mike hodges

IL NECROLOGIO DEI GIUSTI - SE NE VA MIKE HODGES, 90 ANNI, IMPORTANTE REGISTA INGLESE AUTORE DI UN CAPOLAVORO NOIR COME “CARTER”, CHE RIDEFINÌ IL GENERE E RILANCIÒ MICHAEL CAINE COME KING OF COOL, DEL CURIOSO “PULP” E DEL FOLLE MILIARDARIO GIOCATTOLONE “FLASH GORDON”, MEGAFLOP PRODOTTO DA DINO DE LAURENTIIS A HOLLYWOOD DIVENTATO NEGLI ANNI UN CULT STRACULT - SUL SUO RAPPORTO CON HOLLYWOOD HODGES DIRÀ: “E' UNA CULTURA BASATA SULLA DIPENDENZA. L'OBIETTIVO DI OGNI PRODUTTORE E' QUELLO DI RENDERE LE PERSONE DIPENDENTI DA QUALCOSA…” VIDEO

Marco Giusti per Dagospia

 

mike hodges 9

Se ne va Mike Hodges, 90 anni, importante regista inglese autore di un capolavoro del noir come “Carter”, la sua opera prima, che ridefinì il genere e rilanciò Michael Caine come king of cool, del curioso “Pulp”, sempre con Caine e Nadia Cassini, del folle miliardario giocattolone “Flash Gordon”, megaflop prodotto da Dino De Laurentiis a Hollywood dove nessuno capì che film si voleva fare, diventato negli anni un cult stracult, di “The Terminal Man”, di “La maledizione di Damien”, dove dovette lasciare il set dopo tre settimane.

 

mike hodges michael caine

Nato a Bristol nel 1932, dopo aver passato due anni del servizio militare sul ponte di una dragamine della Royal Navy, fece il suo primo lavoro in tv in Inghilterra come suggeritore. A metà degli anni ’60 produce per la tv dei corti legati alla musica, come “David, Moffett and Ornette: the Ornette Coleman Trio”, diretto da Dick Fontaine, “Sound”, dedicato a John Cage e Rahsaan Roland Kirk, produce e direge sette episodi della serie “World in Action” (1963-67), dirige un ritratto di Orson Welles per la serie “Tempo” (1966), sei episodi della serie “The Tyrant King” (1968), due episodi della serie “ITV Playhouse” (1969-70), prima di dirigere il suo primo film, “Carter” con Michael Caine, Britt Ekland, Ian Hendry e John Osborne, che diventò un cult immediato in tutto il mondo.

mike hodges 6

Hodges si sorprese dell’interesse di Caine, allora una star maggiore, per il film. "Uno dei motivi per cui ho voluto interpretare quel film è stato il mio background. Nei film inglesi, i gangster erano o stupidi o divertenti. Volevo dimostrare che non lo erano. I gangster non sono stupidi e di certo non sono molto divertenti." Violento, realistico, pieno di scene di nudo, ispirato al mondo di Chandler, venne massacrato dalla United Artist che doppiò per l’America le scene parlate in dialetto cockney. Uno dei fan maggiori del film era addirittura Stanley Kubrick che disse: "Qualsiasi attore che vedrà il film vorrà lavorare con Mike Hodges.”

mike hodges 5

 

Il suo progetto di cinema noir è ancor più chiaro col successivo e più stravagante “Pulp”, girato a Malta, dove un autore di novelle pulp dai troppi pseudonimi deve scrivere l’autobiografia di un attore da anni in ritiro. Ci sono Michael Caine, ma anche Mickey Rooney, Lionel Stander, Al Lettieri in un raro ruolo di gay, la mitica LIzabeth Scott, che tornava al cinema dopo 15 anni di assenza, oltre a attori del cinema italiano come Nadia Cassini, Leopoldo Trieste, Luciano Pigozzi. J.C. Ballard scrisse una lettera entusiasta a Mike Hodges dicendogli quanto avesse adorata la scena di seduzione che vede Giulio Donnini cercare di sedurre Michael Caine. Musiche di George Martin.

