
IL NECROLOGIO DEI GIUSTI - PER CHI ERA RAGAZZINO A CAVALLO TRA GLI ANNI ’50 E GLI ANNI ’60 NON C’ERA DONNA PIÙ BELLA DI CLAUDIA CARDINALE: ILLUMINAVA QUALSIASI FILM CHE AVESSE FATTO - NESSUNA ALTRA ATTRICE PUÒ VANTARSI DI AVER FATTO QUELLO CHE HA FATTO LEI NEL CINEMA. CIOÈ DI ESSER PASSATA DAL RUOLO DI ANGELICA IN “IL GATTOPARDO” DI VISCONTI A QUELLO DI QUASI SE STESSA IN “8 ½” DI FELLINI - NON AVETE IDEA COSA FOSSE L’APPARIZIONE DELLA CARDINALE-ANGELICA NE “IL GATTOPARDO” DI VISCONTI. FELLINI LA TRATTA COME PURA ESSENZA DI FEMMINILITÀ PER IL DESIDERIO INFINITO DI UN REGISTA. LA CARDINALE LO SAPEVA BENISSIMO E PER SALVARSI SI SERVÌ DI… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
No. Per chi era ragazzino a cavallo tra gli anni ’50 e gli anni ’60 non c’era donna più bella di Claudia Cardinale. Non c’era paragone con Gina Lollobrigida e Sophia Loren, che l’avevano preceduta seppur di poco nell’esplosione da sexy star internazionale in America, e nemmeno con Brigitte Bardot, per quanto proprio gli americani la dipingono da subito come la “versione italiana di Brigitte Bardot”. Non c’era paragone, perché la Cardinale con quel sorriso, con quegli occhi, con quella voce roca illuminava qualsiasi film che avesse fatto.
Il film chiave, sia in Italia che in America è “La ragazza con la valigia” di Valerio Zurlini, che viene presentato a Cannes nel 1961 e esce subito anche in America. E’ lì che la notano i grandi critici americani, come Bosley Crowther del “New York Times”. James O’Neill scrive che è “la più sexy, la più attraente, la più provocante la più terrena donna che mai visto col beneficio o no dello schermo”. E’ allora, leggo nei giornali americani, che Luchino Visconti, che pure l’aveva già diretta in “Rocco e i suoi fratelli” decide di sceglierla come Angelica ne “Il Gattopardo”.
E’ allora che Fellini, che aveva già dato il ruolo a Lea Massari, la chiama, nel ruolo della ragazza misteriosa di “8 ½”. Non è la moglie del protagonista, non è l’amante, non è un’avventura, è l’eterno femminino. Se stessa. Recita senza uno script, tutto improvvisato. “Fellini la tratta come una bambola”, leggo sui giornali americani che parlano del set di 8 ½, “La prende per mano e le dice: Io non posso vivere senza di te”. Bugiardo.
alain delon claudia cardinale il gattopardo
Per quanto importante, questo è l’unico film che farà con lei. Ma sui manifesti americani la Cardinale ha il nome accanto a quello di Marcello Mastroianni. Anche se, in fondo, appare poco. “Non c’è nessuna storia romantica nella mia vita”, dice nelle interviste del tempo ai giornali americani. “Solo lavoro, lavoro e ancora lavoro”. In qualche modo, è disperata. Nel 1963, a 25 anni, ha già fatto 21 film.
jean paul belmondo claudia cardinale cartouche
Ha comniciato a 16 anni in Tunisia con un corto, “Les Anneaux d’or” e poi con un film di Jacques Baratier con Omar Sharif, “Goha – I giorni dell’amore”, per poi passare alla Vides di Franco Cristaldi, il marito-padrone che la guiderà negli anni del grande successo giovanile, a cominciare da “I soliti ignoti” di Mario Monicelli. Dopo essere stata una tunisina in patria, una siciliana con Monicelli diventa anche una milanese per Claudio Gora regista in “Tre straniere a Roma”, dove divide la scena con Françoise Danell e Yvonne Molnaur.
