1. “NON FACCIO I MIEI FILM PER I CRITICI”. E L’ANTEPRIMA DEL NUOVO FILM DI SIANI NON È A ROMA O MILANO, MA AD AFRAGOLA PER UN PUBBLICO “NORMALE” NELLE SALE DEL CINEMA HAPPY 2. IN “SI ACCETTANO MIRACOLI” NON TUTTO FUNZIONA, OVVIO, MA IL SUO PUBBLICO LO ADORERÀ LO STESSO, I CRITICI NON LO AMERANNO. MA NON BISOGNA SOTTOVALUTARE SIANI 3. E’ UN ABILISSIMO UOMO DI SPETTACOLO MOLTO PIÙ ATTENTO E RISPETTOSO DEL SUO LAVORO DI QUANTO SI CREDA. POTRÀ NON PIACERE A TUTTI IL SUO ULTIMO FILM, CHE SOFFRE DI UN PO’ DI SFILACCIAMENTO DI SCENEGGIATURA E DI GROSSI TAGLI NARRATIVI (DICE CHE HA TAGLIATO UN’ORA…), MA L’IDEA DI RIPORTARE I MIRACOLI IN UN’ITALIA CHE DA MONDO DISUMANO DIVENTA UN PAESE DA FAVOLA ANNI ’50, MISTO DI ROSSELLINI E DE SICA, È PIUTTOSTO ORIGINALE

Marco Giusti per Dagospia

 

siani ad afragola 103431644 127267a3 0df1 461d b582 6b498494cf9esiani ad afragola 103431644 127267a3 0df1 461d b582 6b498494cf9e

“Ma Siani ha già parlato?”. “Sì, signora, lo trova in sala 6 o 7”. Per capire la Sianimania siamo andati fino al cinema Happy di Afragola, in un centro commerciale a pochi chilometri da Napoli, dove è stato presentato a critici e pubblico, sparso su ben dieci sale, il suo ultimo film, Si accettano miracoli, che vede protagonisti, assieme a lui, Fabio De Luigi, Serena Autieri e Ana Caterina Morariu. Il vero miracolo che il cinema italiano, e la Cattleya che produce, si aspettano da Alessandro Siani, è che almeno ripeta gli incassi del suo ultmo film, Il principe abusivo, 15 milioni, uscito a inizio gennaio del 2013, per non parlare dei due esplosivi Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord, e rilanci un cinema, e una commedia, un po’ in crisi di idee e di incassi che sente il fiato sul collo della nuova generazione cresciuta sul web.

siani  accettano miracoli (2)siani accettano miracoli (2)

 

“Non faccio i miei film per i critici”, ci dice subito Siani, ben saldo nella sua idea di cinema popolare. Questo lo sapevamo, e l’anteprima a Afragola, coi critici divisi casualmente nelle dieci sale del cinema Happy accanto al suo pubblico, dovrebbe appunto dimostrare la forte matrice popolare del progetto. Del resto non solo non è stata fatta nessun’altra proiezione a Roma o a Milano per i critici, ma ne sono state fatte ben cinque per un pubblico “normale” in modo che il regista capisse cosa funzionasse di più e cosa di meno.

 

siani  accettano miracoli (1)siani accettano miracoli (1)

Con questo film, che uscirà il 1° gennaio in 600 e più copie, una vera invasione, più che puntare alla comicità pura, sostiene Siani, ha puntato alla costruzione di una favola. Colori, atmosfere, personaggi, battute e nessuna volgarità. E ha tolto anche qualche risate, giura, per sviluppare appunto il tono favolistico della storia, che ha i toni acquarellati della fotografia di Paolo Carnera, il grande direttore della fotografia di Gomorra-La serie.

 

siani 419262052siani 419262052

Malgrado la stravaganza di spingersi fino a Afragola per vedere un film in anteprima in mezzo a critici infreddoliti e a fan a caccia di selfie, non bisogna certo sottovalutare Siani. E’ un abilissimo uomo di spettacolo molto più attento e rispettoso del suo lavoro di quanto si creda. Potrà non piacere a tutti il suo ultimo film, che soffre di un po’ di sfilacciamento di sceneggiatura e di grossi tagli narrativi (dice che ha tagliato un’ora…), ma l’idea di riportare i miracoli in un’Italia che da mondo disumano diventa un paese da favola anni ’50, diciamo in un misto di Rossellini e De Sica, è piuttosto originale.