mike hodges 7

Nel 1974 scrive e dirige il potente noir di fantamedicina tratto dal romanzo di Michael Crichton “The Terminal Man” con George Segal, Joan Hackett, Richard Dysart, Jill Clayburgh. Anche questo piaceva molto a Stanley Kubrick, meno a Crichton che si vide espulso dalla sceneggiatura. Diresse poi, ma solo per tre settimane, venendo rimpiazzato dal ben più modesto Don Taylor, “La maledizione di Damien” con Gregory Peck e Lee Grant, sequel de “Il presagio”, che non poteva dirigere per problemi di conflittualità con un altro set Richard Donner.

 

 Hodges perse il lavoro per divergenze col produttore. Due degli attori che aveva scelto, Leo McKern e Ian Hendry, vennero esclusi dalle scene finali del film. Problemi ancora maggiori arrivarono col kolossal da 27 milioni di dollari prodotto a Hollywood da Dino De Laurentiis, “Flash Gordon” con Sam Jones, Max Von Sydow, Ornella Muti, Mariangela Melato, Melody Anderson, un film dove la troupe italiana e quella americana non riuscivano a comunicare. Sembra che lo volessero fare sia George Lucas (ci credo) che Fellini (non ci credo, troppo furbo), lo rifiuta invece Sergio Leone.

mike hodges 3

 Poi deve farlo Nicolas Roeg con Debbie Harry come Aura e Keith Carradine come Ming. Mike Hodges arriva come ottava scelta. Pensava di fare un film serio e Dino De Laurentiis voleva da subito buttarla in commedia. Ma con un budget per il tempo incredibile, con la fotografia di Gilbert Taylor, che aveva da poco finito il primo “Star Wars” e scenografie ricchisssime. Nel ruolo di Flash Gordon, che doveva essere di Kurt Russell, viene preso Sam Jones perché la mamma di De Laurentiis lo aveva visto in una serie tv, “The Dating Game”.

 

mike hodges 10

Finisce che diventa, come disse Hodges, “L’unico film improvvisato della storia del cinema con un budget da 27 milioni di dollari”. De Laurentiis mette sotto contratto i Queens per le musiche senza sapere minimamente chi fossero. Un totale disastro. De Laurentiis pensava di fare parecchi sequel, che non vennero mai fatti. Sarà dura riprendersi da un tale colpo. Hodges ricominciò coi film per la tv “Missing Pieces” con Elizabeth Montgomery nel 1983, “Squaring the Circle” con Jonathan Adams nel 1984.

mike hodges 2

Poi diresse il curioso fantascientifico “Morons From Outer Space” con Mel Smith, il più interessante “Florida Straits" con Raul Julia e Fred Ward nel 1986. Riguardo il suo rapporto con Hollywood e l’America, Hodges dirà: “L'America mi ha stupito dal momento in cui ci sono andato a metà degli anni '60. La sua motivazione era totalmente diversa da quella del Regno Unito di quei giorni (ma purtroppo non è più così). Ma cos'era? Ho iniziato a rendermi conto che era una cultura fortemente basata sulla dipendenza. L'obiettivo di ogni produttore era quello di rendere le persone dipendenti da qualcosa, qualsiasi cosa”.

mike hodges 12

Torna in Inghilterra per il più politico “Una preghiera per non morire” con Mickey Rourke, Bob Hoskins, Alan Bates, 1987. Dirige ancora “Arcobaleno nero”, un noir con tinte horror con Rosanna Arquette, Jason Robards, Tom Hulce. Alla fine degli anni ’90 torna da celebrato maestro al noir inglese con “Croupier” con Cliwe Owen e “I’ll Sleep When I’m Dead” con Clive Owen, Malcolm McDowell e Jonathan Rhys Meyers. Il suo ultimo film è un documentario sui serial killer, “Murder by Numbers” del 2004 con Brian Cox.

mike hodges 11mike hodges 1mike hodges 8mike hodges 4mike hodges 14mike hodges 13

 

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…