Con Alberto Cavalcanti, teorico di cinema e regista brasiliano in Italia, gira “La prima notte” con Vittorio De Sica. Con Mylene Demongeot e Anne Heywood divide la commedia inglese di Ralph Thomas “Su e giù per le scale”. La vorrebbe Joseph Losey per un film che non si farà che la vedrebbe portoghese. Ancora chiamata nell’ambiente del cinema italiano “la tunisina” la vuole il produttore Lionello Santi come partner di Sidney Poitier in “Uomini di ferro” (il Corriere titola: “partner negro per la Cardinale”).
jack palance e claudia cardinale in i professionisti
Altro film che non si farà. Come “Pettotondo”, un film assurdo costruito tutto sul suo petto (lo riporta il Corriere…). In pochissimi anni recita con Luigi Zampa in “Il magistrato”, con Pietro Germi in “Un maledetto imbroglio”, con Luchino Visconti in “Rocco e i suoi fratelli”, che gira contemporaneamente a “I delfini” di Francesco Maselli, con Mauro Bolognini in “La viaccia” e “Il bell’Antonio”, dove incontra Jean-Paul Belmondo e Marcello Mastroianni. La vuole a tutti i costi Orson Welles per “Il processo”.
Ma è Zurlini che riesce a darle il vero primo grande ruolo della sua carriera in “La ragazza con la valigia”. Dei tanti film che girerà, 129, quelli che contano davvero li ha già fatti nei primi anni ’60. Nessuna altra attrice può vantarsi di aver fatto quello che ha fatto lei nel cinema. Cioè di esser passata dal ruolo di Angelica in “Il Gattopardo” di Visconti a quello di quasi se stessa in “8 ½” di Fellini. Né Gina né Sophia né la Bardot gireranno mai un film con Visconti né con Fellini. E poi, quei due film.
claudia cardinale alain delon - il gattopardo
Non avete idea, se non l’avete vissuta allora nelle nostre sale da tremila-cinquemila posti, cosa fosse l’apparizione della Cardinale-Angelica ne “Il Gattopardo” di Visconti. E’ l’unica donna, la grande illuminazione, in un film di soli maschi, magari neanche troppo etero. Fellini la tratta nello stesso modo, come pura essenza di femminilità per il desiderio infinito di un regista. Certo. Oggi, dopo anni di guerre femministe, qualcosa del genere non potrebbe più essere nemmeno concepito. Un sogno maschile, ideato da maschi per un pubblico di maschi. Oddio!
claudia cardinale e marcello mastroianni in 8 e mezzo
La Cardinale lo sapeva benissimo e per salvarsi, ha sempre detto, si servì di una maschera che si calava sul set. Nessuno avrebbe potuto sostenere un simile impatto. Noi maschi e maschietti del tempo fummo travolti dalla bellezza di Angelica e dal suo vestito. Se Marcello, il regista, in “8 ½” si limitava a essere travolto dalla sua bellezza, a capire di non poterla afferrare, il Gattopardo si spingeva decisamente più in là. Il Principe Fabrizio di Burt Lancaster ci rappresentava tutti e quel ballo ebbe su di noi lo stesso effetto del duello finale di “Per un pugno di dollari” tra Clint Eastwood e Gian Maria Volonté.
Lo avremmo visto e rivisto all’infinito. Pronti a farci penetrare dalle pallottole dello Straniero e dagli occhi di Angelica. Visconti ne coglie subito la sicilianità. Se ha bisogno della voce di Corrado Gaipa per palermitanizzare l’americano Burt Lancaster, ha trovato una Angelica che è nello stesso tempo tunisina, siciliana (di padre), francese (di madre). Una miscela esplosiva. Claudia Cardinale dominerà gli anni ’60 passando da Cinecittà a Parigi a Hollywood in una serie di film che riempiranno i nostri schermi. “Cartouche” di Philippe De Broca con Jean-Paul Belmondo, “Il circo e la sua grande avventura” di Henry Hathaway con John Wayne, “Il magnifico cornuto” di Antonio Pietrangeli con Ugo Tognazzi, “L’affare Blindfold” di Philip Dunne con Rock Hudson.
