jason miller delgado

ALTRO CHE “VOGLIO STARE CON LA MIA FAMIGLIA”! IL NEO-CAPO DELLA COMUNICAZIONE DELLA CASA BIANCA, JASON MILLER, RINUNCIA ALL’INCARICO DOPO CHE UNA BIONDISSIMA COLLEGA, TROMBATA ALLE NOMINE DA "THE DONALD", HA FATTO CAPIRE CHE TRA LORO C’ERA UNA RELAZIONE DI SESSO E PASSIONE

Massimo Gaggi per il Corriere della Sera

 

JASON MILLERJASON MILLER

Ho trascorso una settimana con la mia famiglia: una cosa che non mi succedeva dal marzo del 2015. Mi sono reso conto che la priorità, per me, oggi deve essere la casa, la cura dei miei cari. Soprattutto ora che sta per nascere il mio secondo figlio. Non è il momento giusto per l'incarico gravoso di capo della comunicazione della Casa Bianca.

Il messaggio col quale, alla vigilia di Natale, Jason Miller ha comunicato la sua rinuncia al prestigioso incarico che gli era stato appena affidato da Donald Trump ha prodotto qualche ooh di ammirazione: In un mondo di carrieristi tagliagole c' è ancora qualcuno sano che dice family first .

 

Non sono mancate, però, anche le reazioni stupite: Ma come, rinuncia a un incarico accettato appena 48 ore prima? E poi come fa a dire "questo non è il momento giusto"?

JASON MILLER JASON MILLER

Per un professionista della comunicazione come lui quel ruolo alla Casa Bianca è un'occasione straordinaria e unica, mica è un treno che ripassa. Dubbi dei soliti scettici.

 

Che però, stavolta qualche ragione ce l'avevano. La spiegazione è arrivata poche ore dopo le improvvise dimissioni, quando un branco di giornalisti maliziosi ha scoperto, senza dover nemmeno scavare troppo, che il 41enne Jason è stato costretto a gettare la spugna da una bella bionda di origine cubana, anche lei consigliere di Donald Trump.

A. J. Delgado è probabilmente un' amante abbandonata e/o una trumpiana non adeguatamente premiata.

A J DELGADOA J DELGADO

 

In ogni caso, una donna avvelenata che, dopo la nomina di Jason, aveva sparato una raffica di tweet al vetriolo. Prontamente ritirati, dopo la rinuncia di Miller. La Delgado ha addirittura cancellato il suo account, ma ha comunque lasciato tracce digitali sufficienti a ricostruire le sue reazioni rabbiose.

 

Quando, il 21 dicembre, Jason Miller viene nominato direttore per la comunicazione della Casa Bianca, Trump incorona anche Sean Spicer nuovo press secretary , mentre altri due fedelissimi, Hope Hicks e Dan Scavino, diventano capo della comunicazione strategica e direttore per i rapporti coi social media. Sarà perché esclusa da tutto dopo essere andata per mesi in tv a difendere un indifendibile Trump, sarà per la rabbia nei confronti di Jason, fatto sta che la Delgado prima fa, via Twitter, sarcastiche congratualzioni per la sua nomina chiamandolo baby-daddy.

A J DELGADO E TRUMPA J DELGADO E TRUMP

 

Poi, in un altro tweet, lo definisce la versione 2016 di John Edwards: l' ex senatore democratico, candidato alla Casa Bianca nel 2004 nel ticket di John Kerry che, si scoprì successivamente, mentre la moglie combatteva con il cancro, aveva avuto un' amante, Rielle Hunter, e anche un figlio segreto.

 

Ai cronisti è bastato fare qualche telefonata per scoprire che tra Jason e la Delgado c' era intimità. Ai tempo del dibattito Trump-Clinton di Las Vegas i due andarono in uno strip-tease club con tre giornalisti televisivi. E il sito Politico.com, allertato da alcune lettere anonime, ha scritto che nella cerchia del neopresidente la relazione tra la Delgado e Miller era nota da mesi. Di recente la giovane donna, un avvocato di Miami, aveva informato alcuni dirigenti del Trump team, di altri dettagli imbarazzanti della sua storia.

 

A J DELGADO A J DELGADO

Semplice vendetta di una donna che si è sentita sedotta e abbandonata o punta dell' iceberg di una guerra tra collaboratori di Trump coi fedelissimi duri e puri che si sentono sacrificati sull' altare di un compromesso col partito repubblicano? E' presto per dirlo.

Certo, Jason non è un fedelissimo: fino alla primavera scorsa curava l' immagine del senatore Ted Cruz, il più duro e tenace avversario di Trump nella corsa alla Casa Bianca.

 

Aveva cominciato a lavorare per The Donald solo alla vigilia della convention repubblicana di luglio. Ma non è un fedelissimo nemmeno il press secretary Sean Spicer che ora svolgerà anche le funzioni che erano state affidate a Miller: è stato, fino a pochi giorni fa, il responsabile della comunicazione del partito repubblicano. L'ultima rasoiata è di Kellyanne Conway. Quando le hanno chiesto come fa, lei che ha quattro figli, a dedicare tanto tempo a Trump assumendo un incarico di responsabilità alla Casa Bianca, la stratega della sua campagna ha risposto secca: Dove trovo il tempo? Io mica gioco a golf.

E non ho nemmeno un amante come molti uomini.

Ultimi Dagoreport

massimo martinelli azzurra francesco gaetano caltagirone guido boffo roberto napoletano

FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE SARÀ AFFIDATA AD INTERIM AL DIRETTORE EDITORIALE MASSIMO MARTINELLI – BOFFO FU UNA SCELTA DI AZZURRA CALTAGIRONE, IN BARBA A PAPÀ CALTARICCONE – ALLA SCADENZA, ESATTAMENTE DOPO UN ANNO, IL CONTRATTO DI BOFFO NON È STATO RINNOVATO – NEL CUORE DI CALTA C’È IL RITORNO DI ROBERTO NAPOLETANO, ATTUALE DIRETTORE DE “IL MATTINO” DI NAPOLI, ALTRO QUOTIDIANO DEL GRUPPO CALTAGIRONE…

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)