orfei story

IL CLAN DEI CLOWN - ORFEI, DAL SACERDOTE CHE NEL 1820 MOLLA LA CHIESA PER FARE IL SALTIMBANCO AL SUCCESSO DEGLI ANNI ’60 CON NANDO E MOIRA, FINO ALLE BEGHE LEGALI CON LONTANI PARENTI CHE SFRUTTANO IL MARCHIO. E A VOLTE AMMAZZANO CIRCENSI RIVALI - VIDEO: ALEX ORFEI IN AZIONE CON GLI ANIMALI

 

 

 
 
Riccardo Bruno per il ‘Corriere della Sera

 

MOIRA ORFEIMOIRA ORFEI

C’è uno scatto che è diventato il simbolo di un’epoca. Una ragazza di spalle fasciata nel suo abito bianco, sontuosa e generosa, e gli occhi di cento uomini addosso. Milano, piazza Duomo: l’autore è Mario De Biasi, lei è Moira Orfei, che allora ha 23 anni. L’anno è il 1954, l’Italia inizia ad assaporare benessere e Dolce Vita, e gli Orfei sono un pezzo importante di questo racconto.

 

Da oltre un secolo il loro cognome è associato al circo, lo spettacolo più amato non solo dai bambini. Clown e domatori attirano famiglie e intellettuali, Fellini chiama Nando, cugino di Moira, in Amarcord e poi ne I clowns, un manifesto di quel mondo di risate e segatura.

 

pertini e nando orfeipertini e nando orfei

La presa di distanza

Sessant’anni dopo, il mito del domatore è stato soppiantato dal sacrosanto diritto dei domati a non venire maltrattati, i ragazzini non cercano i volteggi dei trapezisti ma dei Pokémon. E gli Orfei non sono più una famiglia ma un marchio, usato e abusato dai mille rami in cui si è diviso l’albero genealogico e anche da chi con quella storia non c’entra nulla.

nando orfeinando orfei

 

Ieri Paride junior, figlio di Nando, dopo aver saputo dell’aggressione in Calabria, ha precisato che il «nostro gruppo (Ambra Paride Gioia e Anita) si dissocia dalla parentela con questo ceppo di pseudo Orfei, che oltre a non aver contribuito a creare il nostro prestigioso marchio non sono neanche parenti stretti ma alla lontanissima». E la sorella Ambra: «Nessun rapporto con Alex Orfei. Anzi è stato più volte citato in causa per l’utilizzo del marchio».

 

alex   orfeialex orfei

Due secoli di storia

Difficile tenere tutti i fili di una dinastia che risale al 1820, quando Paolo — forse sacerdote forse addirittura monsignore — lasciò l’abito talare per girare il Paese come saltimbanco. Il figlio Ferdinando, suonatore di tromba e fondatore del primo piccolo circo, ebbe sei figli.

 

alex orfei ride per i post di gioia orfeialex orfei ride per i post di gioia orfei

Da uno di loro, Paolo, clown leggendario col nome di Baccalà ma anche acrobata che saltava sui treni in corsa, discende la parte più nota della famiglia, quella dei Nando, Moira e Orlando (che nel 1968 emigrò in Brasile). Alex Orfei, in carcere per il delitto di un altro circense, invece fa capo a una delle figlie del clown Baccalà, Cecilia, e poi di generazione in generazione, Armando, Amedeo e Lino, il padre dell’assassino.

 

alex orfeialex orfei

Ci si perde a contare chi va ancora oggi in giro presentandosi come un Orfei, perché ancora è un brand che funziona in un settore che è ben lontano dai fasti del passato ma che nel 2015, dati Siae, è stato lo spettacolo con il maggiore incremento al botteghino (+ 30%).

 

 E quel cognome gonfiato sui manifesti riesce ancora a conquistare le piazze di provincia. Egidio Palmiri, che fu storico presidente per oltre 50 anni dell’Ente nazionale circhi, ammonì più volte che «gli Orfei» erano diventati troppi. Diffide e controversie, accuse e veleni tra parenti veri e finti, tra eredi legittimi e ultimi arrivati con il nome preso anche in affitto.

 

alex orfei su facebookalex orfei su facebook

I contrasti

L’anno scorso Paride ammetteva su Internet dopo l’ennesima polemica che «il problema del nome Orfei è una causa grave per tutto il settore, che toglie credibilità al circo italiano» e immaginava persino «una certificazione da mandare nei Comuni come informativa dello stato attuale del nome».

 

moira orfeimoira orfei

Curiosamente, una delle ultime cose fatte da Alex Orfei prima di incontrare e uccidere Werner De Bianchi, è stato rilanciare su Facebook un post di Gioia, figlia di Nando, che si scaglia contro un circo che si presenta come Orfei e offre uno spettacolo stracciato a 5 euro. Gioia, che con l’assassino ha in comune solo il cognome e una parentela che si è divisa due secoli fa, ieri ha espresso la vicinanza alla famiglia De Bianchi, e «sconcerto, rabbia, tristezza e tanto ma tanto dolore per ciò che è accaduto».

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