Non sono grandi film, purtroppo, anche se incontra grandi star del tempo. Meglio “La pantera rosa” di Blake Edwards con David Niven e Peter Sellers, dove oltre a indossare 27 costumi di Yves Saint-Laurent si dimostra anche spiritosa, o “Piano, piano non t’agitare” del geniale Alexander Mackendrick con Tony Curtis e la povera Sharon Tate. O “Una rosa per tutti” di Franco Rossi, dove la ricordo bellissima e abbronzatissima.
O in “Il giorno della civetta” di Damiano Damiani dove riprende la sua sicilianità e recita con il Django ufficiale Franco Nero aprendo un genere che darà grandi soddisfazioni alla nostra serialità. Eppure, già quando la vidi in “C’era una volta il West” di Sergio Leone, a trent’anni, stupenda, sembrava ormai una star di un’altra epoca. Del resto era anche un film che doveva chiudere con un mondo e un cinema. Ricordo che, da spettatore maschio neanche ventenne, mi sembrò una scelta un po’ antica quella di Claudia Cardinale protagonista, un po’ come quella di Henry Fonda.
claudia cardinale c'era una volta il west
Dopo l’esplosione dei capolavori di Fellini e Visconti nei primi anni ’60, che rivoluzionarono il cinema mondiale e definirono per sempre il ruolo del regista, con l’arrivo del nuovo cinema americano e dei film sessantottini, le star come Sophia e Gina erano diventate ingombranti. Lo stesso Leone aveva rifiutato Sophia Loren e i soldi di Carlo Ponti per “C’era un volta il West”. Per questo aveva chiamato la Cardinale, non invecchiata come la Loren ma certo non più esordiente come dieci anni prima.
A Hollywood non aveva sfondato. Del resto i film americani che aveva girato erano modesti, qualcuno a parte me ricorda “I contrabbandieri del cielo” di Joseph Sargent con Rod Taylor e Harry Guardino? O “Né onore né gloria” di Mark Robson, dove recita con i legionari Anthony Quinn e Alain Delon? Il film venne perfino bandito in Francia per dieci anni visto che non si poteva toccare la guerra d’Algeria. Lì la Cardinale ha il ruolo di una ragazza algerina, Aicha, che ha una storia col militare francese Delon.
frank zappa e claudia cardinale by richard avendon 3
Lei ha i capelli da diva di Hollywood, lui una assurda zazzera. Lei con la sua vera voce e lui doppiato in inglese! Certo, aveva girato “I professionisti”, bellissimo tardo western politico di Richard Brooks dove tornava a recitare con Burt Lancaster, ma appariva solo nella parte finale del film. In qualche modo “C’era una volta il West” di Leone poteva rilanciarla e chiudere tutto un periodo bellissimo del cinema italiano degli anni ’60.
Devo dire che Tonino Delli Colli e Leone stesso sanno come renderla bellissima. Nel mio immaginario è lì che penso si chiuda il suo grande cinema. Certo ci saranno “Fitzcarraldo” di Werner Herzog, la storia d’amore e professionale con Pasquale Squitieri, “I guappi”, i tanti film fatti in Francia e in tutto il mondo. Ma Angelica era un’altra cosa.
CLAUDIA CARDINALE MASTROIANNI
claudia cardinale fuori il malloppo
claudia cardinale con la sigaretta
claudia cardinale 3
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CLAUDIA CARDINALE ALAIN DELON
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CLAUDIA CARDINALE
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CLAUDIA CARDINALE
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CLAUDIA CARDINALE NEL VIDEO DI LOVE AFFAIR
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claudia cardinale il magnifico cornuto
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claudia cardinale ruba al prossimo tuo
pietro germi claudia cardinale un maledetto imbroglio
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rock hudson claudia cardinale ruba al prossimo tuo
claudia cardinale ph sandro becchetti
JACQUES CHIRAC - CLAUDIA CARDINALE
claudia cardinale stanley baker fuori il malloppo
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CLAUDIA CARDINALE OTTAVIA FUSCO 1
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