anni ’60, di grande costruzione musicale e senza nessuna concessione al cabaret. Nel 1969, sembra per dissapori col gruppo, Gianni Magni se ne va e i Gufi rimangono in tre.

nanni svampa  1nanni svampa 1

 

Brivio cerca di far rimanere il gruppo unito, ma non ce farà. Nanni Svampa forma un nuovo terzetto con Lino Patruno e la cantante Franca Mazzola e si mette in proprio. Fa anche uscire il suo Brassens in milanese che ebbe davvero un grande successo. E inizia una piccola carriera di attore al cinema e in tv, dove o si limita a fare più o meno se stesso, è il cantastorie del Mulino del Po in tv, poi lo troviamo ancora canterino in Homo Eroticus di Marco Vicario.

 

Ha ruoli minori nel Woyzek televisivo di Giancarlo Cobelli, Un povero ricco, Il cappotto di Astrakan, Verdi, fino a un’apparizione in Kamikazen, film manifesto del Teatro dell’Elfo con Paolo Rossi. Svampa, già negli anni ’70, cioè ancora giovane, è qualcosa della Milano precedente, di antico rispetto ai nuovi modelli comici di Pozzetto e Celentano.

nanni svampa nanni svampa

 

Torna per la riunione dei Gufi in una tv locale lombarda nel 1981, dove daranno vita a una serie magistrale di numeri e di esibizioni musicali. Purtroppo non andranno tanto avanti. E la nuova Milano prima dei Craxi poi dei Berlusconi-Bossi non gradirà troppo la linea anarchica anticlericale di Svampa, il suo cantare lombardo così legato alla tradizione popolare, così libero. Non si adatta alla linea leghista della nuova Milano e non lo vedremo né in tv né al cinema.   

nanni svampa  2nanni svampa 2nanni svampa i gufinanni svampa i gufinanni svampa, franca mazzola e lino patrunonanni svampa, franca mazzola e lino patrunonanni svampa  3nanni svampa 3

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - LE MANOVRE DA "DOTTOR STRANAMORE" DI ELLY SCHLEIN: SFANGARLA AI REFERENDUM, VINCERE IN AUTUNNO IN TUTTE E 6 LE REGIONI CHE ANDRANNO AL VOTO, QUINDI ANDARE AL CONGRESSO ANTICIPATO DEL PD A GENNAIO 2026 PER POI FARSI INCORONARE LEADER DEL CENTROSINISTRA ALLE POLITICHE DEL 2027 (CONTE PERMETTENDO) – A FAVORE DI ELLY GIOCA IL FATTO CHE LA MINORANZA DEM E' FRANTUMATA CON BONACCINI E LO RUSSO TRATTATI DA TRADITORI DELLA CAUSA DEI RIFORMISTI E PICIERNO E GORI GIUDICATI TROPPO EX RENZIANI – NEL CENTRODESTRA GIRA GIÀ LA BATTUTA: “LUNGA VITA AD ELLY SCHLEIN”, CHE RESTA PER "LA STATISTA DELLA GARBATELLA" LA SUA MIGLIORE POLIZZA PER FARSI ALTRI 5 ANNI A PALAZZO CHIGI...

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…