 

siani 1975128 si accettano miracoli al cinema il nuovo film di alessandro siani 15siani 1975128 si accettano miracoli al cinema il nuovo film di alessandro siani 15

Inoltre l’azione si svolge proprio nelle vicinanze di Amalfi e di Ravello, dove Rossellini ha girato i suoi film “miracolosi”, come La macchina ammazzacattivi e parte di Viaggio in Italia, che sono forse gli unici posti, cinematograficamente parlando, dove si possano ancora accettare davvero i miracoli. Inoltre l’aver messo in scena una storia corale recuperando un numero impressionante di vecchi attori napoletani e non della nostra commedia è un atto d’amore per un cinema che ci piace parecchio.

 

si accettano miracoli serena autieri si accettano miracoli serena autieri

Così ci sono il mitico Camillo Milli, più che ottantenne, che torna a fare il cardinale dopo le esperienze con Magni e Moretti, Paolo Trestini di verdoniana memoria col ghigno serioso, Paolo Paoloni, mitico megadirettore fantozziano, nel ruolo di un vecchio frate sordo che finirà in una botola, Benedetto Casillo, caratterista nei film di Luciano De Crescenzo e già San Gennaro in Miracoloni che non poteva mancare in una storia simile, Tommaso Bianco che non vedevamo dai tempi delle sceneggiate di Merola, Giacomo Rizzo e Francesco Procopio che fanno due cattivi da cartoon disneyano, Salvatore Misticone alias Scapece in un cammeo geniale, Tonino Taiuti, stella del teatro napoletano degli anni ’80 e lo stesso Giovanni Esposito, qui marito sfigato di Serena Autieri, sempre perfetto e pronto anche a prendersi palate in testa.

serena autieri serena autieri

 

La storia, ideata da Gianluca Ansanelli e Tito Bufalino e sviluppata poi assieme a Siani, ci porta nel ridente paesino di Rocca di Sotto, che sta bislaccamente sopra a quello di Rocca di Sopra. E’ lì che finirà Fulvio, giovane manager tagliatore di teste che se ne esce con una “capata” da galera quando capirà che nella sua azienda la prossima testa a essere tagliata sarà quella sua.

 

Fulvio, nel paesino di Rocca di Sotto, ritroverà il fratello prete, Fabio De Luigi, che cerca di mandare avanti una casa famiglia per piccoli orfanelli coi pochi soldi delle offerte a San Tommaso, e la sorella, Serena Autieri, sposata con lo sfigatissimo Giovanni Esposito, ma innamorata da sempre di un buffo neomelodico, il grandioso Massimiliano Gallo.

 

ana caterina morariu, giovanni esposito, serena autieri ana caterina morariu, giovanni esposito, serena autieri

Ma tutto il paesino è pieno di stralunate presenze amiche, il vigile, il barbiere, il barista, di vecchie signore e illuminato da ragazze da fiaba, come Ana Caterina Morariu, che si prende cura degli orfanelli e delle piante del posto. Fulvio, cercando di aiutare il fratello in crisi, fa piangere lacrime dalla statua di San Tommaso e grazie al finto miracolo il paese ritrovata ricchezza e felicità. Solo che la Chiesa vuole vederci chiaro nel miracolo e manderà un gruppo di prelati esperti della cosa.

 

alessandro siani ad afragola foto repubblica 8alessandro siani ad afragola foto repubblica 8

Siani ha condensato nel suo film un po’ di tutto, l’ambientazione di Benvenuti al Sud, l’idea del ritorno al paese, come hanno fatto anche Ficarra e Picone, qualcosa dell’antagonismo nord-sud con De Luigi, i bambini di Zalone moltiplicati per sei (se non sbaglio), l’handicap, il raccontino morale, le canzoni di Sal Da Vinci (il nuovo spettacolo è scritto e prodotto dallo stesso Siani) e perfino il santo che finisce in mare come il cristo di Corpo Celeste di Alice Rohrwacher.

 

alessandro siani ad afragola foto repubblica 7alessandro siani ad afragola foto repubblica 7

Non tutto funziona, ovvio, ma il suo pubblico lo adorerà lo stesso, i critici puntualmente non lo ameranno, anche se la presenza di un cast così allargato e pieno di glorie del nostro cinema e teatro, per non parlare dell’ombra rosselliniana dei miracoli della Costiera Amalfitana, pone il film sotto una luce diversa e molto più interessante del previsto. Chi ci parla di miracoli e di Rossellini e De Sica, chi ci riporta ai tempi di Pane, amore e fantasia ci interessa sempre.

 

E, comunque si ride, i bambini sono tutti bravissimi e ben diretti, gli attori, minori e maggiori pure, Misticone c’è poco ma ce ne faremo una ragione. E poi al cinema Happy di Afragola per vedere un film, io non c’ero mai stato.

Ultimi Dagoreport

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN