“NON BASTANO SLOGAN SUI SOCIAL PER FARE GLI ARTISTI IMPEGNATI” – EMMA MARRONE SI METTE A RILASCIARE PATENTI DA ARTISTA ENGAGE’ E POI SPROFONDA NELLA FIERA DELLE BANALITA’: “LE MIE RIVOLUZIONI LE FACCIO GIORNO DOPO GIORNO CON I MIEI ATTEGGIAMENTI” – “MI SONO SEMPRE ESPOSTA. LA PALESTINA? DISSI CHE ERA UN GENOCIDIO SENZA FINE. SONO SALITA SUL PRIMO CARRO LGBTQIAP+ 10 ANNI FA QUANDO ERA MEGLIO NON ESPORSI. SONO 15 ANNI CHE DICO E SONO QUELLO CHE PENSO” – IL TUMORE (“MI PERMETTO POCHE LACRIME PERCHÉ SONO COSÌ DI CARATTERE, MA È STATA DURA”) E IL DISASTRO DELL’EUROVISION 2014: “ERANO TEMPI DIVERSI, L'EUROVISION NON SE LO CAGAVA NESSUNO” – VIDEO
Luca Dondoni per “la Stampa” - Estratti
(...) Nel 2014 lei ci andò e il risultato fu disastroso. Riproverebbe?
«Sì, ma allora erano tempi diversi, parliamoci chiaro, l'Eurovision non se lo ca...va nessuno. L'ho fatto in un periodo storico dove non c'era questa ansia da prestazione. Andai con mio papà e ci divertimmo tanto, per questo non rinnego nulla di quella esperienza».
Parliamo di live: nel 2026 il 2 luglio sarà all'ippodromo di Roma e il 9 settembre a quello di Milano. Tanta roba e tanta gente.
«Ci arriverò con un nuovo progetto al quale sto lavorando da mesi con un sacco di amici, Giorgia, mia "sorella" Elisa, Olly, Baby Gang, Lazza, Fabri Fibra, e tanti altri che arriveranno anche se fare questi nomi è un po' prematuro. Certo avrò amici al mio fianco».
Ma prima uscirà un disco?
«Non lo posso dire adesso perché fino a quando non è pronto ed è come dico io, l'album non esce. Magari pubblicherò dei singoli; non mi faccio tritare dall'ansia dell'hype, cercherò di stare nei tempi. A volte entro in studio e ribalto una canzone che ho scritto il mese prima perché non mi torna una parola o una linea melodica».
Brutta storia è un bel singolo, quante volte lo ha ribaltato?
«Tre».
Nel prossimo lavoro ci saranno dei feat. importanti?
«Le collaborazioni nascono ed è naturale che succeda, dico solo che se ci saranno sarà perché ho scelto di collaborare con artisti che amo».
La sua vita non è stata tutta rosa e fiori, cosa è successo quando ha scoperto di avere un tumore?
«Ricordo che quella mattina mi svegliai e lessi tutta una trafila di auguri da tantissime persone che non mi immaginavo. Avevo fatto una storia su Instagram e mi scese la lacrimuccia: lo dico, non ho mai voluto fare quella dura a tutti i costi.
Ci sono stati molti momenti di emotività sul palco ma mi prendo tutti i costi della vita. Mi permetto poche lacrime perché sono così di carattere, ma è stata dura».
Si è sempre spesa anche per battaglie politico-sociali; è un po' che non la vediamo esporsi. Forse perché è disincantata nei confronti dell'attualità?
«Sono sempre coinvolta e impegnata, semplicemente non uso il meccanismo dello slogan da Instagram. Lo trovo banale.
Le mie rivoluzioni le faccio giorno dopo giorno con i miei atteggiamenti, dicendo sempre quello che penso, non mi limito ai social, così mi sono pulita la coscienza e liberi tutti. Le persone hanno smesso di leggere la carta stampata, ma mi ricordo quando anni fa lei mi fece una domanda sulla Palestina e risposi che era un genocidio senza fine, ecco, vale ancora».
Per qualcuno in Italia il cantante deve cantare. Vietato parlare di cose che non gli competono.
«Sul palco mi sono sempre esposta, sono salita sul primo carro LGBTQIAP+ 10 anni fa quando era meglio non esporsi. Sono 15 anni che dico e sono quello che penso».
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EMMA MARRONE A VEDERE SINNER-ALCARAZ FINALS TORINO
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EMMA MARRONE
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