1- ALLA FINE ANCHE I MAGISTRATI SI SONO DOVUTI ARRENDERE, PROPONENDO L'ARCHIVIAZIONE DEL CASO DI PEDOPORNOGRAFIA. PER QUANTE VOLTE AVESSERO GUARDATO E RIGUARDATO QUEL FILMATO LA PROVA REGINA (E “VAGINA”) NON SI È TROVATA: NESSUNO È RIUSCITO A PROVARE SE IL CORPO DI BELEN CHE STAVA FACENDO L'AMORE IN OGNI POSA CON IL FIDANZATO ARGENTINO FOSSE QUELLO DI UNA MINORENNE O MENO 2- PER L’ACCUSA DI TENTATA ESTORSIONE, IL PM HA RITENUTO CHE I DUE INTERMEDIARI NON HANNO MAI RICATTATO BELEN, NON AVENDOLE MAI CHIESTO SOLDI IN CAMBIO DELLA MANCATA PUBBLICAZIONE DELLE IMMAGINI. HANNO SOLO CERCATO DI VENDERE IL VIDEO 3- TRA BELÉN E IL BALLERINO BONAZZO STEFANO DE MARTINO SONO VERI PALPITI DI CUORE O SOLO FRUSCIARE DI BANCONOTE? BACI SINCERI O MONTATURA PER PROLUNGARE ALL'INFINITO I 15 MINUTI DI CELEBRITÀ A CUI QUESTA COPPIA NON VUOLE RINUNCIARE?

1- MINORENNE O NO?
Franco Bechis per Libero

C'è un pm e addirittura una squadra di polizia che da sei mesi a questa parte sono i più invidiati nei palazzi di giustizia italiani. Il pm è in forza alla procura di Milano. Si chiama Luigi Luzi e dal 24 ottobre scorso addirittura insieme a un pool speciale della squadra mobile di Milano indagava su uno dei reati più odiosi: la pedopornografia. Nelle mani della supersquadra pronta per una serie tv solo un filmato in bianconero reperito sulla rete.

Poco, ma il valoroso pm con la sua squadra di polizia non si è arreso, trascorrendo giorni e giorni a guardare e riguardare ogni frammento di quel filmato alla ricerca della più labile traccia che potesse portare al colpevole: un cinturino di orologio bianco, una marca di lenzuola, quella strana luce di una lampadina sul comò. Scruta e scruta, guarda ogni frame con attenzione. E indaga.

Sei mesi in cui ogni strada è stata tentata, ma senza successo. Alla fine anche i nostri eroi si sono dovuti arrendere, gettando la spugna e proponendo l'archiviazione del caso. Per quante volte avessero guardato e riguardato quel filmato attenti ad ogni minimo particolare la prova regina non si è trovata: nessuno è riuscito a provare al di là di ogni ragionevole dubbio se il corpo di Belen Rodriguez che stava facendo l'amore in ogni posa con il fidanzato argentino Martinez Pardo fosse quello di una minorenne o meno...

Ps. Il pm Luzi deve avere una certa vocazione a proteggere Belen: è stato proprio lui a chiedere il 22 febbraio scorsola "sorveglianza speciale" per Fabrizio Corona, considerato socialmente pericoloso...

2- VIDEO «HOT» DI BELEN, CHIESTA L'ARCHIVIAZIONE
Corriere.it

Non c'è la prova che Belen Rodriguez fosse minorenne all'epoca in cui le immagini sono state girate: con questa motivazione la Procura ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta sul tentativo di vendita per 500mila euro ai giornali scandalistici del video hot finito online lo scorso autunno. Il filmato ritrae una giovanissima Belen in intimità con il modello Tobias Blanco Martinez Pardo.

Il pubblico ministero Luigi Luzi ha inviato al gip la richiesta di archiviazione del fascicolo che ipotizzava i reati di diffusione di materiale pedopornografico e tentata estorsione a carico degli «emissari» dell'argentino, che invece non è mai stato iscritto nel registro degli indagati come mandante del tentativo di vendita solo perché non è mai stato formalmente identificato.

IL BLITZ DI CORONA - All'epoca del tentativo di vendita del video, Fabrizio Corona, allora fidanzato con la modella, aveva cercato di smascherare gli intermediari, fingendosi interessato all'acquisto tramite un suo collaboratore e fissando un appuntamento in un ristorante del centro. Ne era nata una rissa durante il quale era comparso Tobias Blanco che, in lacrime, aveva consegnato una copia del video in una chiavetta usb.

Belen ha poi testimoniato alla squadra mobile di aver distrutto il video, ricevuto senza sborsare soldi. Tuttavia, lo scorso ottobre, le immagini sono finite in internet con tanto di istruzioni per scaricarle, perché il passaparola era stato tale che il sito che le ospitava era andato in tilt.

BORRIELLO E L'OROLOGIO - Il video è poi finito anche in vendita sulle bancarelle di svariate città, sottoforma di dvd con tanto di copertina, prima per 20 euro, poi per 10. In questo modo, però, anche gli inquirenti avevano potuto visionarlo e notare nelle immagini sul polso di Belen un orologio bianco in apparenza simile al gioiello che il calciatore Marco Borriello aveva regalato all'argentina durante la loro relazione, tra il 2004 e il 2008, quando la showgirl era già maggiorenne.

Borriello, sentito a dicembre, ha dichiarato che l'orologio delle immagini non ha niente a che vedere con il suo regalo, avvalorando così la denuncia della sua ex. Tuttavia, al termine degli accertamenti, il pm ha ritenuto di non aver raggiunto la prova che Belen all'epoca del video fosse minorenne, di qui ha ritenuto caduta l'ipotesi di diffusione di materiale pedopornografico. Tra l'altro, non è stato nemmeno individuato chi ha materialmente messo in rete il video.

«MAI RICATTATA» - Per quanto riguarda l'accusa di tentata estorsione, il pm ha ritenuto che i due intermediari non hanno mai ricattato l'argentina, non avendole mai chiesto soldi in cambio della mancata pubblicazione delle immagini. Hanno solo cercato di vendere il video in questione. Della richiesta di archiviazione è stata avvisata la denunciante, che potrà presentare una memoria, proponendo opposizione a tale conclusione.

3- BELÉN E IL PARTITO DEI COMPLOTTISTI - AMORE VERO O REALITY BEN STUDIATO: IN RETE CRESCONO I SOSPETTI
Renato Franco per il Corriere della Sera

Il tenente Colombo alzerebbe il sopracciglio del suo occhio di vetro e chiederebbe: «Ma com'è che la fasciatura fino al ginocchio in un giorno è diventata un calzino rosa da Lolita?». L'amorazzo mediatico tra Belén e Stefano De Martino non bisogna spiarlo dal buco della serratura perché la porta è aperta e ci sono pure le telecamere. Sono veri palpiti di cuore o solo frusciare di banconote? Baci sinceri o montatura per prolungare all'infinito i 15 minuti di celebrità a cui questa coppia - che rasenta l'illegale per quanto sono giovani e belli - non vuole rinunciare?

Gli internauti della Cia (Central Internet Agency), gli investigatori della Rete, si sentono tutti più cool della squadra della scientifica di Csi e indagano a caccia di indizi. Poiché è la teoria che determina ciò che osserviamo, partendo dal presupposto che i due fingano, possiamo solo trovare elementi a supporto di questa tesi retroscenista o complottista.

L'ultimo dubbio è quello legato ai postumi dell'incidente, la botta alla caviglia. Belén, appena dimessa dall'ospedale, la teneva immobilizzata in una fasciatura fin sotto al ginocchio e usava le stampelle per camminare. In 24 ore tutto ridimensionato, con le scarpe da tennis e quella vezzosa calza rosa che arriva appena più su del malleolo.

Così quelli della tesi che è una messinscena da reality eccoli a far girare le due foto su Twitter e scrivere che l'incidente è falso. E questo forse è troppo. Una sfilata muta ad Amici - giusto il tempo di farsi vedere - poi ieri sera ancora a Scherzi a parte, sempre su Canale 5, a farsi prendere per i fondelli da Luca e Paolo e alzare lo share. Già con i tacchi, la caviglia in mostra, due cerottini appena a nascondere gli acciacchi. Come da copione.

Per i complottisti taroccata sarebbe pure la loro storia d'amore. Anche qui indagini a tappeto, per scoprire tre indizi inequivocabili. Il primo: il blog che si è aggiudicato l'esclusiva del primo bacio tra i due è di un tale che sarebbe socio di Fabrizio Corona, il paparazzo che muoverebbe i fili della montatura e farebbe alzare il prezzo delle foto con Belén.

Secondo: la maglietta indossata da De Martino nella prima uscita pubblica, nera con un teschio da pirata, è di un marchio legato al solito fotografo, quello che ama girare senza patente (anche ieri lo hanno beccato su una Harley Davidson, pure contromano). Terzo: la borsa griffata di Belén, una firma seguita dall'amico di Corona. Tutto costruito dunque?

Magari anche per dopare gli ascolti di Amici, quest'anno un po' talent (la gara tra i concorrenti), un po' reality (il triangolo Emma-Stefano-Belén). Con l'argentina nella parte della Cattiva che si becca i fischi dello stadio perché ha portato via il Bello alla Buona. Ricalcando con la peggiore approssimazione sceneggiature da soap opera, ecco che lo studio di Canale 5 diventa come l'arena degli Hunger Games raccontati da Suzanne Collins, un evento televisivo in cui vince l'unico che rimane vivo. Così Emma pare la designata ufficiale a vincere questo De Filippi Game, grazie ai televoti che da casa le arriveranno come risarcimento per il suo amore spezzato.

La Beleneide assume i colori di un romanzo ultra-pop, da bancone del supermercato, se non fosse che oggi all'Esselunga ci trovi pure Pirandello, che farebbe rivoltare nella tomba chi (Flaiano) scriveva frasi che non appartengono a questi tempi di gossip: «I fatti miei non li racconto, quelli degli altri non li voglio sapere».

 

Belen RodriguezBELEN VIDEO SEXBELENBELEN E STEFANO DE MARTINO DOPO L INCIDENTE IN MOTO borriello-belenBelen Rodriguez Belen Rodriguez Belen RodriguezBelen Rodriguez belen stefano de martino STEFANO DE MARTINO CON EMMA MARRONE E BELEN RODRIGUEZ BELEN E STEFANO DE MARTINO DOPO L INCIDENTE IN MOTO Belen Stefano de martino primo bacioBelen Rodriguez

Ultimi Dagoreport

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN